Isola dei famosi quinta puntata: Rocco e i suoi fardelli3 min read

3 Marzo 2015 Cultura -

Isola dei famosi quinta puntata: Rocco e i suoi fardelli3 min read

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isola dei famosi quinta puntataNon che ci fossero dubbi, ma la quinta puntata dell’Isola dei Famosi ha ufficializzato la vera natura del programma: malgrado la colonna sonora epica con la quale la regia sottolinea qualunque scaccolata di naso, non siamo in un kolossal avventuroso ma in una soap opera.

Parte avvantaggiato Alex Belli, che ha trascorso gli ultimi cinque anni della sua vita in esilio nell’allucinante realtà parallela di Centovetrine. Forte dell’esperienza pregressa, il Belli conosce la Regola Numero Uno: le storie d’amore felici sono noiose. La gente se ne frega di sapere quanto stai bene, vuole salire con te sulle montagne russe.

È per freddo calcolo, e non per mera libidine, che lo sposatissimo Belli si mostra ambiguamente possibilista nei confronti delle avance della mangiauomini Cristina Buccino. È sempre per calcolo che, quando la produzione gli manda in visita la moglie, il Belli si lancia in un’accorata apologia della fedeltà coniugale: l’eroe romantico può anche vacillare, ma non prescindere dai punti fermi. Ed è per puro genio strategico che, un minuto dopo la dipartita della consorte dall’Isola, il Belli riprende a manifestare simpatia per la Buccino. Un triplo twist narrativo col quale, ci scommetto, si è garantito almeno un posto in finale.

Quanto a Cristina, ha raggiunto vette di autentica grandezza nel momento in cui il grillo parlante Valerio Scanu l’ha accusata di comportarsi da mignotta e lei, invece di raffazzonare qualche ipocrita autoapologia, gli ha risposto: “Io faccio la mignotta tutte le volte che voglio”. Se Brooke Logan era davanti alla tivù le sarà sfuggita una lacrima di commozione. Non stupisce che, dovendo scegliere tra la mistress Buccino e un villain polveroso come Pierluigi Diaco, il pubblico abbia mandato a casa il secondo.

Nelle soap capita spesso che si debba creare un pretesto per eliminare un personaggio in fretta e furia, di solito perché il relativo interprete ha deciso di mollare il cast. Pur di ritirarsi dalla competizione Fanny Neguesha s’è inventata un’improbabile nostalgia della nonna lontana; mi tocca dar ragione all’orrido Alfonso Signorini quando rileva che queste WAGs non sentono mai la mancanza di nonne e zie quando sono in giro per il mondo col terzino di turno.

L’ex di Balotelli era comunque una figura impalpabile la cui assenza non lascerà alcun vuoto. Di tutt’altra pasta è fatta la drama queen Rachida Karrati, che ieri s’è esibita in un virtuosismo da fuoriclasse procurandosi uno svenimento alla vista della figlia Leila; una performance recitativa di quelle che travalicano i confini della soap e sconfinano nella telenovela sudamericana. E anche per Rachida direi che il posto in finale è assicurato.

Concludendo, un appello agli sceneggiatori dell’Isola: per favore, piantatela di umanizzare Rocco Siffredi. Dall’inizio del programma abbiamo visto il grande Rocco diventare sempre più piccolo: l’abbiamo ascoltato increduli mentre si struggeva al pensiero dei figli, confessava le proprie mancanze di padre e marito, paventava perfino un abbandono delle scene. Ma Siffredi è una star del porno, e il porno è come la soap: il fatto che i personaggi siano bidimensionali non è un limite, è il suo bello. Non discuto che nel chiuso della sua faraonica villa in Ungheria il celebre pornodivo possa avere dubbi, fragilità e incertezze; solo che non voglio saperlo, come non voglio vedere i membri della famiglia Forrester quando sono seduti sulla tazza. Il Rocco Siffredi che tra tutte le donne dell’Isola sceglie Rachida perché, da vero uomo, dà più valore all’esperienza che alla bellezza, oppure che si scorna con Andrea Montovoli per conquistare il ruolo di maschio Alfa della spiaggia, quello sì che mi sta bene; ma il Siffredi che frigna come una donnetta perché gli manca la mogliettina per me è no. Questo si chiama uscire dal personaggio.

Smettetela di ammosciare Rocco!

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
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