Lupa calante, la Juve è in testa3 min read

26 Novembre 2013 Uncategorized -

Lupa calante, la Juve è in testa3 min read

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@jmage
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Tre morsi meno avvelenati e la Lupa non è più sulla rupe. Il facile entusiasmo che circonda la capitale nei momenti calcisticamente felici è a un passo dal trasformarsi nel catastrofismo, altra distorsione della realtà di cui Roma è maestra. Quella giallorossa vive un calo netto, improvviso guardando il calendario. Tre punti in altrettante gare, due delle quali in casa contro Sassuolo e Cagliari, se li attendevano in pochi dopo che gli uomini di Garcia avevano messo in fila avversarie come Napoli e Inter o l’Udinese al Friuli in inferiorità numerica. E’ bastato qualche palo in più, qualche rimpallo fortunato in meno, una scelta infelice (perché togliere Maicon nel pieno della spinta offensiva?) per riportare la Roma a una buonissima posizione di classifica, ma non più la migliore possibile.

In vetta c’è la Juventus, che ha fatto il percorso inverso mantenendo un passo costante anche nelle giornate di minor vena. Questa è la differenza rispetto alle concorrenti: i bianconeri vincono anche in gare nelle quali, come a Livorno, faticano a trovare la porta per un’ora. Poggiano su un pacchetto arretrato che cambia volto, scopre un insolito Vidal difensore centrale, resta imbattuto per la quinta volta di fila. Le intuizioni, da questo lato della barricata, si rivelano azzeccate oltre ogni pronostico rispetto a poche settimane fa. Llorente, per rispondere a un “titolone” portato in auge da Tuttosport, non è solo bello.

Parziale consolazione per la Roma, i risultati delle altre inseguitrici sono tutt’altro che positivi. Clamoroso lo sgambetto del Parma al Napoli e chissà che quella dimensione internazionale di cui si dovrà trovare conferma a Dortmund non abbia influito nelle vicende nazionali. Se in Germania arriverà la qualificazione, o comunque un buon risultato, sarà stato pagato a caro prezzo. Buon per Benitez che l’Inter abbia trovato a Bologna un’altra trasferta indigesta. Il copione è stato molto simile a quello di Trieste (avversario il Cagliari) e Torino: tanta grinta, occasioni limpide e la condanna di un pareggio che suggerisce a Mazzarri di dover ancora lavorare sull’esperienza dei suoi giocatori.

C’è una Milano che sta peggio ed è quella rossonera, al quale non basta concedere un tiro in porta al Genoa in 90′ e per di più dal dischetto. Gilardino insacca, Balotelli no e gli errori di fila dagli undici metri ora sono due, a fronte dei ventuno centri consecutivi pre-Napoli. Più il tempo passa e più per Allegri si avvicina la prospettiva di una nuova, clamorosa rimonta sul terzo posto da dover centrare. Quest’anno, però, le avversarie sembrano più numerose e solide e la crisi del Diavolo di maggior gravità. La zona Europa League dista dieci punti solo grazie all’Udinese, giustiziera della Fiorentina.

Sarà il periodo natalizio, o il ritorno di Corini, ma al derby veneto trionfa la Verona dei pandori clivensi, lasciando l’Hellas a due punti dal treno europeo. L’effetto nuovo allenatore sfuma invece a Genova in pieno recupero: la Samp di Mihaijlovic vince il “Premio gol da polli 2013”, facendosi infilare in contropiede a un passo dall’impresa in dieci. Sassuolo e Torino vincono e respirano, la zona B è un po’ più distante.

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Realizzatore di sogni parzialmente mancato, giornalista sportivo riuscito. Segno che qualcosa è andato per il verso giusto, dai venti in poi. Sostenitore convinto della necessità di pensare e divulgare, meglio se in un pub, peggio se in discoteca. Scrittore per diletto, con la fortuna di vivere del mio lavoro.
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