Coso, Mediaset Premium, Juve-Roma e l’esclusiva elusiva5 min read

29 Gennaio 2016 Uncategorized -

Coso, Mediaset Premium, Juve-Roma e l’esclusiva elusiva5 min read

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juve-romaPrima che iniziate a leggere è doveroso da parte mia mettervi al corrente che tutto ciò che scorreranno i vostri occhi dalla prima parola al punto finale è realmente accaduto.
È stato realmente detto, scritto e fatto. È una storia di disagio ma anche di forte coraggio ma ancor di più di amore per l’As Roma.
O, se preferite, di come regalai 36 euro a Berlusconi per vedere Juve-Roma che con altri 10 euro ci entravo allo stadio. Ma anche no. Però volendo sì.

Domenica 24 gennaio. Ore 15 circa

Decido di caricare una tessera Mediaset Premium per poter vedere Juventus-Roma alle 20:45. Il costo della partita è di 15 euro ma non esistendo il taglio procedo con una ricarica da 20 euro.
Nonostante il messaggio di avvenuta ricarica compaia puntuale sulla TV qualcosa sembra non tornare e decido di chiamare il numero 199309309 che costa un po’ da fisso un po’ tanto di più da cellulare. Ma insomma. Si fa.
La signora che risponde (dopo una breve diatriba del tipo: stasera vorrei comprare la partita della Roma ma non capisco cosa non sta funzionando – La partita Juve-Roma intende? – La partita della Roma intendo. – Quindi Juve-Roma? – Quindi la Roma) mi assicura che è tutto a posto e che tra le 20:30 e le 20:40 posizionandomi davanti al televisore e posizionandomi pure sul canale 370 vedrò comparire il banner per acquistare la partita.
2,81 euro di telefonata addebitati. Poteva andare peggio. Alè.

Domenica 20 gennaio, ore 20:35

Mi posiziono davanti e non di lato, non di tre quarti ma ESATTAMENTE davanti al televisore e aspetto l’arrivo del banner che a quel punto sospetto sia qualcosa tipo uno Stargate e si lascia dietro l’effetto DeLorean dopo che ha raggiunto le 88 miglia orarie.
Ma niente banner, niente Stargate, niente DeLorean e soprattutto niente partita della Roma.

Corro ai ripari e chiamo nuovamente il numero 199309309 che costa un po’ da fisso un po’ tanto di più da cellulare e già nel pomeriggio mi ha fottuto quasi 3 euro ed espongo la mia problematica. In attesa di vedere comparire sullo schermo la partita rispondo anche a delle domande del tipo: su che canale è sintonizzato? Il decoder è acceso? La tessera è inserita? Fai la posizione del Saluto al Sole mentre reciti la tabellina del 7? Stai respirando ossigeno o sei un alieno?

L’operatrice a ogni domanda mi dice di attendere, per non farle torto la chiamerò Anna Sardegna. Anna perché è un nome comune (quante Anne lavoreranno al servizio clienti Mediaset Premium? Tante!) e Sardegna perché aveva un delicato e per nulla marcato accento sardo. Ajò!

Anna è molto gentile, ma sento la sua ansia passare direttamente dalla sua cuffia al mio orecchio.
Ma io attendo. E lo faccio con fiducia. Me lo ha detto Anna Sardegna.
Mi fa tirare fuori la scheda.
E io la tiro fuori.
Mi fa spegnere e riaccendere.
E io spengo e riaccendo.
Mi chiede di andare avanti di un canale col telecomando e tornare rapidamente indietro.
E io lo faccio come fossi un Roberto Carlos sulla fascia, avanti! Blocco la palla con la suola e poi indietro! E avversario messo a sedere.
Ma invece no.
Sul canale 370 compare ancora un misterioso avviso in sovrimpressione che dice SEGNALE CRIPTATO.

juve-roma
Sicuri?

La partita ormai è iniziata da 5 minuti e Anna mi mette in attesa. Stavolta di quelle lunghe. Quelle con la musica. Tanto che io per ingannare il tempo sfoglio leggendo qua e là un libro di Tiziano Terzani sperando di imbattermi in un passaggio capace di convincermi che una partita di pallone è qualcosa di effimero e che l’anima la salvano altre cose. Invece non trovo nulla di tutto ciò, ma compare di nuovo Anna scusandosi per l’attesa. Mi dice che ha segnalato la situazione e che lei non può più aiutarmi, il che mi fa pronunciare senza neanche ragionarci un quasi infantile: e io la partita?

Mi dice, quasi materna, che però non devo preoccuparmi e che se la situazione si sblocca posso acquistare la partita fino alla fine della prima parte.
– Prima parte?
– Si fino all’inizio della seconda.
– Della seconda parte intende?
– Ahahah mi scusi io non sono molto pratica di calcio e non so come si dice.
– Si dice tempo. Primo e secondo tempo. Il calcio è un gioco di 90 minuti diviso in due tempi da 45, capisce?
– Ah grazie devo ammettere che ora ne so di più.
– …
– …
– Bene allora arrivederci, suppongo.
– Sì, arrivederci e grazie per aver chiamato Mediaset Premium.

Costo della telefonata 13 euro. TREDICI. E la partita non si vede. Cerco una soluzione rapida tipo Radio Rai, uno streaming clandestino guatemalteco, penso a mi padre che me fa la diretta al telefono quando il deus ex machina tipico di una generazione nata con Windows 95 saldamente leader del mercato compare nella più classica delle soluzioni risolvi-problemi e si manifesta sotto forma di: ma hai provato a staccare tutto e a riaccendere?

STLAK – CLIC – PLUNG.

Banner di acquisto.
Vedo lo Stargate.
Vedo Doc che sale sulla Delorean urlando i LIBICIIIII.

E vedo Dybala che ancora non ha fatto niente ma so già che farà qualcosa che non mi piacerà per niente. Ma non non ce voglio pensa’ adesso. Voglio godermi il successo. Voglio bullarmi di saperne più io di Anna Sardegna.

Sono immediatamente schiavo di Piccinini che a sua volta è ormai schiavo del suo personaggio e dei suoi ‘ccezionali e sciabolate disperate che vede solo lui, pure quando di sciabolate e di ‘ccezionali non si vede l’ombra.
È il bello del calcio di Mediaset Premium. Tre anni di Champions in esclusiva e 36 euro per una partita di pallone iniziata già da 10 minuti.

Che poi se Dybala non faceva lo stronzo in fondo manco me sarei lamentato.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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