Graphiste Sacripante Gallery: intervista a Rossana Calbi4 min read

7 Marzo 2015 Cultura -

Graphiste Sacripante Gallery: intervista a Rossana Calbi4 min read

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Graphiste esposizione Sacripante GalleryNel cuore di Monti a Roma, a via Panisperna, nella galleria d’arte Sacripante Gallery è in corso un’esposizione interamente realizzata da giovani (ma già affermate) illustratrici. Si chiama Graphiste e ne abbiamo discusso con Rossana Calbi, una delle direttrici artistiche.

Cos’è Graphiste ?

Graphiste è un progetto corale che coinvolge tre curatrici e undici illustratrici italiane. Undici illustratrici che hanno percorsi e progetti differenti, la volontà è stata quella di effettuare un focus sull’illustrazione italiana al femminile cercando di realizzare un progetto eterogeneo che raccontasse come la mano femminile si rapporta al racconto su carta.

Chi troviamo nell’esposizione Graphiste?

Ognuna delle undici illustratrici si muove su più versanti: dall’editoria indipendente a quella più istituzionale. Alessandra De Cristofaro e Irene Rinaldi hanno lavorato per il «The New York Times» e hanno collaborato con Editori Internazionali Riuniti per la riedizione illustrata delle favole di Rodari. Assieme hanno un progetto comune di autoproduzione: la fanzine «Fame», arrivata al suo secondo numero, in cui è coinvolta come illustratrice anche littlepoints, ed è una delle anime di «Costola», antologia di racconti illustrati. Sulle copertine di Caravan Edizioni primeggiano le forme di Margherita Barrera, che ha partecipato anche al volume 64 Kamasutra ideato da Francesca Protopapa, in arte Il Pistrice, che dalla Francia, con la sua associazione Squame, fa da trait d’union tra l’illustrazione italiana e quella d’oltralpe. Anche Daniela Tieni, con L’unione degli amanti, ha contribuito alle pagine di 64 Kamasutra. Daniela è stata anche lei una delle protagoniste del «The New York Times» e ha lavorato per il Gruppo Mondadori, come Luisa Montalto che, oltre ad aver disegnato per la casa editrice milanese, ha messo su carta i suoi progetti per la Penguin Books. Dalle pagine di Orecchio Acerbo, i disegni con la penna Bic di Virginia Mori si sono mossi nei video-clips premiati da festival inglesi e francesi; mentre il mondo del teatro è entrato e uscito dai lavori di Daria Palotti, che ha rielaborato nuove favole con Skira Editore e concretizzato i suoi personaggi nelle ceramiche. Gli acquerelli di Marina Girardi hanno raccontato un mondo antico che l’illustratrice bellunese accompagna con la musica nelle sue performance. Questo caleidoscopio al femminile è raccontato in Echo di Olimpia Zagnoli: tre colori che ripetono i contorni di un immaginario vario. Olimpia ha saputo sintetizzare, come fa sulle copertine della Feltrinelli, lo sviluppo di una visione multipla e che abbiamo cercato di raccontare nella cornice dei primi del ‘900 di Sacripante Gallery.

Ci sono linee guida stilistiche o artistiche che avete seguito per comporre il panel delle espositrici?

Assieme ad Alessia Defilippi e Giulia Piccioni, che cura assieme a me la direzione artistica di Sacripante Gallery, abbiamo fatto una selezione di illustratrici che colpivano il nostro immaginario con l’idea di trovare sempre nuovi spunti divertendoci nel riscontrare enormi differenze nel linguaggio e nella tecnica.

Nella settimana dell’8 marzo è d’obbligo chiederti quanto è importante riuscire a creare una mostra con sole artiste donne?

Graphiste vuole raccontare un momento, vuole porre l’attenzione sulle enormi differenze dei contorni di un pensiero che si disegna. Ci è piaciuto evidenziare l’illustrazione femminile ma senza nessuna retorica. Abbiamo voluto dar spazio alla creatività cercando un margine e siamo contente di aver avuto come dimostrazione quello che ci aspettavamo, cioè che i confini della creatività sono veramente inutili.

E quanto per voi gestire una galleria?

Per me collaborare con Giulia Piccioni è un’enorme soddisfazione, perché è una professionista sempre attenta agli spunti che le vengono proposti, esattamente come Sacripante, galleria che, grazie ai titolari Carlotta e Giorgia Cerulli, Wilma Silvestri e Alessandro Cattedra, ha dimostrato da subito di essere ben disposta alle collaborazioni esterne come quella con Alessia Defilippi, la curatrice che ci ha affiancato nel progetto Graphiste. Essere aperti a nuove prospettive significa essere in grado di crescere.

Dimmi tre  motivi per cui un uomo dovrebbe venire a vedere la mostra.

Perché è una mostra poliedrica, perché è curata con enorme passione e perché è un modo per osservare in un unico momento diverse visioni.

E tre per cui dovrebbe venirci una donna.

Esattamente per gli stessi motivi.

Graphiste esposizione alla Sacripante Gallery  fino al 15 marzo.

Graphiste esposizione Sacripante Gallery

Graphiste esposizione Sacripante Gallery

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Federico Vergari. 3 giugno 1981. Giornalista pubblicista. Un saggio sul rapporto tra politica e fumetto pubblicato nel 2008 con Tunué. Scrive un po’ di tutto sul suo blog ilcanedaguardia.blogspot.com. Per lenius.it si occupa esclusivamente della nona arte. II fumetto.
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