Inter-Milan 0-0: pessimismo e fastidio4 min read

20 Aprile 2015 Uncategorized -

Inter-Milan 0-0: pessimismo e fastidio4 min read

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inter-milan 0-0
@acmilan

Dopo un derby del genere è difficile trovare le parole. Si potrebbe partire da un laconico “si sapeva”. Ed in effetti è vero: dai discorsi accesi da bar ai salotti dei talk-show calcistici sulle pay-tv, nessuno si aspettava uno spettacolo degno di tal nome da Milan e Inter, attualmente tra le peggiori compagini del campionato a livello di gioco espresso. Eppure gli allenatori, i calciatori e gli addetti ai lavori si erano risentiti, in settimana, tenendoci a precisare che non volevano sentir parlare di “derbyno”, né di toni dismessi. Ma il campo è sempre giudice preciso, e infallibile. E la sentenza è stata una dichiarazione di mediocrità totale.

Inter-Milan 0-0: se a Milano “c’è da piangere”

Se l’esito e l’andamento della gara erano abbastanza prevedibili, meno lo sono state le scelte di Mister Inzaghi che ha deciso di tenere fede alle parole del pre-partita coinvolgendo dal primo minuto lo spagnolo Suso, quello che “se giocassimo in 14 o in 15 sarebbe sempre titolare”. In difesa l’altra sorpresa della line-up iniziale del derby: Alex, al rientro dall’ennesimo infortunio muscolare, va in campo, preferito a Paletta che per l’eccessivo peso del posto da titolare, stava iniziando a perdere i capelli…
Davanti invece nessuna sorpresa, il falso nueve è una certezza incrollabile per Superpippo, e ogni occasione è buona per proporlo.

L’Inter di Mancini, che al confronto di Inzaghi dovrebbe essere uno stratega al livello di Napoleone Bonaparte, o giù di lì, non sta messa meglio, con molte defezioni a centrocampo e con un ragazzino della primavera che parte titolare. Oltre a Juan Jesus che si improvvisa terzino, per rivangare i fasti di Pistone e Gresko. I nerazzurri iniziano la gara con più piglio, trovandosi di fronte una squadra con la personalità di un’ameba. Hernanes (che solitamente si scopre normodotato solo contro il Milan), scalda le mani di Diego Lopez al tredicesimo minuto del primo tempo. Il primo squillo rossonero arriva sette minuti più tardi, con Suso che impegna Handanovic dalla distanza. Tra uno sbadiglio e l’altro si arriva alla mezz’ora, con Alex che segna su punizione dalla destra di Suso, ma la rete è annullata per fuorigioco di De Jong. Giusta decisione.

Con questo carico di tensione e adrenalina si arriva alla ripresa. Dopo soli tre minuti Bonaventura calcia dal limite, in curva. Non è serata per Jack, e lo si era già capito dalla prima frazione. Al 57’ Palacio ha una grande occasione, la migliore per l’Inter e dell’intera partita: supera Diego Lopez e calcia a rete, ma Mexès si oppone, salvando sulla linea col ginocchio destro. Progressivamente i rossoneri spariscono dal campo e dalla partita (senza che Inzaghi se ne accorga, ma questo è un dettaglio) e l’Inter sfruttando l’inerzia colleziona occasioni, reali o potenziali. Prima chiede un rigore per fallo di mano di Antonelli su tiro di Hernanes a centro area, poi si vede annullare il vantaggio, causato da una goffa autorete di Mexès, al minuto 73, per fallo di Palacio su Antonelli, poi testa i riflessi pronti di Diego Lopez con Juan Jesus prima e Palacio poi nel giro di due minuti, a ridosso dell’ottantesimo.

Nel frattempo Alex, il gigante di cristallo, è uscito dal campo per l’ennesimo infortunio muscolare, il quarto da inizio stagione. Probabilmente ci sarà un premio speciale per lui per l’invidiabile collezione. Al suo posto l’infallibile Paletta, che al novantesimo, dopo qualche rachitico contropiede tentato dal Milan, per ricordare al pubblico l’esistenza in campo di una squadra rossonera, si dimentica di Icardi su un lancio dalle retrovie. Fortunatamente l’argentino decide di graziare la porta milanista, come all’andata, e gliene siamo grati.

Questo il sunto, edulcorato, di Inter-Milan 0-0. Uno spettacolo ignobile per i colori rossoneri e per il calcio milanese, che pare sia stato commentato da Galliani, a microfoni spenti, con un emblematico “c’è da piangere”. E se ci è arrivato persino lui, forse la fine è vicina. Quantomeno quella di questa attuale proprietà, con le voci su Mister Bee che si fanno insistenti e che, almeno, distoglieranno l’attenzione da una delle più brutte partite viste negli ultimi anni in una stracittadina.

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