L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi di Roma2 min read

29 Luglio 2014 Cultura -

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L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi di Roma2 min read

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L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi di Roma
L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi di Roma

Venerdì 18 luglio al Maxxi di Roma è andato in scena Magnitudo Emilia, spettacolo teatrale a cura di Lucia Pantano e musiche di Alessandra Fogliani, tratto dall’omonimo libro di Annalisa Vandelli con le fotografie di Luigi Ottani.

Il libro nasce per raccontare le due scosse, prima, e la frattura, poi, lasciate dal terremoto che colpirono l’Emilia nel maggio 2012. Da qui il nome del libro. Da qui l’intensità delle foto che lo illustrano e dei racconti che lo descrivono. Da qui l’emozione di uno spettacolo che lascia attoniti, che commuove, che coinvolge.

Gli attori sono tre: Laura Giallombardo, romana ( l’unica non emiliana), diplomata alla scuola “Teatro Azione”; Daniela Reggianini, diplomata all’Accademia Antoniana di Arte drammatica di Bologna, che ha curato i movimenti scenici; Luca Ferrari, attore di teatro dialettale sin dall’infanzia‏.

Sul palco gli attori utilizzano solamente delle lampade, eppure riescono a catapultarci con perfezione sotto le macerie, e in una piazza, e alla luce del sole, e in mezzo a una festa, e tra le botti di aceto balsamico, e in mezzo ai soccorritori, e in un negozio. Siamo dappertutto, siamo in Emilia, siamo insieme a loro.

L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi diRoma
L’Emilia e la sua magnitudo al Maxxi di Roma

Si passano la parola tra un dialogo e l’altro, in un crescendo di emozioni, in un’altalena di sentimenti. È uno scambio incalzante tra di loro, un gioco di ruoli sincronizzato che cattura l’attenzione di chi ascolta, guarda e condivide.

L’atmosfera è da brivido, anche grazie alla suggestione dello spazio esterno del Maxxi. La scenografia semplice simboleggia con immediatezza la città che crolla, che soffre, che poi rinasce. Gli spettatori sono in silenzio, rapiti, commossi, coinvolti.

Durante l’ora e mezza circa di Magnitudo Emilia non si sente nessun rumore se non le voci degli attori e le musiche, filo conduttore del racconto, che ci aiutano a capire e interpretare il passaggio da una scena a quella successiva. Nessuno parla, nessuno si distrae, nessuno si muove. Il trasporto è tale che siamo tutti rapiti, inchiodati in Emilia.

Poi, ad un certo punto la musica termina, gli attori spariscono, le luci si riaccendono e il pubblico applaude, applaude forte e a lungo, e torna a Roma, torna al Maxxi, torna in una calda sera di luglio, torna nel 2014.

Magnitudo Emilia sarà di nuovo in scena il 18 agosto a Finale Emilia e il 9 settembre a Medolla‏ (Modena). Altre repliche sono previste anche per la stagione autunnale.

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Ha un Master in Economia dello Sviluppo e Cooperazione Internazionale ed è co-fondatrice di Mekané - ideas for development. Dal 2016 vive e lavora in Senegal dove si occupa di progettazione, gestione e valutazione di progetti di sviluppo.
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