È Lucia Lavia la Madame Bovary al Piccolo Eliseo3 min read

In prima nazionale al Piccolo Eliseo fino al 6 marzo riscopriremo il più noto romanzo di Gustave Flaubert, Madame Bovary, riscritto per il teatro da Letizia Russo, con la regia straordinaria di Andrea Baracco.

Emma diventa un’ipnotica ed energica Lucia Lavia, una creatura soffocata e soffocante che fin dalla prima scena si presenta insoddisfatta e sognante, moglie di un mediocre medico di provincia, Charles Bovary, interpretato da un Lino Musella perfettamente bonario e rassegnato, che pur amando la moglie non è capace di cogliere la sua infelicità.

La scenografia, composta da grate scorrevoli che fanno entrare e uscire i personaggi, danno subito l’idea di una gabbia dalla quale Emma cercherà fino alla fine di scappare, ma i suoi tradimenti finiranno per essere illusorie evasioni che determineranno l’avanzamento costante della sua follia.

Già dopo la prima notte di nozze Emma inizia a provare ribrezzo per quell’uomo che è così lontano dagli amanti appassionati e coraggiosi dei suoi romanzi, la sua delusione viene urlata all’interno di una casa lugubre e umida che non sentirà mai sua, anche dopo averla abbellita.

Anche diventare madre non le apporterà alcuna felicità, ma solo fastidio e repulsione verso una figlia non voluta da un essere che detesta.

La solitudine in cui Charles e la figlia Berthe sprofondano viene resa ancora più drammatica dalla scelta registica di utilizzare un burattino di pezza, bianco e triste, condotto sulla scena da Roberta Zanardo; una bimba che in silenzio osserva il baratro sempre più nero in cui la madre sprofonda.

La partecipazione dei coniugi Bovary a un ballo elegante accentuerà il malessere di Emma, confrontarsi con ricchi damerini (gli attori indossano una maschera nera veneziana con un lungo naso, simbolo fallico che rappresenta il desiderio di trasgressione della nostra eroina) la porterà a settimane di depressione e isolamento.

Quando Charles deciderà di cambiare città credendo che un posto diverso renderà felice la sua giovane moglie, Emma incontrerà un ricco avvocato che riaccenderà le sue illusioni d’amore. Inizierà a costruirsi una vita parallela fatta di fugaci passioni e di uomini che la amano, alimentando le sue speranze, ma abbandonandola ogni volta, e l’unica consolazione che le rimarrà sarà lo sperpero di denaro in gioielli e abiti che non si può permettere.

Elisa Di Eusanio interpreta l’effemminato commerciante che spingerà la protagonista alla rovina economica e mentale, in un vortice di speranze mancate e di ambizioni irrealizzabili.

Il castello di bugie e illusioni che Emma ha costruito crollerà ben presto e la sua fragile mente non potrà accettare oltre la sua squallida realtà: “mangiare, dormire e riprodursi”.

Il realismo dello scrittore francese pulsa e vive ancora oggi; grazie al teatro, Madame Bovary è un’opera immortale che ci ricorda che l’esistenza diventa miseria e disperazione quando si alimenta di immagini interiori di una vita impossibile da realizzare.

«Emma a modo suo cerca d’affrancarsi — commenta Lucia Lavia —. Sono giovane e dovrei essere piena di speranza, ma mi rendo conto che il maschio non si è ancora abituato alla donna indipendente. E in casi estremi, per reazione, la uccide. Colpa anche nostra, però, che siamo concentrate sul corpo, perché così impongono la società e la televisione. Vogliamo essere immagini di copertina e ci riduciamo a pezzi di plastica. Belle, per me, sono le donne vere che lavorano».

Uno spettacolo che è un crescendo di emozioni.

Madame Bovary sarà in scena al Piccolo Eliseo fino a domenica 6 marzo.