Mauro Icardi, storia di un attaccante che sta diventando grande4 min read

14 Aprile 2014 Uncategorized -

Mauro Icardi, storia di un attaccante che sta diventando grande4 min read

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mauro icardiClasse 1993, originario di Rosario, Argentina, tifoso del Newell’s Old Boys, Mauro Emmanuel Icardi Rivero arriva in Europa con la famiglia nel 2002 a seguito della crisi economica devastante che colpisce il suo paese. Mauro, detto anche El Niño del partido e O cañito, mostra da subito di che pasta è fatto: gioca in Spagna a Las Palmas per l’Unión Deportiva Vecindario, segnando 384 gol in sei anni.

Una caterva di gol che lo portano al centro di una vera e propria contesa tra i club migliori al mondo: a lui si interessano Barcellona, Real Madrid, Liverpool, Arsenal e altri top team. La spunta il Barcellona, così Icardi nel 2008 entra a La Masia e inizia a giocare per i blaugrana. Nelle giovanili del Barça segna 38 gol in due anni, ma Pep Guardiola non è convinto, il Barcellona è già zeppo di campioni affermati, quindi non lo prende in prima squadra e lo mette nella lista dei giocatori che si possono cedere.

Quando nel 2011 arriva in prestito (con diritto di riscatto fissato a 400 mila euro) alla Sampdoria, in Italia, Maurito è famoso soprattutto per essere amico di Lionel Messi: entra in punta di piedi, ma la scelta dei blucerchiati (all’epoca in Serie B) si rivela azzeccata. Segna contro la Juve Stabia nei playoff, la Samp viene promossa in A e decide di riscattare Maurito.

In Serie A i gol sono subito molto pesanti, dimostrando l’attitudine del ragazzo di Rosario a segnare gol importanti: entra nel derby contro il Genoa e la mette, ne fa 2 contro la Juve e si regala anche 4 gol nella stessa partita nel 6-0 contro il Pescara. L’ottima stagione con la Samp del classe ’93 scatena i club italiani: provano a prenderlo Milan e Napoli, alla fine la spunta l’Inter che acquista il cartellino a titolo definitivo.

È l’acquisto più importante della nuova Inter: voluto da Stramaccioni, si ritrova come allenatore Walter Mazzarri. Si capisce subito quanto possa essere decisivo Icardi per la squadra – alla 1a col Genoa entra e prende una traversa, contribuendo con il suo peso offensivo a portare a casa la partita. Alla 3a con la Juve segna: è subito amore con i tifosi dell’Inter, il vizio del gol alla Juve è una qualità di valore inestimabile per il popolo neroazzurro.

Una fastidiosa pubalgia lo tiene fuori per qualche giornata, poi ci si mette Mazzarri –con il terribile modulo a una punta– che non gli fa più vedere il campo. Fino a quel Fiorentina-Inter che rappresenta la svolta di Maurito in nerazzurro: entra e segna, poi esulta con quel gesto di chi sfida il pubblico nemico ma non solo, vuole ascoltare i fischi e le critiche. Il motivo? Poco da campo di calcio e molto da gossip: in Italia e in Argentina impazza il gossip della sua relazione con Wanda Nara, ex compagna di Maxi Lopez. Lui non fa nulla per nasconderlo, caricando a raffica foto di loro due in atteggiamenti intimi sul suo profilo twitter.

Una manna per i giornalisti, Icardi è sempre in prima pagina, un’occasione per i soliti tifosi frustrati vedere del marcio nei suoi infortuni o nel suo utilizzo ridotto a zero. Mauro Icardi ha personalità e lo dimostra sin dalle prime partite da titolare: segna, fa assist ed è quasi sempre decisivo. Mazzarri non lo toglie più dal campo, resta il dubbio abbia iniziato ad utilizzarlo dopo gli espliciti inviti di Erick Thohir a farlo giocare.

Icardi non fa nulla per calmare il gossip, e continua a mettere in piazza la sua relazione: ma al tifoso dell’Inter interessa davvero poco tutta questa storia. È evidente però che questo melodramma senza fine sta oscurando le prestazioni del nove, che ha messo 4 gol nelle ultime 2 partite, pur in una stagione tutt’altro che eccezionale per i neroblu. Dopo le ultime prestazioni si rincorrono le voci di un grande interesse dell’Atletico Madrid di Simeone per la prossima stagione: non c’è proprio da stare tranquilli…

mauro icardi gol samp

Ieri la partita dramma con la Samp, dove Icardi replica giustamente agli insulti dei tifosi smemorati della Doria e gliene mette due, a dimostrazione che le pressioni gli fanno un baffo. C’è da sperare che il giovane attaccante continui così, senza prestarsi a derive alla “Balotelli”, dove il caos fuori sembra incidere pesantemente sulle prestazioni. Al momento con Icardi sembra proprio il contrario, più se ne parla più lui segna.

Dovesse continuare così, il Mondiale con l’Argentina diventerebbe molto più che un sogno.

Immagine|Stop and Goal

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
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