Il derby che (non) ho visto3 min read

15 Settembre 2015 Uncategorized -

Il derby che (non) ho visto3 min read

Reading Time: 3 minutes
il derby
@facebook.com/Inter

Piccola, piccolissima premessa: alle 15 ero ancora a Misano Adriatico, alle 19 a Bologna, treno con 40′ di ritardo, alle 20.10 ero in stazione centrale. Quindi, viste le condizioni con cui sono arrivato a San Siro (se avete visto uno completamente sfatto correre dalla metro allo stadio con una valigia e la tracolla, ero io), tutto quello che leggerete potrebbe non essere accaduto davvero.

Ho visto un Ranocchia strano: basso, tarchiato, senza fascia di capitano, attento, concentrato e pure cattivo. Mi sa che non era Ranocchia, in effetti. Ho visto Juan Jesus salvare, con una diagonale perfetta, una palla gol su Luiz Adriano, e poi fare la sua miglior partita con la maglia nerazzurra, fino all’infortunio. Ho visto Felipe Melo fare un colpo di tacco e un lancio d’esterno, poi l’ho visto anche amputare il ginocchio a Bacca, sfanculare mezzo mondo e randellare subito Balotelli e l’ho riconosciuto. Ho visto, anzi sentito, per tutta l’estate Mancini chiedere degli esterni e, ora che li ha a disposizione, ho visto Perisic trequartista: perché? Poi però l’ho visto fare un doppio passo con un bel cross, e dire che pensavo che all’Inter le cose ben fatte le avessero vietate. Ho visto la sfida tra il nuovo Facchetti e il nuovo Maldini sulla fascia: esempio pratico di quanto male possano fare i confronti esagerati.

Non ho visto, in realtà, le nuove panchine “negli spalti”: a me sembravano solo tre metri più dietro e non interrate, ma sarò io ad aver visto male. Ho visto San Siro stracolmo, e quando è così è sempre una bellezza, basta non dover andare in bagno. Ho visto Rocchi, nel complesso positivo, far incazzare tutti, la normalità. Ho visto l’Italia battere di 30 punti Israele… Scusate, era sicuramente un altro sport (ma ricordatevi che #SiamoQuesti). Ho visto Kucka sembrare un giocatore di calcio. Ho visto Kondogbia e Handanovic rischiare di combinare una tragedia da straccio del cartellino ma, nel peggior modo, riuscire comunque a far partire l’azione dell’1-0. Conclusa da un mancino millimetrico di Guarin.il derby

L’azione “manovrata” che ha portato al gol di Guarin

Non ho visto Icardi, ma il movimento sul gol è di rara intelligenza. Ho rivisto Balotelli in rossonero: ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Ho visto Mario calciare in porta in quel modo e mi sono ricordato perché tante volte l’ho difeso. Ho visto Telles esordire rischiando un autogoal che Comunardo Niccolai lèvati. Scendendo le scale ho visto Walter Samuel: pensavo fosse in campo (ma solo nel secondo tempo), un po’ abbronzato, con la maglia nerazzurra numero 24. Ho visto un’Inter in affanno nella ripresa, decisamente col fiato corto. Ho visto 70mila persone trattenere il fiato sulla punizione di Balotelli a 2′ dalla fine e tornare a respirare poco dopo, sul tiro alto di Bonaventura. Ho visto un po’ di culo, per ora va bene così, poi vedremo. Ho visto l’Inter tornare a vincere il derby dopo quasi due anni. Ho visto l’Inter fare tre vittorie di fila per la prima volta dal 2013. Ho visto la classifica e l’Inter dopo tre giornate è a 9 punti con +8 sulla Juve, +6 sul Milan, +2 sulla Roma. Ah, di una cosa sono certo: ho visto la partita in streaming. Sì, dalla tribuna stampa. Perché la mia visuale era questa.

il derby

Quindi potrete capire perché, rileggendole, certe cose mi siano sembrate assurde. O comunque non sia ancora sicuro al 100% di averle viste.

CONDIVIDI

Classe 1990, trapiantato a Milano ma orgogliosamente friulano, collaboro dal 2011 con il Messaggero Veneto, dal 2013 con Libero e dal 2015 su FabbricaInter, occupandomi prevalentemente di sport. Il mio film preferito è "The Blues Brothers" e John Belushi è la mia guida spirituale, anche se Dio è portoghese.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU