Gaza 29 luglio 2014 – 22° giorno “Operazione inferno”4 min read

30 Luglio 2014 Mondo Politica -

Gaza 29 luglio 2014 – 22° giorno “Operazione inferno”4 min read

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Gaza 29 luglio 2014 - 22° giorno “Operazione inferno"

Gaza 29 luglio 2014 – 22° giorno “Operazione inferno”

(da Gaza, Meri Calvelli)

Mancano le parole questa mattina per descrivere la notte di inferno trascorsa. Riesco solo ora a scrivere qualcosa, dopo aver visto che cosa è stato lasciato per strada, dopo la sfuriata cattiva e furibonda dell’esercito israeliano.

Ancora adesso davanti agli occhi i bagliori degli illuminanti sonori, il fortissimo frastuono e scoppio delle bombe, il vento sulle spalle ad ogni esplosione che ha spazzato via case, edifici, moschee, strade. Il porto continua a fumare; le case dei pescatori, con dentro le attrezzature per la pesca sono andate perdute.

Gi aerei e i droni israeliani hanno sorvolato senza tregua tutta la notte, per tutta la striscia dal nord al sud e viceversa senza permetterci di respirare. Tutta la striscia è stata avvolta dal fumo e dai detriti delle esplosioni continue con una frequenza scientifica: una bomba ogni 2 minuti e 2 illuminanti sonori lanciati in alto qualche secondo prima.

Sono partiti dal quartiere di Zeitun a Gaza City, dove avevano già preannunciato anche l’evacuazione dell’Istituto della Casa delle suore del Verbo Incarnato dove vivono due suore e ragazzi disabili. Abbiamo poi saputo che l’Istituto è stato distrutto. I ragazzi si sono salvati perché si sono rifugiati nella chiesetta.

La mattina di ieri, 1° giorno dell’EID el Fitr, festa di fine Ramadan, era cominciata con una “tregua umanitaria” strisciante, non ufficiale, arrivati al 21° giorno di bombardamenti e distruzioni. Ma durante la giornata Israele aveva lanciato sulla popolazione attraverso gli aerei, comunicati sospetti che indicavano con un disegno della striscia di Gaza, “4 tombe con le croci poste su tutta la striscia”. Nel retro il volantino riportava 73 nomi di persone appartenenti ad Hamas e Jhiad islamica, non particolarmente conosciute, per le quali indicava il giusto posto dove riposare…le tombe… macabro preludio….Poi nel pomeriggio l’assudo drone che colpisce e uccide 8 bambini, 3 adulti e ferisce un centinaio di persone nel parco giochi di Shati camp; e uno sul muro del perimetro dell’ospedale Al Shifa di Gaza City.

Alle 22.30 circa dopo lanci di missili da parte di Hamas e una azione di commandos che attacca e uccide 4 soldati, iniziano i bombardamenti. Dal mare con le navi, dal confine di terra, con l’artiglieria dei carriarmati, dal cielo con droni e gli F16.

Lancio continuo e inarrestabile che finisce solo all’alba di questa mattina, con una breve sosta e la ripresa immediata di attacchi che sono andati avanti tutto il giorno. Oltre 100 i morti, che salgono di ora in ora con i ritrovamenti di cadaveri dei bombardamenti notturni e dei giorni precedenti.

Niente di questo racconto può dare l’idea di quello che è accaduto in queste ultime ore, nessuna parola o spiegazione può rendere la violenza di questo attacco.

Le folli dichiarazioni che sono seguite sulla necessità di continuare, anticipano solo il terrore che si vuole infliggere ancora su questa popolazione. Ormai non ci sono più ripari; oltre 200.000 sfollati cominciano a sentire la mancanza di cibo, di acqua, di cure, di igiene, di dignità.

1.200 i morti

6840 i feriti

11.000 le case distrutte

Aspettiamo la notte che sta arrivando…

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AGGIORNAMENTO

Gaza 30 Luglio 2014 – 23° giorno Operazione “Protective edge”

Anche questa notte forti bombardamenti preannunciati sono stati eseguiti sulla striscia di Gaza. Obiettivi come sempre gli stessi, case, uffici, moschee e poi ancora una volta la scuola dell’UNRWA (Nazioni Unite), dove centinaia di sfollati hanno trovato rifugio dopo i bombardamenti delle loro case.

La scuola “Abu Hussein” di Jabalia, 19 morti e decine di feriti, la maggior parte donne e bambini. Il panico tra la popolazione. ma non è finita; durante la giornata viene comunicata una tregua umanitaria di 4 ore, “la finestra umanitaria”, così la definiscono, per permettere alla gente di andare a rifornirsi di cibo. Si reca ai negozi, che aprono appositamente per queste ore, i mercati, ed è proprio in uno di questi che viene lanciato un missile di avvertimento, e poi subito dopo un altro che compie una strage, la seconda della giornata: 17 morti 200 feriti; tra i morti anche un giornalista che era accorso al primo botto.

Intanto gli attacchi aerei continuano su tutta la striscia ripetutamente,così come il lancio dei missili verso Israele. Le Nazioni Unite pare che non riescano a garantire l’incolumità dei civili nemmeno dentro le loro strutture; oltretutto la situazione umanitaria sta diventando un grandissimo problema; mancano fondi per riuscire a coprire le necessità primarie dell’emergenza; le grosse agenzie umanitarie ancora non si sono mosse per portare gli aiuti necessari alla popolazione; sono 250.000 sfollati, arrivati al 23° giorno del conflitto e ancora si trovano a vivere allo sbando; manca acqua, cibo, vestiario e anche le condizioni igieniche sono drastiche.

Il balletto delle “tregue” non ha fine e si aggiunge al caos della delegazione formata dalle autorità Palestinesi, autorità di Hamas e fazioni che avrebbero dovuto raggiungere il Cairo per discutere con gli egiziani la tregua duratura. Ma tutto questo è solo nell’aria, di fatto non c’è niente; la diplomazia annaspa, diciamo non esiste; nessuna presa di posizione concreta della Comunità Internazionale; l’IDF dichiara di aver raggiunto i propri obiettivi sul terreno però rimangono ancora tante vittime civili che pagano con la punizione collettiva un prezzo molto alto per avere il diritto di vivere a Gaza.

1323 vittime palestinesi, la maggior parte civili

56 soldati e 3 civili israeliani uccisi sul fronte opposto

Immagine| Michele Giorgio

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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