Magica Roma, se tu non me voi bene3 min read

Inizio una rubrica di calcio per lenius.it nella settimana in cui il campionato è fermo per le nazionali (nel momento in cui scrivo siamo all’81esimo minuto di Malta-Italia, vincono gli azzurri 1-0 ed è stato espulso Bonucci. Praticamente è il Brasile-Germania 1-7 del sud Europa).

L’idea sarebbe di portare avanti una rubrica sulla Roma. Qualcuno più pazzo di me (grazie Davide) m’ha detto: proviamoci!

Tutto questo accade nella settimana post Juventus–Roma. Per chi non lo avesse ancora capito, per chi di trame e storie non se ne intende troppo, Juve-Roma del 5 ottobre 2014 rappresenterà per il campionato di calcio italiano quello che il tradimento di Ross a Rachel ha rappresentato per Friends, oppure l’ispettore Bloch che lascia Scotland Yard e va in pensione o anche Damon Albarn che dice quanto semo fichi noi dei Blur, ma poi gira il mondo e fonda una band ogni 7 minuti.

O molto banalmente Juve-Roma, rappresenterà per il campionato in corso quello che Juve-Roma rappresenta da circa 35 anni: un gran casino in cui hanno quasi sempre la meglio l’altri. Cioè loro. I così insomma, gli juventini.

Dicevamo, quindi, che questa rubrica ha visto la luce nell’immediato post partita. Ovvero post polemiche, post rigori che non c’erano, anzi c’erano, anzi tanto pure con la moviola in campo non si risolverebbe nessun problema se dopo dieci giorni ancora stiamo a discutere.

Post tweet polemici della signora Agnelli, ché twittare in inglese fa molto stile Juve, e di Bonucci che dire a gli altri di sciacquarsi la bocca è facile se il pollice opponibile con cui twitti sta in fuorigioco e nessuno te lo contesta. Post dichiarazioni di Totti, espulsione di Garcia, vena di De Rossi e gesto dell’ombrello di Strootman.

Che poi io a Torino ci ho vissuto per un po’ e conservo dei ricordi meravigliosi. Tranne uno. Juve-Roma 1-0, Del Piero su punizione (Stagione 2007-2008). Trasferta vietata ai romanisti ma io ero comunque allo stadio. Ricordo un palo di Perrotta e io in piedi da solo in tribuna. Ecco, quello forse è stato il momento nella mia vita in cui mi sono sentito in assoluto più solo. Io, le undici magliette rosse in campo, una palla balorda che sbatte sul palo e una voce fastidiosissima alle mie spalle che mi chiede di sedermi. Preferisco, tuttavia, ricordare quella serata per uno dei più cattivi kebab mai mangiati nella mia vita.

Magica Roma, se tu non me voi bene

Se tu nun me voi bene parlerà di Roma e lo farà come viene. Con passione e amore ma pure con un po’ di sana voglia di prendere e prendersi in giro. Alla fine il pallone, pure se è il gioco più serio del mondo, è pur sempre un gioco.
E poi bisogna pure ingannare il tempo in attesa del primo marzo, quando a Roma-Juve ci riprenderemo i tre punti e magari ci serviranno per qualcosa di parecchio importante…

Ci aggiorniamo tra qualche giorno. Con Roma-Chievo appena digerita e il Bayern in arrivo.

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