Mario Mauro e le promesse da marinaio2 min read

18 Novembre 2013 Politica Politica interna -

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mario mauro

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“La missione non ha alcuno scopo di vendere sistemi d’arma italiani all’estero”.

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È così che il ministro della difesa Mario Mauro lo scorso 13 novembre alla Camera dei Deputati ha voluto rispondere alle polemiche relative alla campagna navale “Sistema Paese in Movimento”. Si tratta di una missione che vede coinvolte la portaerei Cavour, la fregata Bergamini, il pattugliatore Borsini e la nave di comando e supporto logistico Etna. Il gruppo, salpato da Civitavecchia mercoledì scorso,  circumnavigherà l’Africa  raggiungendo le località di Gedda in Arabia Saudita, Gibuti, Abu Dhabi, Mina Sulman in Bahrain, Shuwaikh in Kuwait, Ad Dawhah in Qatar, Mina Qabus in Oman, Dubai, Mombasa in Kenya, Antseranana nella Baia di Diego Garcia nel Madascar, Maputo in Mozambico, Durban e Città del Capo, Luanda in Angola, Pointe Noire in Congo, Lagos, Tema nel Ghana, Dakar, Casablanca, Algeri, facendo poi ritorno a Taranto il prossimo 7 aprile.

Secondo il ministero della difesa la missione si prefigge più scopi: l’addestramento del personale militare alla sicurezza marittima attraverso operazioni di contrasto al fenomeno criminale della pirateria, il rafforzamento del dialogo e della cooperazione tra nazioni mediante la presenza della fondazione Onlus Francesca Rava, di operazione Smile e del coinvolgimento Corpo Nazionale delle Infermiere volontarie della Croce Rossa, la promozione del Made in Italy grazie alla partecipazione di aziende italiane.

Il costo dell’operazione è di 20 milioni di euro di cui 13 a carico dei partner dell’industria privata.

Ed è proprio la presenza dei privati che suscita più d’una perplessità. Tra gli sponsor, infatti, figura ad esempio Finmeccanica che nel proprio stand allestito a bordo e sul ponte di volo farà bella mostra dei prodotti delle aziende del Gruppo.

Si potranno dunque ammirare gli elicotteri Nh90 NFh e AW101 della AgustaWestland, il sistema d’arma 127/64 LW Vulcano prodotto da OTO Melara, il siluro pesante BLACK SHARK o il sonar BLACK SNAKE prodotti da WASS e molto altro ancora.

Considerato che il viaggio prevede delle soste in alcuni Paesi del Golfo impegnati in una vera e propria corsa al riarmo e in zone dell’Africa interessati da conflitti e considerato che si promuove un prodotto affinché qualcuno poi lo acquisti, ha un bel coraggio il ministro a sostenere che la missione non ha come scopo la vendita di armi. Oltre a chiedersi se sia giusto utilizzare una nave militare come fiera ambulante, sarebbe opportuno chiedersi quando l’Italia smetterà di avere ministri come Mario Mauro.

Immagine | www.mariomauro.it

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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino)
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