Lo Stato sociale in concerto e “il pubblico migliore”2 min read

6 Luglio 2014 Cultura -

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Lo Stato sociale in concerto e “il pubblico migliore”2 min read

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Lo Stato sociale in concerto e il pubblico migliore
@Marta Castellucci

Altro giro, altro concerto: Roma, iFEST, Parco Simon Bolivar (Piazza Sempione), giovedì 3 luglio, Lo Stato Sociale. Le attese erano alte, l’idea di un festival nel parco di un quartiere che non rientra fra quelli della movida romana interessante, la mia voglia di divertirmi imponente.

Mi butto subito in mezzo alla mischia perché la mia religione mi impone di saltare, ballare e cantare tra la folla e mai in disparte. Lo Stato Sociale si presenta sul palco senza farsi attendere troppo e si inizia con Abbiamo vinto la guerra. Eppure c’è qualcosa che non va, qualcosa che non torna.

E non è la musica. Ok, siamo all’aperto e l’acustica non sarà delle migliori ma le loro basi ci danno dentro. Quel sound elettro ti fa venir voglia di ballare, o meglio, io ballavo.

E non sono i testi. Li trovo interessanti, hanno dei contenuti pungenti, toccano argomenti validi, sono acuti e mai banali.

E non è la loro presenza scenica. Sul palco si danno da fare, sono coinvolgenti, interagiscono col pubblico e anche tra di loro. Eppure non “spaccano”: la loro performance non arriva, non cattura, non colpisce, non è alla loro altezza. A volte stonano, a volte si mangiano le parole, di certo non lasciano a bocca aperta.

Nonostante Sono così Indie sia stata riadattata per l’occasione con un testo tutto nuovo, C’eravamo tanto sbagliati sia quasi un inno generazionale, Mi sono rotto il cazzo sia stata cantata a squarciagola da tutti i presenti, In due è amore in tre è una festa avesse tutti i presupposti per la loro celebrazione, “i colori si accendono tutti quando brucian le cose”. E loro non bruciano, non infiammano, non scaldano!

Purtroppo li apprezzo di più quando li ascolto a tutto volume e ballo come un’invasata da sola in casa, oppure quando canto e mi distraggo in mezzo al traffico. Ma dal vivo no, non li ho apprezzati come avrei voluto. Peccato.https://www.youtube.com/watch?v=AZ2aSap5Gf8

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Giovane (ma non giovanissima), idee chiare (ma in continuo cambiamento), testarda, curiosa e instancabile (ma non fatemi correre che mi viene il fiatone). Mi piace ascoltare musica, ma soprattutto andare ai concerti. Mi piace fare fotografie, ma soprattutto conoscere posti nuovi. Ho studiato economia dello sviluppo e cooperazione perché mi piace pensare di poter cambiare le cose. Ah, un po’ egocentrica.
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