Fight Night da Masterpiece alla libreria3 min read

9 Dicembre 2014 Cultura -

Fight Night da Masterpiece alla libreria3 min read

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Fight Night da Masterpiece alla libreria
@Fight Night Masterpiece

Ettore e Alessandro sono giovani, belli e atletici. Li separa il credo politico: Ettore è un picchiatore fascistoide, Alessandro un leader emergente di sinistra. Li accomuna l’essere orfani di padri celebri: Ettore è figlio di un eroe di guerra, Alessandro di un noto truffatore.

Entrambi, soprattutto, sono promesse delle arti marziali. Non si conoscono, se non di fama, ma accettano di incrociare i guantoni all’interno di un raduno internazionale dedicato agli sport da combattimento. L’annuncio del match innesca una catena di eventi che coinvolgono tutte le persone legate ai due lottatori: amici ed ex amici, fidanzate e aspiranti tali, vecchi sensei e cattivi maestri. Fino alla fight night del titolo, quando in una Genova alluvionata sarà tempo di rese dei conti, sul ring e fuori.

Dopo Vita migliore, l’autobiografia mascherata di Nikola Savic, e La distanza da Helsinki di Raffaella Silvestri, Fight Night è il terzo romanzo uscito dall’esperienza di Masterpiece, il talent per aspiranti scrittori trasmesso da RaiTre. Stefano Trucco, classe 1962, è un tranquillo impiegato statale che non ha mai praticato le arti marziali; cosa che non gli ha impedito, a detta degli esperti, di descrivere le scene di lotta con stringente realismo.

Fight Night: da Masterpiece alla libreria

Malgrado il titolo anglofono, Fight Night è un libro profondamente italiano. In primis genovese: il capoluogo ligure è tutt’altro che uno sfondo neutro, la narrazione è intessuta di riferimenti alla toponomastica e al folklore cittadino. Ma dietro a Genova si staglia una quinta ancora più grande, l’Italia del Ventunesimo Secolo: senza bisogno di sermoni e di forzature, la vicenda del romanzo si incastra in quel contesto di declino economico e schizofrenia politica che è familiare a chiunque segua i TG nazionali, o anche solo esca di casa.

Inoltre, Fight Night è un’opera molto italiana in quanto scritta in italiano, inteso come l’idioma parlato attualmente nella nostra penisola. Se pensate che sia un’osservazione banale, forse non seguite abbastanza la scena letteraria contemporanea del nostro Paese, nella quale compaiono spesso testi che sembrano scritti due o trecento anni fa, o tradotti male dall’inglese. Nell’esordio di Trucco, invece, si percepisce lo sforzo di restituire la lingua della quotidianità: i personaggi non parlano come Andrea Sperelli né come eroi di telefilm doppiati per Italia Uno, ma come me e voi.

Eppure, in questa sua intensa italianità, Fight Night riesce ad essere pure un po’ yankee. Arriva d’Oltreoceano la tecnica con la quale Trucco fa montare la tensione lungo il filo del racconto. Ha un sapore hollywoodiano l’afflato epico dello scontro finale. E tra ragazzine–streghe, sbirri corrotti e tifoserie rivali che sembrano gang del Bronx, è molto americana la caratterizzazione estrema, quasi fumettistica di alcuni personaggi: a partire da Alessandro ed Ettore, dipinti come una sorta di supereroe e la sua nemesi. Anche se l’intreccio vi porterà spesso a dubitare di chi sia il buono e chi il cattivo.

Difetti? Forse Trucco, come spesso capita agli esordienti, pecca per eccesso di zelo, non resistendo alla tentazione di rovesciare nella sua creatura tutto il suo personalissimo universo culturale e concettuale. Succede così che a tratti la trama del romanzo prenda deviazioni panoramiche con vista sulla Storia del musical, o sui rapporti tra politica e cinema. Ma è davvero un difetto? Decidetelo voi.

Concludendo. Che stiate cercando una lettura capace di parlare della realtà o semplicemente di intrattenere in modo non banale, Fight Night è il romanzo che fa per voi. Un furioso corpo a corpo letterario che vi inchioderà alla pagina fino all’ultimo round.

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
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