Lanerossi Vicenza: festa al Menti. Poi si cambia2 min read

20 Maggio 2016 Uncategorized -

Lanerossi Vicenza: festa al Menti. Poi si cambia2 min read

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Lanerossi Vicenza: festa al Menti. Poi si cambia
@vicenzacalcio.com

Salvezza raggiunta. Siamo salvi. Speravamo di dirlo, forte e chiaro – più o meno da quando siamo stati sicuri che il Verona sarebbe tornato di nuovo in Serie B – e ora dopo la gara di Latina, seppure sconfitti, ci siamo. Il Vicenza è salvo: per una volta la missione è stata compiuta in anticipo, l’anno prossimo si riparte, giocheremo di nuovo il derby e siamo già carichi al solo pensiero, e finalmente possiamo chiudere la stagione con una bella serata di festa al Menti. Ce lo meritiamo e va bene così. Con il tutto esaurito già annunciato in tribuna e in curva, e con uno dei presidenti che – addirittura – chiede “di non invadere il campo prima del fischio finale, per evitare penalizzazioni”… Ma pensa te.

Impresa della squadra. Ora il futuro. Un ribaltone impensabile fino a qualche settimana fa, quando sarebbe stata più probabile un’invasione in tribuna, e va dato merito a Lerda e alla squadra di averlo compiuto, scongiurando ogni tipo di sventura e regalandoci stasera una partita da vivere con meno ansia. E regalandoci, soprattutto, la possibilità di guardare al prossimo anno con un minimo – non esageriamo – di fiducia, visto che ogni probabilità (mentre scriviamo non sappiamo ancora dell’esito di qualche cda) lo affronteremo in tutt’altra maniera, con una nuova società che metterà in campo – come promesso, mica ce lo inventiamo – un progetto per vada al di là del “tirare a campare”, particolarmente andato di moda negli ultimi anni.

Una società vera. Sia chiaro, non ci aspettiamo di diventare improvvisamente una potenza, nemmeno lo chiediamo: i soldi non si buttano per sanare le perdite. Ma una società con un minimo di prospettiva, che investe sui giovani e sulla passione del cuore biancorosso, e che metta finalmente in ordine i bilanci e il settore tecnico, quello sì, e speriamo che quel momento sia arrivato. Il potenziale c’è, va solo sfruttato a dovere, e ce ne guadagnerebbero tutti. E tutti sarebbero pronti a remare nella stessa direzione. Ma, per poterlo fare, questo cambiamento deve continuare ad essere nei fatti, non solo a parole.

È il momento delle conferme. A cominciare dalla logica conferma – nei limiti del possibile – di quelli che questa salvezza se le sono sudata sul campo. Parliamo del mister, di quelli che hanno il contratto in scadenza e hanno fatto la differenza (Benussi, Adejo ed Ebagua, per dirne tre) e di quelli intoccabili come Brighenti… E ce sarebbero altri. Il punto è dare quel segnale che tutti si aspettano, quello che dice che non siamo più la squadra che sembra improvvisare ogni mossa. Datelo il prima possibile. E che festa sia.

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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