Ferrari e Ducati, è un’alba rossa?3 min read

7 Agosto 2015 Uncategorized -

Ferrari e Ducati, è un’alba rossa?3 min read

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Ferrari e Ducati, mai come quest’anno, si sono presentate ai blocchi di partenza dei rispettivi campionati con molte cose in comune. Al di là di un mero discorso di origine geografica che le unisce, entrambe sono reduci da stagioni difficili, deludenti e vissute troppo spesso in una condizione di anonimato, senza riuscire realmente ad ambire alle posizioni che contano. Ecco perché questo 2015 rappresentava un appuntamento da non fallire, per cercare di riacquisire competitività e anche credibilità agli occhi degli investitori e dei sostenitori, nonché degli addetti ai lavori.

Fino a questo momento il cammino è stato decisamente molto simile. Entrambe sono infatti partite molto forte, con la Ferrari che è riuscita a ritornare al successo, posizionandosi in pianta stabile sul podio; mentre Ducati, pur mancando l’affermazione pesante, è riuscita in diversi casi a fare gara con Honda e Yamaha, inserendosi spesso e volentieri tra gli ufficiali delle due case giapponesi, quando l’anno scorso era già impegnativo riuscire a stare con i team satellite delle due sopra citate. Probabilmente, questo inizio così positivo ha anche illuso su quelle che potevano essere le reali ambizioni delle due case italiane, per le quali si è arrivato anche a prospettare la possibilità di lottare per qualcosa di più di qualche affermazione parziale, ipotizzando di riuscire ad impensierire i naturali favoriti delle rispettive categorie in ottica titolo. E forse per questo motivo è stato affrontato con eccessivo pessimismo il periodo di flessione palesato con l’avvicinarsi della metà stagione, figlio probabilmente anche di uno sforzo supplementare per ritornare quanto prima competitivi, che può aver portato ad anticipare l’utilizzo di sviluppi programmati per un periodo successivo della stagione.

Questo discorso può in particolar modo valere per la Ferrari, che partiva da una base consolidata sul progetto precedente, mentre per Ducati due sono le ulteriori problematiche venute in considerazione: l’aver affrontato piste storicamente indigeste alla moto bolognese, quali Assen, Barcellona e Sachsenring e l’avere pochi riferimenti con la Gp15, essendo quest’ultima una moto molto giovane, scesa per la prima volta in pista soltanto 5 mesi fa nei test pre-stagionali di Sepang.

Ferrari e Ducati: piloti a confronto

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Un aspetto dove, invece, Ferrari e Ducati si stanno differenziando è nel pilota che sta guidando la stagione in termini di risultati e rendimento. Per la prima, il neo-arrivato Vettel è partito come pilota di punta, l’uomo intorno al quale ricostruire la scuderia. Ed il tedesco non sta tradendo le aspettative, avendo conquistato le due vittorie fin qui ottenute nonché diversi altri podi, correndo spesso e volentieri in maniera impeccabile e riuscendo ad ottenere il massimo da ciò che il potenziale della vettura consentiva nelle varie occasioni. È invece in parte mancato Raikkonen, sia per episodi sfortunati che per errori suoi, commessi soprattutto in qualifica e che in alcuni casi hanno avuto un riflesso negativo sulla gara. In Ducati, invece, Dovizioso era il pilota chiamato a recitare il ruolo della certezza, dato il biennio già trascorso nel team ufficiale. Ed invece, Andrea ha mostrato delle difficoltà nelle ultime corse, essendosi perso tra errori suoi ed una sfortuna che al Mugello e a Barcellona ha tolto al forlivese due podi praticamente certi. A fare quindi la voce grossa è stato Iannone, che ha confermato la buonissima velocità di base già mostrata in alcuni frangenti nella sua carriera, aggiungendo una costanza di rendimento sorprendente, che è sempre stato il tallone d’Achille del pilota abruzzese.

Cosa aspettarsi dalle due case nel prosieguo della stagione? Anche qui, l’obiettivo non può che essere il medesimo, ovvero continuare a lavorare per migliorarsi e cercare di ricucire il gap che separa Ferrari e Ducati dalle varie Mercedes, Yamaha ed Honda, ovvero i punti di rifermento nei rispettivi campionati. Con la speranza di togliersi delle altre soddisfazioni parziali in questa stagione, ma soprattutto con la concreta necessità di impostare una base già molto solida in vista del 2016, anno in cui entrambe dovranno essere ancor più competitive, puntando a stabilizzarsi definitivamente al vertice di F1 e Motogp.

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Studente di giurisprudenza come "occupazione" ufficiale e appassionato di sport in generale, più come spettatore che come atleta, ahimè. Seguo con particolare interesse gli sport motoristici e da qualche anno a questa parte il motomondiale (ma pure la superbike), pur essendomi avvicinato ad essi con le 4 ruote e la F1.
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