Indiana Jones e il destino di Atlantide3 min read

5 Settembre 2014 Giochi -

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Indiana Jones e il destino di Atlantide3 min read

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Indiana Jones e il destino di Atlantide
@Manuel Gonzalez Noriega

[divider scroll_text=”il castello di Magus”]

Salve, giovani scienziati pazzi che abitano in case lugubri e salve anche a voi, gruppi di ragazzi che a turno vanno a salvare ominidi risolvendo arcani improbabili! Vi do il benvenuto nella mia serra… Non date da mangiare alle piante, che sono passati alcuni amici e sono sazie.

Conoscete i film di Indiana Jones? Se non li conoscete potete interrompere la lettura, non ne siete degni, perché Indiana Jones è protagonista, oltre che dell’abominio di pochi anni fa, di ben tre titoli di fama indiscutibile. Quello che personalmente preferisco è Indiana Jones e l’ultima crociata: superbo, magistrale, immortale.

Il film mai girato, ma offertoci dallo sconfinato mondo videoludico, è invece Indiana Jones and the fate of Atlantis, avventura grafica in 2d uscita nel 1992 con i sottotitoli in italiano, apparentemente un semplice punta e clicca. Apparentemente.

Indiana Jones e il destino di Atlantide

In verità, miei cari bifolchi, si tratta di un mastodontico capolavoro, dove il nostro archeologo di fiducia si lancia in giro per il mondo tra rompicapi più o meno facili, leggende realmente esistenti e luoghi presenti sulle mappe dei vostri ottusi navigatori satellitari. Di più: Indy si troverà a menar le mani (come consuetudine, direi) con i suoi nemici di sempre, i nazisti.

A quanto pare Hitler si diverte un botto a collezionare oggetti leggendari. E, parafrasando Mr. Donovan (guai a voi se chiedete chi è), a far guerra ai Jones.

Indiana Jones e il destino di Atlantide
@Digital Game Museum

Cosa andate cianciando? Non basta? Benissimo, aggiungo allora la possibilità di condurre l’avventura in tre diversi modi (ingegno, azione e squadra), grazie alla trama di Hal Barwood, con chance nemmeno troppo ridotte di morire e un’alternanza tra il controllo del Doc. Jones e della sua controparte femminile, Sophia Hapgood.

Le musiche intriganti e in perfetto stile LucasArtsiano, non fanno che amplificare le ambientazioni che, sebbene siano ancora nel magico e pixelloso 2d della Scumm Vision, sono mozzafiato! Sarò io un pazzo furioso, ma tutta questa grezzaggine mi attiva la fantasia, io cliccherei ovunque.

E i programmatori sono evidentemente consci delle potenzialità della cosa, in quanto ci sono infinite citazioni a tutti i lavori della LucasArts oltre che divertenti osservazioni su tutti gli oggetti. Il gioco non è nemmeno corto, e un sistema di punteggio mantiene alta la sfida.

Gli enigmi non sono idioti come quelli di Hollywood Monsters, e neanche macchinosi o fantasiosi alla Monkey Island. Sono semplicemente logici. Non serve pensare quadridimensionalmente (cogliete la citazione, mi raccomando) o secondo le regole fisiche di altri mondi e dimensioni per risolvere i quiz che ci si presentano, basta avere cercato tutti gli oggetti come si deve e collegare i neuroni per qualche minuto.

Il risultato è un gameplay solido, mai scoraggiante e liscio come l’olio. Una pietra miliare, che anche i peggio ignoranti dovrebbero conoscere, dopo un’adeguata razione di frustate e sevizie.

Giocatelo. Giocatelo tanto. E se per caso vi dovesse venire la lacrimuccia per aver finito il titolo… Niente paura, esistono ben altri due Indiana Jones della serie.

Maledetti sfaticati che non siete altro, non vi metterò il video con la soluzione. Giusto l’introduzione del gioco, ma non ve la meritate.

Odiosamente vostro.

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La persona che non vorresti mai incontrare, un prof. Un folle. Peggio: un prof che adora giocare a giochi di strategia, avventure e giochi in scatola. Per non parlare dei giochi di ruolo e quelli di carte. L'importante è essere competitivi, fino alla morte. L'anima? È rimasta incastrata da qualche parte tra un rush e uno zerg... Se qualcuno la trova, può spedirmela via mail, eventualmente. Nessuno si aspetti favoritismi nei commenti, cinici si nasce, non si diventa!
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