Gaza, Israele e Palestina: i numeri della guerra4 min read

28 Luglio 2014 Mondo Politica -

Gaza, Israele e Palestina: i numeri della guerra4 min read

Reading Time: 3 minutes
Gaza, Israele e Palestina: i numeri della guerra

(da Meri Calvelli, Gaza)

Gaza, 27 luglio 2014 – 20° giorno Operazione “Protective edge”

Una tregua di 12 ore da ieri alle 8 fino alle 20, poi qualche altro missile e razzo aereo e poi l’annuncio di un allungamento di altre 12 ore. Nel pieno della tregua umanitaria, la gente è uscita a vedere, è ritornata ai villaggi, alle case, ai luoghi lasciati di corsa per fuggire alle bombe e all’artiglieria. Hanno trovato la devastazione. Qualcuno mi diceva che non riusciva a capire dove era la propria strada, la propria casa.

Un ammasso di macerie, ancora fumanti. Crateri profondi che sono penetrati nella terra circondati dai resti di case nelle quali puoi riconoscere un oggetto mezzo rotto e bruciacchiato, un divano, la scarpa; salendo su un cratere si riconosceva l’esistenza di una farmacia, c’erano ancora alcune scatole di pillole, impolverate e lo stikers per il diabete. Tende che svolazzano bucherellate, frammenti di vetri e porte catapultate a decine di metri. Qua e là, dove usavano tenere gli animali, (asini, pecore, galline), a fianco della casa, se ne trovano i resti, morti e ormai in putrefazione che emanano un odore indescrivibile. Vicino l’ospedale di Beit Hannoun, una carrozzina usata per il trasporto disabili; è lì, in mezzo alla strada colpita e storta che guarda il disastro davanti a sé.

Non tutti hanno potuto avvicinarsi alle proprie case; la gente di Kuza’a villaggio rurale del sud, Khan Younis, ha avuto l’ordine di non andare sulle case del confine, i cannoni e i cecchini hanno continuato a sparare a chi si avvicinava.

Continua a salire il numero dei morti; nelle ore di tregua si scava nei luoghi dello sterminio e si recuperano i civilli rimasti sotto le macerie, sono 151 alla fine della giornata.

In questo momento si sentono di nuovo esplosioni a distanza….forse la tregua ancora non regge….

Ultimo triste bilancio:

1049 palestinesi uccisi (80% civili)

151 corpi ritrovati ieri sotto le macerie.

6000 feriti palestinesi.

37 soldati israeliani morti sul campo di battaglia nel confine occupato.

2 civili israeliani 1 tailandese morti per il lancio dei missili da Gaza.

160 i feriti israeliani.

La guerra continua.

Gaza, 28 Luglio 2014 – 21° giorno – Operazione “Protective edge”

Ci si sveglia con una calma apparente, il muezzin che annuncia la fine del mese del digiuno e l’inizio della “festa” dell’EID. Una festa sofferta con un mese intero di privazioni e di guerra, di morte e di distruzione. Non sarà un EID come le altre; non ci saranno bambini vestiti a festa che vanno nelle case di amici e parenti, come da tradizione ad augurare pace e serenità e a ricevere il dono; non ci saranno scambi di visite familiari tra le case e i villaggi.

Non ci sono più le case, dove scambiarsi le visite e soprattutto non ci sono più intere famiglie per scambiare gli auguri; molti bambini sono morti e feriti, parenti e amici sono scomparsi; il lutto pervade l’umore di questa festa.

Una buona parte di popolazione non ha più nemmeno gli occhi per piangere, non ha più niente dove appoggiare le proprie cose. Possono ritrovarsi, se sono fortunati, un materasso da appoggiare in qualche angolo riparato della città di Gaza; se sono fortunati riceveranno, in regalo un pasto caldo per queste tre giornate dell’EID, offerto senza dubbio dai vicini più’ fortunati.

Negli ospedali rimasti in azione, le centinaia di vittime, soprattutto bambini, trascorreranno la festa tanto attesa, costretti in un letto con ossigeno e medicazioni. Non la scorderanno mai più. Intanto questa notte non ci sono stati raid aerei e nemmeno lanci di missili su Israele, la tregua umanitaria non è attiva ma se rimane questa calma, sarà possibile avere un fermo delle operazioni, con la possibilità di arrivare alla discussione fondamentale per la cessazione del fuoco duratura e la assoluta e necessaria imposizione della fine del blocco per Gaza, l’apertura delle frontiere, il diritto alla vita dei palestinesi e la sicurezza per tutti.

“In queste ore il consiglio di sicurezza dell’ONU ha approvato la risoluzione per una tregua umanitaria immediata e incondizionata. Obama con una telefonata a Netanyahu ha chiesto il cessate il fuoco per salvare le vite umane palestinesi e israeliane ma ha anche detto di voler disarmare le milizie palestinesi”.

Per arrivare ad una tregua umanitaria che porti le due parti a discutere punti fondamentali, devono essere messe sulla bilancia tutte le cause e gli effetti, di questa guerra; la fine dell’occupazione delle terre del popolo palestinese, l’assedio e l’oppressione dello stesso, sono i punti focali che devono essere risolti, per una totale e definitiva soluzione del conflitto.
Mentre i droni continuano a martellare le teste dei cittadini di Gaza, si attende intrepidi notizie dal fronte militare.

Eid mubarak.

CONDIVIDI

Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla niusletter e resta aggiornato

Lascia la tua email qui sotto e rimani aggiornato con le ultime novità dal Blog di Le Nius
Puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento nel footer delle nostre e-mail. Per informazioni sulle nostre pratiche sulla privacy, trovi il link qui sotto.

Su cosa Vuoi Rimanere Aggiornat*?

Scegli lo scopo per cui vuoi ricevere le nostre Niusletter. Scegli almeno un’opzione per permetterci di comunicare con te

TORNA
SU