James Marsh, regista del binge watching di gennaio3 min read

1 Gennaio 2015 Cultura -

James Marsh, regista del binge watching di gennaio3 min read

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@Humberto Marum

Se state leggendo queste righe significa che anche quest’anno siete sopravvissuti ad agnelli e  panettoni, nessun abete vi è caduto in testa e nessun fuoco d’artificio vi è esploso in faccia. Molto bene. Dopo le abbuffate e i festeggiamenti, dunque, quale miglior modo di iniziare un salubre 2015 se non con il binge watching di gennaio?

E per partire alla grande questo mese ci occupiamo del regista James Marsh, che sarà nelle sale italiane dal 15 gennaio con l’atteso La teoria del tutto, un biopic sul celebre fisico Stephen Hawking, interpretato da Eddie Redmayne.

Se vi sembra di aver già sentito parlare di lui, non vi sbagliate: nel 2009, infatti, ha vinto l’Oscar con Man on wire, premiato dall’Academy come migliore documentario. L’opera racconta l’impresa, considerata da molti impossibile, del funambolo Philippe Petit, che nel 1974 attraversò sospeso su un cavo metallico lo spazio tra le Torri Gemelle di quello che fu il World Trade Center.JamesMarshregistadelbingewatchingdigennaio
Il documentario, tra filmati originali, ricostruzioni e interviste, è di quelli da trattenere il fiato: Petit è in bilico e noi con lui, che seguiamo passo dopo passo un uomo superare i propri limiti e affrontare a volto scoperto gli imprevisti naturali, come un colpo di vento, che potrebbero farlo precipitare nel vuoto.
La prospettiva è doppia, siamo sia la folla col cuore in gola che guarda dal basso quel puntino lassù, sia Petit stesso, moderno Zeus sull’Olimpo di acciaio e metallo. Adrenalina pura.

Facendo un passo indietro, invece, scopriamo che il suo primo lungometraggio è del 2005 e s’intitola The King, con protagonisti Gael Garcìa Bernal e William Hurt. James-MarshregistadelbingewatchingdigennaioQuest’ultimo interpreta il pastore di una chiesa battista e la sua vita tranquilla viene improvvisamente minacciata dalla comparsa di un figlio illegittimo, Elvis Valderez (Bernal), in cerca del proprio padre. Il pastore non ci pensa nemmeno ad accogliere e riconoscere il figlio “bastardo”, anzi, deve salvare la faccia di fronte a famiglia e comunità. Elvis però seduce Malerie, la sua sorellastra, senza che lei sappia la sua vera identità. Un dramma avvincente, soprattutto per le interpretazioni dei due attori, che affronta ancora una volta l’ipocrisia che spesso si cela dietro agli uomini di chiesa, comuni mortali non indenni da errori, pronti a radunare le pecorelle smarrite ma non a prendersi cura dei propri figli.

Ricapultiamoci in avanti ora e arriviamo così a Project Nim, altro documentario del 2010. Il film narra le vicende di un esperimento condotto negli anni Settanta su Nim, un cucciolo di scimpanzé, al quale si voleva insegnare il linguaggio umano.James-Marsh.registadelbingewatchingdigennaio
Trattato come un bambino vero e proprio, è impressionate vedere i filmati originali che lo ritraggono a tavola, con maglietta e pantaloni, costretto a mangiare pancakes e succo d’acero. Il progetto risultò ovviamente fallimentare, i documenti e le interviste ai protagonisti lasciano in bocca quell’amara consapevolezza del fatto che l’uomo dovrebbe limitarsi a essere -degnamente- se stesso, smettendola di allungare le mani su tutto ciò che lo circonda.

Infine è del 2012 Doppiogioco, con Clive Owen e Gillian Anderson (la Dana Scully di X Files).James-Marsh-regista-delbingewatchingdigennaio Negli anni Settanta, durante gli scontri del conflitto nordirlandese, un bambino muore a Belfast. Sua sorella, Colette, da adulta diventa una terrorista dell’IRA fino a quando non viene catturata dai servizi segreti britannici, che la costringeranno a collaborare diventando una spia.
Il passato corre e ricorre nel presente del film, dove bisogna ricostruire puzzle, piste e vicende. Non ci sono interviste davanti alle telecamere, ma interrogatori, domande, inquisizioni, per indagare la verità e sventare atti terroristici.

Marsh di sicuro è un autore che sa il fatto suo, fedele a uno stile che si rivolge al passato e lo scandaglia da cima a fondo con un metal detector che calamita tutti i punti di vista.

Non ci resta che sperare che La teoria del tutto unisca magistralmente la sua passione documentaristica e la sua originalità registica. Siete pronti?
Buona visione!

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Una laurea in linguaggi dei media e un diploma di montaggio alla Civica di Cinema. Poi uno stage a Nocturno, tra Lucio Fulci e Rob Zombie e uno al TG5, tra George Clooney e Madonna. Approda a Iris (Mediaset) come assistente alla regia. Ora autrice televisiva e filmmaker. Divoratrice di film più che mangiatrice di uomini.
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