Grexit vista dall’Italia: tifare e non capire3 min read

2 Luglio 2015 Europa -

Grexit vista dall’Italia: tifare e non capire3 min read

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Grexit vista dall'Italia: tifare e non capire
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La crisi greca è diventata, ancora una volta, un modo per misurarsi fra le opposte fazioni politiche italiane. A polarizzare le posizioni ci ha pensato, ovviamente, Matteo Renzi, che con un tweet critica la scelta del governo ellenico di trasformare la delicata trattativa, per mezzo del referendum, in un derby fra Tsipras e la Commissione europea.

In contemporanea è partita, dai vari think tank renziani, una campagna social volta a dipingere la Grecia come la cicala della famosa favola di Esopo, privilegiati che vanno in pensione giovanissimi, evasori fiscali campati dal pubblico sostanzialmente incapaci di adattarsi alle famose “sfide del mercato”. Sembrano insomma lontani i tempi nei quali Tsipras veniva dipinto come il Renzi greco e i Greci come alleati nella battaglia dei pigs contro l’austerity.

I quotidiani stanno facendo anche peggio: un esempio è il Corriere della Sera, che. ancora più del premier, non indugia ad attaccare in maniera sfacciata e propagandistica il leader greco tacciandolo di “Ponzio Pilato” o “uomo del bluff”. Per non parlare di alcune prime pagine come quella di Panorama, che con grande sobrietà dipinge così Tsipras e il suo ministro dell’economia Varoufakis

Mentre a livello mediatico il fronte del Nai (sì all’offerta della Troika) è piuttosto compatto, se escludiamo poche testate controcorrente come Il Manifesto o Internazionale, più aperta al dibattito serio, a livello politico si fa più complesso ed entrano in gioco interessi e calcoli elettorali. Per reazione alla linea renziana quindi, Berlusconi accusa i leader europei (suoi alleati nel Partito Popolare Europeo) di incapacità, Salvini dichiara che se potesse voterebbe “no anche se Tsipras sbaglia”, i leader di M5S, Sel e sinistra PD sono pronti invece a volare verso Atene per sostenere la causa dell’OXI nella speranza di festeggiare insieme a Syriza il primo vero schiaffo all’Europa dell’austerità.

E lo faranno: per domenica sera in Piazza Syntagma sono annunciate le presenze, tra gli altri, di Vendola, Fassina, Grillo e Alessandro Di Battista.

A dire la verità a sinistra non è vista di buon occhio la decisione di Grillo di schierarsi al fianco di Tsipras e non è mancato chi ha ricordato ai 5 Stelle la posizione occupata dai deputati europei nell’emiciclo di Strasburgo, a fianco dello xenofobo Farage e del suo partito Ukip e speculare a quella del GUE di Alexis Tsipras.

I tuoi europarlamentari si immischiano a dir poco con razzisti e xenofobi e tu stesso hai dimostrato ripetutamente il tuo disprezzo verso gli immigrati.

E ancora:

Grillo tu dovevi stare stasera in piazza Syntagma, insieme con la gente del “Si”, perché rappresenti l’altra faccia di questo neoliberismo che divide e distrugge le nostre società.

(Argyrios Argiris Panagopoulos, responsabile di Syriza per l’Italia)

Più in generale Panagopoulos ha voluto ricordare a tutti come la battaglia dei Greci non sia e non voglia essere una sfida all’Europa, ma a quella pensata e gestita dagli Schauble e dagli Juncker, con il sostanziale appoggio della triade Merkel-Hollande-Renzi. Non un antieuropeismo tout court, quindi, ma un altroeuropeismo

contro l’austerità e la ricostruzione della nuova Europa dei suoi popoli, democratica, solidale e con una maggiore giustizia sociale.

Come al solito una questione importante come il destino di un intero Paese e, probabilmente, dell’idea stessa di Unione Europea diventa quindi il pretesto, nel nostro Paese, per attaccare il proprio nemico, per riposizionarsi, per guadagnare voti.

Qualunque sia il risultato delle urne, però, c’è il rischio che il popolo greco abbia davanti un periodo ancora più difficile e doloroso degli anni appena trascorsi. Festeggiare la vittoria del sì o del no, tifare Germania o Grecia come se assistessimo alla finale di un torneo di calcio diventa quindi un esercizio triste e patetico, da qualunque lato la si guardi.

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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