Maternità a rischio: quando una donna è in lotta con se stessa8 min read

2 Ottobre 2014 Genere -

Maternità a rischio: quando una donna è in lotta con se stessa8 min read

Reading Time: 7 minutes

Come blogger di Le Nius, decido di aderire alla campagna di raccolta fondi per la manutenzione della struttura di ospitalità di Arché, raccontando con parole mie una delle storie di queste mamme. Mi colpisce soprattutto la storia di Valentina, che racconto qui sotto (la chiamo Vale, come farebbe un’amica).

Maternità a rischio

La storia: Vale in lotta con se stessa

Vale è una ragazza di Milano. Castana, non tanto alta, look un po’ alternativo. Figlia unica molto amata dai genitori e studentessa brillante, ha un sorriso contagioso e degli occhietti vispi e curiosi. Non vede l’ora di scoprire se stessa e il mondo. Così anche se a Bologna, dove va a studiare arte, l’ambiente la delude un po’, Vale non si perde d’animo. Nel bar dove lei fa qualche turno serale per arrotondare, appare Andrea, anche lui studente, ed è classico colpo di fulmine. I due vanno subito a convivere e lei è ipercarica.

Poi la notizia terribile: suo padre ha avuto un infarto e non ce l’ha fatta. Vale passa un periodo in semi-digiuno a piangere sul letto.

Un giorno fa per lanciarsi dal quarto piano, ma la vista del vuoto la blocca. Da quel momento decide che lei non è come le altre: è l’eroina di un film, e questo la fa sentire invincibile. Tuttavia, inizia a bere pesante. Inoltre, è spesso aggressiva, distratta, e si fissa su piccole manie, come pretendere che Andrea si metta a cambiare la disposizione dei mobili alle 3 di notte.

I due litigano sempre più spesso, lui sente che ha bisogno di aria e parte per l’Erasmus. Vale scopre di essere incinta, ma sceglie di non informare Andrea, e torna dalla madre, che nel frattempo ha dovuto lasciare il loro appartamento perché al verde ed è ospite da suo zio fuori Milano. Lì si fa coccolare, ma poi le manca la sua autonomia.

È ospite per un periodo da un’amica in città, che l’accompagna anche alle visite ginecologiche. Campa di una serie di lavoretti appena sufficienti a pagare il vitto per entrambe. Ma crolla quando inizia ad avere i classici disturbi da gravidanza. Non riesce più a alzarsi dal letto né a lavarsi. Si vede deforme. Non capisce come potrà avere la forza di crescere una figlia, di trasmetterle quel senso di speranza che lei ha perso. La sua le sembra una strada senza uscita.

Così Vale dice a sua madre che pensa di dare la figlia in adozione. La signora, allarmata, riesce a sbloccare una somma in banca, ottiene un prestito dal fratello e trova lavoro come portinaia: madre e figlia tornano a vivere insieme. Vale decide di tenere la bambina e dà alla luce Marta.

è tanto eccitata da non riuscire a dormire e fa shopping selvaggio per sé e per la bimba, che le sembra quasi destinata a cambiare il mondo.

Ma col tempo Vale inizia a lasciare quasi sempre Marta alla nonna, si licenzia da tutti i lavori che trova, esce quasi tutte le sere, ha rapporti seriali con sconosciuti, beve parecchio, e a volte non rincasa nemmeno. La nonna, non più giovanissima, si affatica a stare dietro alla nipotina. La stanchezza e l’apprensione per il comportamento senza controllo della figlia le provocano un ictus, per fortuna transitorio.

Durante l’attacco, Marta esce in strada dalla porta aperta della portineria. Un condomino che va di fretta la segnala a un vigile, che trova la nonna inizialmente in stato confusionale. Costui, dopo una rapida indagine sulla situazione familiare, chiama Vale spiegandole l’accaduto. In seguito, ritiene prudente contattare i servizi sociali. A Vale viene diagnosticato un disturbo bipolare piuttosto serio, emerso con la morte del padre.

Intanto i servizi sociali segnalano il suo caso ad Arché, che la accoglie temporaneamente per aiutarla a ricostruire la sua vita e il rapporto con sua figlia. Così, a 25 anni, Vale ricomincia, insieme a sua figlia. Ora sa che ha bisogno di aiuto per proteggere Marta dai suoi pericolosi alti e bassi. Grazie ad Arché, forse d’ora in poi potrà andare con Marta sulle montagne russe, ma solo al Luna Park.

Se vuoi sostenere questo progetto di accoglienza, che a causa dei tagli al welfare rischia l’estinzione, manda un sms solidale (di 2 euro) al 45505 fino al 5 ottobre 2014.

Ricomincia a leggere: Maternità a rischio, la rabbia e la paura

CONDIVIDI

Nata milanese, naturalizzata scozzese, morta veneziana, risorta in riva al Piave. Con alle spalle 12 traslochi e 2 lauree (lingue e arti visive), l'ex poetessa della classe non ha ancora capito cosa farà da grande, intanto si interessa di quasi tutto, a fasi. Qui è amante di cause perse, tipo comunicare.
1 Commenti
  1. Giuseppina

    Maternità è un argomento profondo, forte ed è particolarmente difficile se a rischio. Colei che è “ madre” sa che madre vuol dire innanzitutto accoglienza a dare luce, calore, protezione. tenerezza. La maternità però non deve essere intesa come possesso esclusivo che può ostacolare la crescita del figlio, ma dovrebbe essere sentita anche verso tutti bambini per aiutarli, se necessario anche materialmente, a crescere. Purtroppo oggi il senso della vita si fonda sul possesso, sul denaro e il problema dell’accoglienza verso la maternità è un problema grave. Possono nascere difficoltà durante l’equilibrio precario di una donna proprio nella fase di intensa trasformazione. La donna non deve procreare con ansia perché la società glielo impone o per orgoglio, ma quando sente di avere la capacità di riconoscere e gestire i propri sentimenti e di aver raggiunto una adeguata preparazione per affrontare un periodo così delicato. Potranno allora essere superati “disagi psicologici per precedenti famigliari o carenza di sostegni sociali”, descritti nel caso di Valentina. Vale si salva perché una associazione la spinge a vivere e la aiuta a ricucire il rapporto con la figlia. La società dovrebbe favorire la nascita e la continuità delle associazioni che si interessano e si prendono cura di tanti casi come quello di Vale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla niusletter e resta aggiornato

Lascia la tua email qui sotto e rimani aggiornato con le ultime novità dal Blog di Le Nius
Puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento nel footer delle nostre e-mail. Per informazioni sulle nostre pratiche sulla privacy, trovi il link qui sotto.

Su cosa Vuoi Rimanere Aggiornat*?

Scegli lo scopo per cui vuoi ricevere le nostre Niusletter. Scegli almeno un’opzione per permetterci di comunicare con te

TORNA
SU