Festa di Halloween: origini di una tradizione multiforme6 min read

30 Ottobre 2014 Cultura -

Festa di Halloween: origini di una tradizione multiforme6 min read

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Aggiornamento dell’articolo a cura di Stefania Cardinale

festa di halloweenHalloween è tempo di zucche ghignanti, di trick or treat, di feste mascherate e pub infestati. Domina il nero, o meglio il nero-violetto con macchie arancioni, immagini di scheletri e streghe. Si tratta di una celebrazione anglosassone che oramai è diventata internazionale. Tuttavia, a differenza di tante altre feste tradizionali, è una delle poche che non ha una mai avuto la stessa forma nel tempo e il cui ruolo nella società è molteplice.

Halloween costituisce un momento di transizione in cui si sciolgono i limiti imposti dalla ortodossia sociale, un momento liberatorio ludico, di indeterminatezza, in cui oggetti rituali (scope, maschere, zucche, lumini, ossa, sangue, ecc.) agiscono nella fantasia collettiva o individuale per esorcizzare paure e ansie sulla morte, sul futuro prossimo e sull’aldilà. Una notte in cui la distinzione tra il reale e l’immaginario sbiadisce, se non addirittura scompare.

Ma qual è l’origine di Halloween?

All Hallows Eve”, cioè ”vigilia (della festa) di tutti i santi” in scozzese si abbrevia (gli scozzesi, si sa, sono parsimoniosi) in Hallowe’en o Halloween. La notte di Halloween era lo Samhain, il Capodanno celtico, la festa pagana più importante di tutto l’anno e legata al ciclo agrario e al cambio di stagione. Finita la stagione estiva –summersend – con questa data i celti festeggiavano l’inizio del gelo invernale. Tempo di riposo, dello stare in casa, della costruzione di attrezzi per il prossimo raccolto e del raccontarsi storie al tepore del fuoco acceso.

Come ogni periodo di transizione e inizio d’anno che si rispetti, la notte di Halloween (o di Samhain) era un momento di particolare baraonda. Si credeva infatti che proprio in questo momento di transizione verso il nuovo ciclo agrario e il nuovo anno, il velo che divide il nostro mondo dall’aldilà si assottigliasse improvvisamente e che i defunti potessero visitare i vivi.

Esaminare la storia di Halloween significa riconoscere che è una festa che non è mai stata celebrata nei secoli allo stesso modo, né una di quelle il cui significato è mai stato identico nel tempo (Nicholas Rogers, 2003)

Nulla di nuovo, in fondo. In molte società contadine il nuovo anno o l’inizio di nuovi cicli solari, porta con sé il bisogno di una grande e nuova energia – pensiamo a quando accendiamo i fuochi d’artificio a S. Silvestro. I falò e i fuochi hanno sempre avuto un ruolo importante in queste feste di fine/inizio ciclo, per simboleggiare l’energia, bruciare via il maligno, esorcizzarlo e far strada al nuovo.

Dei fuochi sacrificali venivano offerti nella notte agli dei e per commemorare i morti. La festa era dedicata infatti anche alla contemplazione e al culto della morte, un momento per i popoli celti di ingraziarsi i morti e gli spiriti dell’altro mondo che vagavano liberi sulla terra.

L’origine di Halloween è quindi ben contraddistinte dal suo essere festa liminale (Rogers, 2003), tra il mortale e il sovrannaturale, tra il sole e la notte, il fuoco e le tenebre.

origini di Halloween

La pratica del ”dolcetto o scherzetto” (trick or treat) dell’Halloween americano che conosciamo oggi, associata a quella del travestimento, si originano propio da questi culti celtici. Il gesto di offrire dolci o cibo era legato alle preghiere rivolte ai morti e agli spiriti, per chiedere di ottenere dei buoni matrimoni o per allontanare la morte stessa. Fantasmi, morti e spiritelli, potevano essere maligni e dispettosi: ecco perché occorreva placarli con dolci e altre offerte.

Oppure bisognava spaventarli con abiti assurdi fatti di pelli di animali o altri costumi terrificanti.

Questi rituali si sono rafforzati, recuperati e trasformati di volta in volta, di regno in regno, inseguendo l’idea di sovvertire l’ordine costituito (fato di vivi/morti, regnanti/popolani, luce/tenebre) per ristabilirne il controllo finale.

Halloween: sovvertire l’ordine per controllare

Durante il Medioevo e il regno inglese dei Tudor (1485 al 1603) il periodo invernale era segnato da feste goliardiche e mascherate. I Tudor, per esempio, celebravano ufficialmente il passaggio ai mesi invernali nell’ All hallows Eve (Notte di Ognissanti). In questo giorno si dava il via al periodo di festa chiamato Reign of Misrule o Regno dei Folli. Si trattava di un periodo di almeno 12 giorni in cui si sovvertiva – con travestimenti e teatrini, in strada e di casa in casa – l’ordine costituito dei governanti, per beffarsene. Si eleggeva un Lord of Misrule (il signore delle sregolatezze) incaricato di organizzare questi passatempi pubblici, che duravano anche fino al febbraio successivo.

origini di HalloweenSe con il tempo, e il cambiare dei regnanti, in Gran Bretagna si è smesso di celebrare il regno dei Lord of Misrule tuttavia, l’usanza di travestirsi e di lunghi festeggiamenti notturni, itineranti e trasgressivi, e rimaste legata alla notte di Halloween.

Tanto forte era questa tradizione trasgressiva che la Chiesa presto corse ai ripari, introducendo già nel X secolo d. C. la festa di Ognissanti, secondo il ben noto principio ”festa scaccia festa”. Ma Halloween restava salda, come molte altre festività precristiane: il cristianesimo aveva ricoperto il guscio, senza intaccare il nocciolo. Anche in antiche feste italiane troviamo ”pezzi” di Halloween, proprio perché si trattava di una festa legata al ciclo agrario universale.

Però oggi noi conosciamo Halloween soprattutto nella versione americana, che ha soppiantato la moltitudine delle tradizioni locali. Com’è successo?

Negli Usa dell’800 arrivano un sacco di immigrati britannici, molti irlandesi e scozzesi, che portano con loro le usanze legate ad Halloween. Tuttavia, per molto tempo non si ha gran interesse attorno a questa festa, fino a quando alla fine del ‘800 si cominciano a vedere le prime celebrazione a cui i giornali cominciano a dedicare degli articoli. Sarà nelle scuole, università o altri istituti che la festa comincerà ad essere celebrata regolarmente, diffondendosi a macchia d’olio in tutto il paese e in occidente. La festa che si è evoluta nel tempo, adattandosi alle esigenze dei popoli che la desiderano celebrare attribuendogli di volta in volta valori diversi.

Se prima riempivano rape e cipolle di inquietanti candele per preparare la famosa Jack’o Lantern, le grosse zucche incontrate in America servivano ancora meglio allo scopo. Ecco perché oggi il simbolo principale della festa è la zucca arancio. L’importazione della cultura made in Usa ha fatto il resto, e oggi in Europa festeggiamo Halloween più o meno come gli americani. I bambini ne vanno pazzi, e i più grandi la colgono come una occasione di svago.

Nulla di male quindi nel festeggiarla, magari aggiungendo qualcosa delle tradizioni locali dell’Ognissanti o dei morti delle nostre regioni, ad esempio i dolci come il pan dei morti.
Come ha scritto Nicholas Rogers della York University, che ha dedicato anni di ricerca accademica allo studio delle origini e della evoluzione di questa celebrazione, tra l’Europa e l’America:

Esaminare la storia di Halloween significa riconoscere che è una festa che non è mai stata celebrata nei secoli allo stesso modo, né una di quelle il cui significato è mai stato identico nel tempo (Rogers, N. 2003:81).

Buona festa di Hallowe’en a tutti!

Fonti: Nicholas Rogers. Halloween: From Pagan Ritual to Party Night. New York: Oxford University Press, 2003. pp.198.

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Aspirante antropologo, vive da sempre in habitat lagunar-fluviale veneto, per la precisione svolazza tra Laguna di Venezia, Sile e Piave. Decisamente glocal, ama lo stivale tutto (calzini fetidi inclusi), e prova a starci dietro, spesso in bici. Così dopo frivole escursioni nella giurisprudenza e nel non profit, ha deciso che è giunta seriamente l'ora di mettere la testa a posto e scrivere su tutto quello che gli piace.
2 Commenti
  1. Giuseppina

    Grazie per le notizie e i chiarimenti che ci vengono forniti intorno a questa festa di origine anglosassone, popolata di fantasmi e spiritelli. Penso però che sarebbe bene non trascurare le tradizioni locali perché in esse sono le nostre radici.

  2. Pier

    infatti il massimo è vivere un mix equilibrato Ognissanti/Halloween! io stesso in questi giorni auguravo entrambe le cose, dipende anche chi avevo davanti

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