Mafia, estrema destra e appalti: i soldi sulla pelle dei più deboli4 min read

12 Dicembre 2014 Politica Politica interna -

Mafia, estrema destra e appalti: i soldi sulla pelle dei più deboli4 min read

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Mafia, estrema destra e appalti: i soldi sulla pelle dei più deboli

Mafia, estrema destra ed appalti: l’ombra della ‘ndrangheta e dei neo-fascisti sulle cooperative che speculavano sulla pelle dei più deboli.

Negli ultimi giorni al centro dell’inchiesta del procuratore Giuseppe Pignatone, che sta ribaltando Roma e la sua amministrazione, c’è il nome di Massimo Carminati: ex membro dell’organizzazione terroristica di ispirazione neo-fascista Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar), sospetto di essere membro della banda della Magliana e presunto capo della “cupola” di Mafia Capitale, attraverso il sistema delle cooperative e degli appalti, Carminati aveva in mano la gestione di molti servizi sociali della capitale e dello smaltimento dei rifiuti.

La cooperativa 29 Giugno, gestita da Salvatore Buzzi negli interessi dell’ex-Nar, era riuscita ad ottenere diversi appalti relativi ai centri accoglienza per immigrati. Un vero e proprio sistema mafioso permetteva alla cupola tramite intimidazioni e minacce e reti di amicizie di assicurarsi gli appalti.

Lo racconta anche Carlo Bonini sulle pagine di Repubblica: una storia iniziata dal 2004 caratterizzata da telefonate, intimidazioni e assedi da parte dei militanti di estrema destra. Sembra che la “cupola” utilizzasse gli estremisti neri come mezzo di intimidazione verso le cooperative avversarie. L’estrema destra strumentalizzava il malessere portato dagli immigrati e Buzzi si aggiudicava gli appalti arricchendo le tasche di Carminati. Ricordate Tor Sapienza?

Secondo gli inquirenti, anche la ‘ndrangheta è riuscita a ritagliarsi un proprio posto nella “cupola”: Carminati era in contatto con esponenti della criminalità organizzata mafiosa e attraverso uno “scambio di favori” legato allo smaltimento dei rifiuti pare sia riuscito a creare un forte legame con la mafia del Sud.

Una storia andata avanti per anni e che durante l’amministrazione Alemanno è riuscita a penetrare su più livelli istituzionali. Il contenuto delle intercettazioni sembra smentire quello che l’ex sindaco di Roma va ripetendo dall’inizio degli arresti: “Non conosco Massimo Carminati, credevo fosse morto”.

Mafia, estrema destra e appalti: i soldi sulla pelle dei più deboli
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Mafia, estrema destra e appalti: Alemanno, Salvatore Buzzi e il Partito Democratico

L’unica colpa che ammette riguarda la scelta dei suoi collaboratori, persone comunque provenienti dagli ambienti di estrema destra che lo stesso Alemanno ha frequentato nel suo passato. Alcuni giornali fanno inoltre notare un fatto curioso: sia Carminati che Buzzi sono stati compagni di prigionia di Alemanno quando questi non era che un ventenne estremista di destra. Alla luce di questo e di certe intercettazioni, molti ritengono inverosimili le sue dichiarazioni ma sarà compito degli inquirenti capire qual è il suo reale coinvolgimento negli affari di Mafia Capitale.

La “cupola” ha mantenuto la sua attività ininterrotta anche con l’insediamento dell’amministrazione Marino, ma nel 2013 le cose rischiano di cambiare. Secondo le parole di Buzzi il Movimento 5 Stelle “ha distrutto il Partito Democratico”.

È quindi necessario riuscire ad adattarsi al nuovo clima politico: Matteo Calvio, picchiatore di Carminati adibito al recupero crediti, pubblica su Twitter un post in cui rivendica la sua adesione al M5S e cerca sostenitori per aprire dei centri di coordinamento. Dopo la pubblicazione dell’inchiesta, i portavoce 5 stelle si sono subito preoccupati di smentire qualunque tipo di collaborazione di Calvi col movimento, portando come prova la sua mancata presenza nei registri degli iscritti.

Ma anche nel 2014, col ciclone Renzi che si abbatte sul PD, Carminati cerca di non rimanere indietro: lo scorso 7 Novembre, Salvatore Buzzi partecipa alla cena di raccolta fondi per il partito organizzata da Renzi, sborsando la bellezza di 10.000 euro.

Se i gruppi di estrema destra rappresentano il braccio armato, certe amicizie nel PD danno determinate garanzie istituzionali. Proprio per questo motivo, la vicenda ha sollevato diversi dubbi anche sull’attuale Sindaco: in molti temono che gli amici della cupola abbiano trovato posto anche nelle maglie della nuova amministrazione. Gli inquirenti hanno per ora escluso il coinvolgimento di Marino nella vicenda, ma vista la gestione poco trasparente degli appalti e le infiltrazioni all’interno del PD, da più parti sono state chieste le dimissioni di Sindaco e Giunta con consecutivo commissariamento della Capitale.

Il prefetto di Roma ha per ora escluso questa ipotesi in attesa degli sviluppi dell’inchiesta ancora in corso. Intanto lo stesso Marino si è mosso per chiarire la sua posizione, prendendo le distanze dalla vecchia amministrazione e fornendo agli inquirenti tutte le carte e i documenti del Campidoglio da loro richiesti. Ha inoltre nominato il magistrato Alfonso Sabella assessore alla Legalità, come garanzia per la trasparenza della sua amministrazione.

L’inchiesta va ancora avanti e secondo gli inquirenti è stata scoperchiata solo la cima dell’iceberg. Da indagare approfonditamente sono ancora i rapporti della cupola con la mafia e lo stretto legame che lega i movimenti di estrema destra ai sistemi di criminalità organizzata della Capitale.

La violenza, l’intolleranza e la sete di potere che ispira i gruppi neo-fascisti li rende perfetto strumento per gente senza scrupoli che, cavalcando il loro stesso odio, riesce a sfruttare la loro forza per i propri scopi. L’inchiesta “Mondo di Mezzo” ha portato alla luce una situazione in cui l’odio perpetuato verso i più deboli giustifica la speculazione illegale sulla pelle degli ultimi. E il pericolo più grande, come possiamo ben evincere dalle intercettazioni e dagli arresti, è che questo tipo di atteggiamento non è caratteristica peculiare dei soli neo-fascisti, ma anche di elementi appartenenti al mondo di una certa “sinistra istituzionale”.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
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