Italia-Usa Fed Cup: le azzurre sfidano Serena Williams3 min read

16 Aprile 2015 Uncategorized -

Italia-Usa Fed Cup: le azzurre sfidano Serena Williams3 min read

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italia-usa fed cupVincere per non retrocedere: una sensazione che l’Italia di Fed Cup non provava ormai da tempo e di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Invece, a sette anni di distanza dallo spareggio vittorioso contro l’Ucraina al Geovillage di Olbia, riecco una scomoda situazione con cui fare i conti. Nel 2008, in Sardegna, fu Francesca Schiavone (con la collaborazione di Sara Errani) a metterci una pezza e a garantire la permanenza nel World Group, fondamentale per iniziare il ciclo d’oro delle azzurre che vinsero tre delle successive quattro edizioni.

Questa volta la missione sarà molto più complessa, perché se  tenere a bada le sorelle Bondarenko era più che alla portata, diverso è fare i conti con miss 19 Slam Serena Williams. Il sorteggio ha consegnato all’Italia l’avversario più scomodo: gli Stati Uniti di Mary Joe Fernandez, che potrà contare sulla numero 1 del ranking per cercare di riprendersi un posto tra le migliori otto squadre del mondo. Urna malevola dunque, ma “chi è causa del suo mal pianga se stesso” e se a Brindisi andrà in scena una delicata sfida per la permanenza nel World Group le colpe sono del suicidio azzurro nella sciagurata domenica di inizio febbraio, quando le ragazze di Barazzutti dilapidarono il doppio vantaggio accumulato il giorno precedente contro la Francia di Amelie Mauresmo, finendo per essere umiliate nel doppio decisivo.

Italia-Usa Fed Cup: le convocate

Quasi a voler parzialmente rimediare all’esito del sorteggio, il destino ha voluto dare una mano all’Italia, privando le americane dell’altra Williams: Venus infatti non sarà a Brindisi e questo autorizza a essere più ottimisti visto che le rinunce di Madison Keys e Varvara Lepchenko indeboliscono una formazione che, Serena a parte, non presenta grandi nomi. Le altre tre convocate dal capitano statunitense sono Alison Riske, Christina McHale e Lauren Davis. Fra queste la meglio piazzata in classifica è la Riske: 24 anni, numero 45 del ranking, un titolo WTA in carriera (Tianjin, lo scorso ottobre) ma esperienza quasi nulla in Fed Cup. Più abituata alla competizione è la 22enne McHale che ha già giocato otto match (4 vittorie e 4 sconfitte), ma che al momento non sembra destinata a un grande futuro. Infine c’è Lauren Davis, la più piccola della truppa con i suoi 21 anni, reduce da un bel quarto di finale a Charleston con tanto di vittoria su Eugenie Bouchard. Nell’Italia non ci sarà Roberta Vinci: ufficialmente la causa è in una fastidiosa infiammazione al gomito, ma l’idea che ci siano motivazioni “diplomatiche” dopo la fine del sodalizio con la Errani non è da escludere. Per una pugliese che rinuncia ce n’è una che torna: si tratta di Flavia Pennetta che non poteva mancare nella sua città natale; le altre scelte di Barazzutti sono quelle previste, con Sara Errani, Camila Giorgi e Karin Knapp a completare il quartetto.

Italia-Usa Fed Cup: i precedenti

I precedenti vedono gli Stati Uniti condurre con 9 vittorie contro le 4 dell’Italia; prendendo in considerazione le sole sfide disputate sulla terra rossa (superficie su cui si giocherà a Brindisi) le americane sono avanti 5-2 e, per quello che conta, mai le azzurre hanno vinto uno scontro diretto disputato outdoor. La prima sfida assoluta si giocò nel World Group del 1963, dominata dagli Usa guidati da Billie Jean King, mentre l’ultimo precedente risale appena a un anno fa: vittoria per 3-1 delle azzurre in trasferta a Cleveland. L’Italia ha vinto le ultime quattro sfide dirette, comprese le finali del 2009 e del 2010, ma all’epoca gli ostacoli più pericolosi si chiamavano Oudin e Mattek-Sands, mentre oggi c’è una Williams con cui fare i conti. Il forfait di Venus rende l’incrocio più equilibrato del previsto: contro Serena le speranze sono ovviamente poche, ma gli altri due singolari sembrano abbordabili. L’obbiettivo sarà arrivare a giocarsi il tutto per tutto nel doppio finale di domenica, dovendo però improvvisare una coppia tutta nuova per l’occasione e senza la doppista più forte a disposizione.

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Classe 1991, nato a Palermo e cresciuto a pane (e panelle), Milan e fumetti Disney. Folgorato da Federer durante Wimbledon 2003, ho iniziato ad interessarmi anche al tennis, praticandolo da autodidatta e con pessimi risultati. Divoratore di pizza, appassionato e ossessionato da ogni tipo di statistica, studio Comunicazione ma odio comunicare.
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