Il Carnevale di Sauris e le frittelle di salvia3 min read

14 Febbraio 2015 Cucina -

Il Carnevale di Sauris e le frittelle di salvia3 min read

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C’è un Carnevale piuttosto particolare in Carnia, nell’alto Friuli, quello di Sauris. Raro caso di isola linguistica tedesca in Italia, il paese venne infatti fondato nel Medioevo da popolazioni alpine provenienti dall’odierna Austria. La valle piacque, e decisero di fermarsi, importando la lingua: oggi infatti a Sauris si parla un dialetto del gruppo linguistico bavarese.

Inserita nei ”Borghi autentici d’Italia”, Sauris piace anche oggi. Ha sposato un turismo soft, istituendo uno dei primi alberghi diffusi del nostro Paese. Offre tra l’altro una cucina, quella carnica, sapida a variegata, per nulla scoraggiata dall’altitudine (siamo sopra i 1200 metri), anzi testardamente volta a valorizzare un territorio aspro quanto spettacolare. Solo per dare qualche cenno, in questa stagione la cucina carnica di Sauris offre i magnifici cjarsons (=calzoni), portafogli di pasta farciti di raffinate composizioni di erbette, formaggio, ortaggi e altro ancora; o il prosciutto crudo IGP, dalla caratteristica affumicatura old style a legna di faggio, il tutto innaffiato da una ruspante birra artigianale prodotta in quattro varietà. Vi consiglio di assaggiare la birra affumicata, che fa da pendant ai salumi, e quella aromatizzata alla canapa.

Ma dicevamo del Carnevale di Sauris come ottima occasione anche per gustare la cucina carnica, in particolare le frittelle di salvia o salviadi. Immaginate l’atmosfera: è sabato grasso, ha fatto buio da poco, c’è un freddo cane, siete in questo paesino con le case di pietra e i ballatoi in legno quando, all’improvviso… annunciato dai suoi sonagli, il volto nero di fuliggine, ecco il Rolar, che avverte la gente dell’inizio della mascherata. Poco dopo compare, coperto da un’austera maschera di legno, il Kheirar, con una grande ramazza. Un tempo quest’ultimo entrava in ogni casa e con il gesto di spazzare il pavimento allontanava anche l’inverno coi suoi rigori.

Il Carnevale di Sauris e le frittelle di salvia
@_topo_

Oggi invece la mascherata si dipana per le vie del paese, composta di maschere belle in costume popolare carnico, e maschere brutte, anch’esse fatte in legno e con sembianze grottesche. Il corteo finisce sotto un tendone, c’è gran festa per turisti e valligiani, vin brulè per tutti e assaggi della cucina carnica, e fra i dolci ci sono anche le frittelle di salvia (o mentuccia essiccata, qui vi propongo le prima perché di solito è più facile reperire la salvia).

Ed eccovi la ricetta di oggi.

Ricetta delle frittelle di salvia Salviade del Carnevale di Sauris

Dosi per 4 persone

  • 300 g farina 0 macinata a pietra, o di mais o di riso
  • 2 uova fresche cat. A
  • 1 bicchierino di grappa dolce
  • 1 cucchiaio di zucchero integrale
  • 1 bustina di lievito di birra fresco
  • la buccia grattugiata di 1 limone
  • 50 g di burro
  • 1 bicchiere di latte tiepido
  • 20 foglie grandi di salvia col gambo
  • sale q.b.
  • olio di semi di arachidi per friggere
  • 30 g zucchero a velo

Il Carnevale di Sauris e le frittelle di salvia
@Dana McMahan

1. Unite assieme la farina con il rosso d’uovo, lo zucchero mescolato al lievito, la grappa, la buccia del limone e il burro precedentemente fuso: mescolate con un cucchiaio di legno, aggiungete il latte fino ad ottenere una pastella cremosa ma non troppo liquida. Versate l’albume montato a neve con un pizzico di sale. La consistenza dovrebbe essere piuttosto compatta, non troppo soffice (son rudi frittelle di montagna!).

2. Mettete poi l’olio in una padella, quando sarà bollente intingete le foglie di salvia nella pastella, quindi immergetele nell’olio fino a completa doratura. Toglietele, mettetele su una carta assorbente, e servitele ben calde spolverate di zucchero a velo.

Le frittelle di salvia o salviadi di Sauris vengono dette anche las suris perché il gambo della salvia le fa assomigliare a topolini con la coda.

Il Carnevale di Sauris e le frittelle di salvia
@_topo_

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Aspirante antropologo, vive da sempre in habitat lagunar-fluviale veneto, per la precisione svolazza tra Laguna di Venezia, Sile e Piave. Decisamente glocal, ama lo stivale tutto (calzini fetidi inclusi), e prova a starci dietro, spesso in bici. Così dopo frivole escursioni nella giurisprudenza e nel non profit, ha deciso che è giunta seriamente l'ora di mettere la testa a posto e scrivere su tutto quello che gli piace.
4 Commenti
  1. Giulia

    Tutto quasi perfetto, tranne la ricetta che è effettivamente quella delle frittole di carnevale, che io ho sempre mangiato con la menta essicata(ovviamente)e che viene raccolta in estate nei prati e che trovi in città nelle erboristerie. Ricorda che in genere, in alta montagna, le erbe, utilizzate moltissimo, sono sempre essicate durante l'estate... L'impasto deve essere abbastanza consistente per essere fritto facilmente formando delle palline, al posto della menta (non mentuccia che è mediterranea !) puoi mettere salvia secca sbriciolata. Le frttelle calde non hanno zucchero a velo, ma eventualmente zucchero semolato La foto che hai messo raffigura la salvia fritta (salviade) che viene servita con gli antipasti. Vado a fare le mie fritole con... le mele.

  2. pier

    beh effettivamente qui parla una vera e propria esperta :)

  3. Noemi

    Salve! Confermo che a Sauris generalmente si fanno le frittelle tonde, con menta o salvia tritate fini, come dice Giulia: si chiamano "vledlan" in dialetto locale, o "salviots" in carnico. Comunque non disdegnamo certo le deliziose foglie fritte. ;) Ora però vado a provare la sua ricetta, che mi sembra deliziosa!

    • pier

      Grazie della precisazione Noemi! molto interessante la differenza tra il dialetto locale (il saurano) e il più generale carnico, che fa apprezzare tutta l'originalità del primo.

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