Fringe benefit: quali sono le principali novità del 2025?4 min read

31 Gennaio 2025 Uncategorized -

Fringe benefit: quali sono le principali novità del 2025?4 min read

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Nell’ambito del mondo del lavoro, la locuzione fringe benefit, traducibile in italiano come “benefici accessori” (anche compensi accessori o aggiuntivi), indica una delle principali iniziative di welfare aziendale.

Quest’ultima espressione fa riferimento a tutta una serie di iniziative che le aziende mettono in atto per il miglioramento del benessere lavorativo e personale dei propri dipendenti e collaboratori.

È opportuno specificare che si tratta di compensi in natura poiché non vengono corrisposti in denaro, ma attraverso l’erogazione di beni e servizi di vario tipo. Il ricorso ai fringe benefit è sempre più comune poiché comporta vantaggi non soltanto per i beneficiari, ma anche per le aziende che li erogano.

Data la crescente diffusione di questo strumento di welfare aziendale, cerchiamo di capire con esattezza di cosa si tratta e quali sono le principali novità previste per l’anno 2025. Si ricorda infatti che la Legge 30 dicembre 2024, n. 207, più comunemente nota come Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcuni cambiamenti relativamente ai fringe benefit.

Welfare aziendale: cosa sono i fringe benefit

Come accennato in apertura, i fringe benefit sono compensi in natura, vale a dire compensi che i dipendenti e i collaboratori ricevono non sotto forma di denaro, ma di beni e/o servizi. Essi si sommano alla normale retribuzione.

L’azienda ha la facoltà di concedere i fringe benefit a un singolo dipendente oppure a una categoria non omogenea di lavoratori, che può essere più o meno numerosa; potrebbe essere il caso di uno o più benefit concessi a una figura manageriale.

In questo si distinguono da un’altra forma di welfare aziendale, i flexible benefit (benefici flessibili), che devono essere erogati a tutti i dipendenti o, comunque, a categorie omogenee di lavoratori. Solitamente sono previsti da specifici accordi sindacali o dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro); nei flexible benefit rientrano numerosi beni o servizi fra cui i lavoratori possono scegliere a seconda delle proprie esigenze personali; è per questo motivo che sono definiti “flessibili”.

Esempi di benefit accessori

Sono numerosi gli esempi che si possono fare di fringe benefit; ovviamente ogni azienda ha le sue politiche in proposito e quindi ognuna di esse può prevederne alcuni ed escluderne altri, ma le tipologie più comuni sono le seguenti: auto aziendale concessa in uso promiscuo, buoni acquisto (per beni o servizi), borse di studio (sia per il dipendente che per un suo familiare), personal computer, tablet, smartphone, immobili in locazione o in comodato d’uso, agevolazioni nei prestiti, asili aziendali, polizze assicurative, assistenza sanitaria ecc.

I fringe benefit nel 2025

La normativa relativa ai fringe benefit ha subito diverse variazioni nel corso degli anni. Per un certo periodo di tempo, la legge ha previsto che tali benefici accessori fossero esclusi dal concorso alla formazione del reddito dal lavoro se globalmente inferiori, nel periodo d’imposta di riferimento, a 258,23 euro.

Le cose sono cambiate nel 2024 quando, in virtù di una disposizione presente nella Legge di Bilancio 2024, il limite di esenzione è passato a 1.000 euro all’anno per i dipendenti senza figli a carico e a 2.000 euro annui per quelli con figli a carico. Questi limiti sono stati confermati anche nella Legge di Bilancio 2025 per un altro triennio: 2025-2027.

È importante sottolineare che qualora si superassero tali limiti, la normativa prevede l’imposizione fiscale sul totale del valore dei beni e servizi erogati.

Le novità per le auto aziendali

La Legge di Bilancio 2025 ha istituito nuove regole per quanto riguarda le auto aziendali a uso promiscuo. Da gennaio, infatti, per i veicoli a trazione esclusivamente elettrica il valore dei fringe benefit è calcolato applicando il 10% al costo chilometrico per una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui, secondo le tabelle ACI. La percentuale è stabilita al 50% per altri tipi di veicoli (benzina, diesel e GPL), al 20% per i quelli elettrici ibridi plugin.

L’importanza delle misure di welfare

L’adozione di misure di welfare aziendale come i fringe benefit offre diversi benefici, sia per quanto riguarda le imprese che, ovviamente, per i beneficiari, ovvero dipendenti e collaboratori. Si tratta infatti di strumenti che incentivano la produttività e migliorano il clima all’interno dell’ambiente di lavoro.

Si deve anche sottolineare il fatto che l’offerta di fringe benefit permette all’azienda di attrarre (o anche trattenere) talenti riducendo sia il turnover aziendale sia i costi necessari per la formazione dei nuovi dipendenti. Per le aziende va anche sottolineato il vantaggio della deducibilità fiscale, che consente di ottimizzare i costi del lavoro.

Per quanto riguarda i dipendenti, è innegabile che i fringe benefit siano un valore aggiunto che va al di là del mero vantaggio economico; infatti, quando sono previsti servizi come i buoni pasto, l’assistenza sanitaria integrativa, l’utilizzo di un’auto aziendale ecc., si ha un beneficio significativo della qualità della vita, fondamentale per migliorare il proprio work-life balance, ovvero l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

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