Ma cosa diavolo…?2 min read

20 Aprile 2014 Uncategorized -

Ma cosa diavolo…?2 min read

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ma cosa diavolo
@calciocatania

Ci son due cose da scrivere di Milan – Livorno; in una partita in cui i rossoneri hanno avuto diverse occasioni da gol, l’impatto delle decisioni arbitrali dubbie a favore del Milan è stato importante: il fallo di De Jong era in odore di rigore, quello di Abate su Mesbah da espulsione e Balotelli prima di mettere la palla in porta ha spinto Castellini.

In secondo luogo si tratta del quinto successo consecutivo di questo Milan: Allegri in 19 partite ne aveva vinte 5 in tutto. Non siamo ancora sesti, perché il Parma ha il vantaggio degli scontri diretti, e anche se lo fossimo non sarebbe semplice mantenere il piazzamento, considerato che sono in arrivo Roma e Inter.

Se però si teme il sesto posto perché i preliminari di Europa League comprometterebbero la remunerativa tournèe negli Stati Uniti, forse si poteva tenere l’allenatore livornese; se ci andava bene potevamo addirittura vivere da protagonisti un’appassionante lotta salvezza. Ma tant’è: la stagione 2014-2015 vedrà Massimiliano al Tottenham (?!) e Clarence a rischio.

A rischio?

La “stampa rosa” pare tifare perché questo accada paventando di volta in volta un futuro con Prandelli, Montella o Inzaghi in panca e io ne sono incredulo. Commento un paio di quelle che vengono indicate come le imputazioni all’olandese, con la consapevolezza c’è molto che non conosco e che non posso conoscere, forse decisivo a spiegare comportamenti, altrimenti misteriosi, della dirigenza.

La distanza tra Seedorf e il gruppo degli Italiani tranne Balotelli. Cioè? Montolivo e Abate vedono il campo meno di prima e il secondo rischia la Nazionale. E quindi? Compito dell’allenatore è fare giocare chi crede più adatto ai suoi schemi, più in forma, meglio capace di portare la squadra alla vittoria. Montolivo sarà anche capitano per dictatus Papae (perdonami, Francesco), ma ha inanellato una serie di prestazioni scialbe ed è giusto venga messo in discussione quanto gli altri. Se poi Bonera nei panni del terzino risulta all’allenatore più affidabile di Abate, Ignazio ha tutto il diritto di lamentarsi. Come altrimenti potrebbe fare Daniele.

L’insofferenza di Seedorf espressa per la “gestione Allegri”: sarà stato poco elegante a farne parola con la stampa, ma probabilmente alcune difficoltà incontrate dipendono davvero dal lavoro dei mesi precedenti.

Un Milan in cui, tra le altre cose, il 3° marcatore più prolifico in Serie A è Muntari con 4 gol; un Milan che ha fatto a meno per quasi tutta la stagione di un El Shaarawy che con la Primavera ha giocato bene per mezz’ora contro il Verona. Un Milan che si trova ora a pari merito al sesto posto, con 16 punti nelle ultime 6 partite.

Ribadisco perciò il titolo del mio post del 10 marzo, che nel frattempo è diventato un trending hashtag: “Io sto con Seedorf”.

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Nasco tra Milan(o) e l'Inghilterra. E lascio il cuore in Olanda, già che ci sono, tripartito. Da milanista tifo i piedi educati e le menti aperte, i capitani di lungo corso e i registi. Faccio più fatica con i cugini che con i gobbi. Credo che la poesia sia ciò che spunta quando hai la palla all'altezza della linea di metà campo e alzi la testa: tutti i gol migliori partono da lì, che poi vengano segnati di esterno o di fegato, di cuore o di doping.
3 Commenti
  1. dav1de

    Se non sono i risultati c'è un solo un altro motivo per cui il Milan ti manda via: non vai d'accordo con il Presidente...

  2. Erberto Chilpino

    Esattamente quello che intendo quando scrivo che c'è molto che non conosco. Seedorf era fortemente voluto da Berlusconi e ora meno, forse per "comportamento non irreprensibile" (alcuni ritardi agli allenamenti? Un certo rapporto con i tifosi?).Quello che non mi convince a pieno di questa ipotesi è che Allegri non è mai andato a genio con il Presidente e prima di essere esonerato ci sono voluti mesi di risultati negativi. Sarà che Allegri era sponsorizzato da Galliani, mentre a Seedorf è rimasto il tifo (che sul 3-0 gli ha dedicato un applauso) e parte dello spogliatoio.

    • dav1de

      "parte dello spogliatoio": bisogna vedere quale

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