Finali di serie tv: i migliori e i peggiori5 min read

24 Agosto 2015 Cultura -

Finali di serie tv: i migliori e i peggiori5 min read

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finali serie tvOgni volta che iniziamo un libro, andiamo a vedere un film o ci appassioniamo a una serie televisiva c’è una sola, semplice e grande domanda che occupa i nostri pensieri e alimenta la nostra curiosità: “come andrà a finire”?

Se consideriamo che ormai la maggior parte delle serie supera le 4-5 stagioni e che quindi instaura con noi un rapporto superiore ai 4 anni, durante i quali occupa il nostro tempo, i nostri pensieri e molte delle nostre conversazioni, credo di poter parlare per tutti gli appassionati del genere sostenendo che gli sceneggiatori hanno una grande responsabilità nei nostri confronti: quella di non deludere le nostre aspettative.

Ma ci riescono davvero sempre? Purtroppo no, ecco allora per voi una piccola lista di finali di serie tv che hanno deluso o accontentato gli spettatori. Nonostante gli spoiler, potrebbe essere un buon metodo per decidere quale serie vedere – o non vedere affatto – prossimamente!

Finali di serie tv: i peggiori

Dawson’s Creek

Ho già espresso in diverse occasioni il mio disappunto per la scelta di Joey, caduta inspiegabilmente su Peacy negli ultimi 15 minuti dell’ultima puntata dopo 6 lunghe stagioni che non hanno fatto altro che convincerci che Dawson e Joey fossero anime gemelle.

Lo stesso vale per la tragica (e a mio avviso totalmente gratuita) morte di Jen, che lascia – per aggiungere strazio – una bimba il cui padre resta sconosciuto alla strana coppia formata da Jack e il fratello di Peacey; ma la verità è che questa serie tv che ha accompagnato tutta la mia adolescenza ha iniziato a deludere dalla 4° stagione, creando storyline poco credibili e introducendo personaggi tutto sommato inutili. E non mi consola neppure sapere che, a più di 10 anni dalla fine del teen drama più amato di tutti, il suo creatore Kevin Williamson e gli autori abbiano ammesso di essersi pentiti del finale. Anzi, mi fa ribollire di rabbia!

Lost

Una delle serie che più hanno appassionato, sbalordito e riempito di interrogativi milioni di spettatori si conclude così com’era cominciata: misteri irrisolti, piste che si sono rivelate inutili e pessime decisioni di sceneggiatura.

Vi confesso un segreto: sapere questi pochi dettagli sul finale mi ha indotto a decidere di NON vedere questa serie anche se la tentazione resta grande…

Una mamma per amica

Sostanzialmente non sono ancora convinta che questa serie sia effettivamente mai giunta al termine. Forse perché dal giorno successivo alla messa in onda dell’ultima puntata non si fa che parlare di una fantomatica trasposizione cinematografica – che dovrebbe davvero concludere la serie – in cui Amy-Sherman Palladino (ideatrice insieme al marito delle prime 6 serie, assente nella 7° e ultima per divergenze contrattuali) dovrebbe usare 4 fantomatiche parole con le quali da sempre avrebbe voluto terminare il telefilm. Nessun indizio su queste 4 parole è mai trapelato… e nessuna conferma è mai arrivata nemmeno sul film. Delusione.

Dexter

Dexter Morgan, dopo 8 stagioni di onorato servizio da temibile serial killer, conclude le sue malefatte in un luogo non definito tagliando legna con la barba incolta. Il tutto dopo aver staccato la spina a sua sorella Deb, buttato la sua salma in mare e insieme a quella qualsiasi possibilità di essere felice.

Personalmente non credo che questo personaggio tanto ambiguo meritasse una fine migliore se non la morte, ma lo stesso non vale per la povera Deb, uno se non il personaggio più riuscito della serie, ingiustamente eliminata dagli sceneggiatori. Le prime 5 stagioni restano comunque un piccolo capolavoro televisivo.

Finali di serie tv: i migliori

Friends

I ragazzi sono cresciuti e ognuno ha trovato la propria strada: Rachel e Ross finalmente ammettono di amarsi e tornano insieme, Monica e Chandler hanno due gemelli, Phoebe progetta col fidanzato di avere un figlio e Joey… è sempre il nostro Joey! E così i sei protagonisti si ritrovano a casa di Monica e Chandler, mentre il loro ultimo scatolone viene portato via e decidono di andare al Central Perk tutti insieme per un ultimo caffè.

Un finale perfetto per una serie che nonostante la longevità (10 stagioni non sono uno scherzo) non ha mai deluso lo spettatore confermandosi una delle migliori serie commedia di tutti i tempi.

Sex and the City

Le 4 belle protagoniste che avevamo conosciuto a 30 anni giungono ai 40 e a quanto pare trovano finalmente la felicità e la maturità (e in un certo qual senso anticipano i nostri tempi!), in un tripudio di zucchero e “tutto è bene quel che finisce bene” che non guasta affatto.

https://www.youtube.com/watch?v=oKAXcnhGMIE&feature=player_embedded

True Detective

Trattandosi di una serie antologica, che rinnova cioè ad ogni stagione protagonisti e storia, possiamo considerare come autoconclusiva la prima, bellissima serie che vede protagonisti Rust (Matthew McConaughey) e Marty (Woody Harrelson). Nell’ultimo episodio Rust, risolvendo un caso rimasto in sospeso per 17 anni, torna finalmente alla vita dopo anni di morte psichica segnati dalla morte prematura della figlia, dalla separazione dalla moglie e da un abuso di alcool e stupefacenti. Meraviglioso il dialogo finale che conferma l’influenza di Dante sull’intero show: E uscimmo a riveder le stelle.

Breaking Bad

La perfezione esiste, Breaking Bad ne è la dimostrazione. Abbiamo più volte parlato di quanto questa serie tv sia tra le imperdibili e di quanto possa creare dipendenza. Il finale è sorprendentemente azzeccato. Non è un bel finale, ma è un finale giusto, è l’unico finale che Walter White avrebbe potuto desiderare, morendo esattamente come aveva vissuto, assolutamente consapevole di agire a suo modo e di proteggere a suo modo le persone che ama. Non nel modo corretto (di certo non secondo l’etica comune), ma nel modo di Walter White. Quel modo che ha reso questo personaggio indimenticabile e così affascinante.

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A 10 anni ripetevo le formule magiche delle mie eroine dei cartoni animati credendo che mi sarei trasformata in qualcuno. Ma non è mai successo. Poi ho iniziato col teatro: mi commuovevo per gli attori. Ho creduto che avrei fatto quel mestiere. Ma non è mai successo. Dopo una laurea in Beni culturali e una specializzazione alla Paolo Grassi, vedo tutti gli spettacoli teatrali e dopo fatico a tornare in me. E questo succede sempre.
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