Di Inter Milan, Palacio, Kovacic e un attaccante2 min read

23 Dicembre 2013 Uncategorized -

Di Inter Milan, Palacio, Kovacic e un attaccante2 min read

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inter milan

Benedetto Rodrigo Palacio e quel gol di tacco che dà senso ad un’intera serata passata al freddo a vedere Inter Milan e due squadre mediamente in imbarazzo affrontarsi senza farsi male, e non perché siano mancati i calci.

Settanta minuti di passaggi tra difensori, lanci lunghi e improbabili tiri in porta, ad eccezione di quelli milanisti serviti dal generoso Handanovic, ormai trasformatosi in una saponetta ambulante: non ne prende una. Nel match si contano almeno tre uscite completamente a vuoto, una delle quali lascia Poli davanti alla porta vuota. L’ex giocatore dell’Inter, per fortuna, spara alto.

(A proposito di ex giocatori dell’Inter, ieri i cugini hanno presentato Balotelli, Muntari, Poli più Pazzini verso la fine, insomma una succursale)

Più di un’ora passata a guardare verso la panchina a chiedersi perché Mateo Kovacic e Mauro Icardi fossero seduti a guardare la partita, mentre in campo la squadra evidenziava la chiara mancanza di un regista con la velocità e il ritmo di Mateo e di una punta di riferimento come Maurito. Se poi pensiamo che mancava anche Ricky Alvarez

Il calcio è più semplice di quel che dicono, e così entra Kovacic tra le ovazioni di un pubblico che non ne poteva più di aspettare e l’Inter comincia a fare la partita, ringraziando l’Ac Milan di non averne approfittato nei precedenti 70 minuti. Dei cugini impressiona la poca voglia che dimostrano in campo e la pochezza delle sue stelle, incluso un Ricardo Kakà davvero difficile da accostare al giocatore che era.

Sale la pressione, sale l’incitamento. Entra Icardi, anche per lui standing ovation.

Tralasciando l’imbarazzante rigore non dato da Mazzoleni, la prima vera occasione per l’Inter capita tra i piedi di Palacio, il trenza, che non riesce a dare forza al pallone, para Abbiati in tuffo. Sembra l’ennesima serata deludente, poi arriva il momento perfetto: palla recuperata da Juan Jesus su Balotelli, protagonista del secondo derby molto nervoso, passato tra proteste ed errori imbarazzanti (vedi lancio su Poli in contropiede), Jonathan passa a Guarin che la mette bene in mezzo, Rodrigo fa il numero che non ti aspetti.

Classe pura, gol meraviglioso, stadio in delirio. Il derby è così, basta un momento nei 90 minuti e il tifoso dell’Inter passa un Natale felice. Contro il Milan, anche se così mal ridotto, l’importante era vincere. Presi i tre punti, guardiamo al futuro.

Possibilmente con Kovacic e Icardi titolari dall’inizio.

Immagine| Bauscia Cafè

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
1 Commenti
  1. Ale 69

    Una statistica impressionante: è quasi finito il girone d'andata, rigori a favore dell'Inter ZERO.

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