Festival di Venezia 2015: i voti ai film della terza giornata3 min read

5 Settembre 2015 Cultura -

Festival di Venezia 2015: i voti ai film della terza giornata3 min read

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Festival di Venezia 2015 terza-giornataÈ difficile parlare dei film di Venezia esattamente quanto fare propositi per il nuovo anno, però a settembre tutto appare affascinante e nuovo, anche se resta quel pizzico di tradizione nerd che rilega questo cinema meno alla passerella del red carpet e più alle storie.

Al Festival di Venezia 2015, nella terza giornata, non sono mancati titoli interessanti e nuovi, come Boi Neon di Gabriel Mascaro (Brasile, Uruguay, Paesi Bassi). Concorre a Venezia nella categoria Orizzonti e forse proprio a ragione. Il regista è giovane e vanta più che altro una piccola ma produttiva carriera di documentari. Per questo si prende un bell’8 sulle buone aspettative di successo “sanguigno” per la storia di tori, passioni e cambiamenti a tinte di terra e ritmo sudamericano.

Si aggiudica un 7 Marguerite di Xavier Giannoli, per le note pacate nel parlare di ipocrisia e la maestosità musicale di una storia di sontuosa decadenza. Narrazione forte di passione, inconsapevolezza, irriverenza, fortuna e drammaticità: ispirata alla vita del sedicente soprano Florence Foster Jenkins, che diventò famosa grazie al suo canto stonato tra il 1930 e il 1940.

Tanto atteso è stato anche il fuori concorso con Johnny Depp Black Mass di Scott Cooper, non poco apprezzato dal pubblico di Venezia che ama la star e le storie di dualismo bene/male, giustizia/ingiustizia, in cui un agente americano dell’FBI cerca di collaborare con un gangster irlandese per eliminare la mafia italiana, ma non sarà altro che il racconto dell’ascesa del malavitoso James “Whitey” Bulger. E se il 10 è un voto per pochi, possiamo dare a Black Mass anche un 9 e vedremo che ne sarà, in pasto a un pubblico più vasto.Festival di Venezia 2015 terza giornata

Altro fuori concorso ma che sarà sicuramente un 10 è Spotlight di Thomas McCarthy. Un’emozionante storia di giornalismo d’inchiesta, che racconta la vicenda reale che iniziò nel 2001, quando il gruppo investigativo del Boston Globe cercò di smascherare gli ecclesiastici coinvolti negli abusi su minori dell’arcidiocesi di Boston. Cast d’eccezione (da Mark Ruffalo, a Michael Keaton alla fresca True detective Rachel McAdams) per questo film che funge da vero canale di emozioni e non meno di informazione. Cinema più patinato sì, ma vibrante quanto basta per essere degno di Venezia.

Particolare e di nicchia è un altro film questa volta in concorso: Francofonia di Aleksandr Sokurov a cui darei una doppia votazione: 9 per quello che vuole essere e 6 per quello che forse potrebbe suscitare tra i più. È il racconto di come il direttore del Louvre Jacques Jaujard e l’ufficiale di occupazione nazista, conte Franziskus Wolff-Metternich, nel 1940 cercarono di salvaguardare il patrimonio che avevano conquistato, all’interno del museo. È un film difficile, come qualsiasi racconto che implichi non solo diversi piani ma anche differenti tipologie di narrazione e tanto autentico sentimento.

Interessante, rispetto alla ricaduta cronologica, e con votazione 7 è anche la scelta tematica del film italiano Italian Gangster di Renato De Maria in concorso per Orizzonti: si è ricostruita la storia della malavita italiana attraverso lo sguardo dei suoi protagonisti grazie all’interpretazione da parte degli attori, di interviste e dichiarazioni rilasciate realmente nel corso degli anni.

Altro film, sempre per la categoria Orizzonti, a cui sento di dare almeno un 9 e ½ per il tema e l’audacia, è Mountain di Yaelle Kayam, una giovane regista israeliana che arriva a Venezia con il suo primo lungometraggio. Mountain è la storia dei desideri che vengono a galla, nella paura e attraverso la feroce umanità.

Se siete a Venezia per assistere al Festival e volete assaggiare lo street food veneziano, qui vi consigliamo alcuni posti.

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Animo mal mescolato tra toni scuri e una buona dose di arancione. Leone ascendente scorpione: selettiva e piena d’amore. Mi piace la gente quanto il cinema, per questo a volte li preferisco a targhe alternate. Non so che significa ma ho sempre amato il dispotismo illuminato.
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