Ode alla tristezza di Ghayath Almadhoun2 min read

15 Ottobre 2019 Cultura Migrazioni -

Ode alla tristezza di Ghayath Almadhoun2 min read

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La macchina sognante è una rivista trimestrale online fondata da un gruppo di scrittori e poeti. La redazione di Le Nius sceglie un articolo per ogni numero e lo pubblica. Questo articolo è un testo del poeta siriano-palestinese-svedese Ghayath Almadhoun tradotto da Pina Piccolo ed è uscito sul numero 16 della rivista. Lo abbiamo scelto perché porta il punto di vista di chi vive la condizione di profugo all’interno della narrazione sulle migrazioni, dominata da voci europee. Qui tutti gli articoli scelti da La Macchina Sognante

ghayath almadhoun

Ti amiamo Europa, vecchio continente. Non so perché ti chiamino vecchio quando sei giovane in confronto all’Egitto o alla Mesopotamia.

Ti amiamo Europa, e paghiamo anche noi le tue tasse come fanno gli uomini bianchi e tolleriamo la variabilità del tuo umore che rassomiglia al tuo clima, accettiamo persino la grave carenza di vitamina D dovuta ai tuoi inverni senza sole. Ti amiamo e ci rattrista il fatto che non ci abitueremo mai a questo buio tetro dei tuoi lunghi inverni.

Pure i nostri amici europei, cioè gli autoctoni nati nel tuo freddo nord da madri e padri ariani, come noi soffrono di depressione e della carenza di vitamina D proprio perché, secondo la teoria dell’evoluzione, sono anche loro degli homo sapiens e provengono dall’Africa. I tuoi veri abitanti originari, intendo dire i Neanderthal la cui evoluzione avvenne durante l’Era Glaciale in modo da poter sopportare l’inverno, ora sono estinti.

Ti amiamo Europa e ammettiamo pure di essere arrivati a te da nazioni arretrate del Terzo Mondo, come le chiamate. Per quanto riguarda me, vengo da Damasco e ho sopportato tanti cliché, stereotipi e preconcetti da parte dei tuoi poeti e scrittori.

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L’articolo è apparso per la prima volta il 17 aprile 2018 in Europe Now (Council for European studies-CES) e tradotto in italiano da Pina Piccolo basandosi sulla traduzione inglese dall’arabo di Catherine Cobham, rivista da Sana Darghmouni.

Ode alla tristezza è stata originariamente commissionata per il Festival di Letteratura Internazionale Winternachten tenutosi nel 2018 all’Aja, nei Paesi Bassi. Il festival aveva chiesto a Ghayath Almadhoun di riscrivere L’inno alla gioia, scritto e composto da Schiller e Beethoven e adottato come Inno d’Europa nel 1972 dal Consiglio d’Europa.

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