F1 2014 Gp Giappone: tempo di riflettere2 min read

6 Ottobre 2014 Uncategorized -

F1 2014 Gp Giappone: tempo di riflettere2 min read

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f1 2014 gp giapponeNel 15esimo round del mondiale di F1 2014 svoltosi sul tracciato giapponese di Suzuka (Giappone), la vittoria è andata all’inglese Lewis Hamilton su Mercedes che ha preceduto il proprio compagno di squadra Rosberg e la Red Bull di Sebastian Vettel in una gara fortemente condizionata dal maltempo e da un grave incidente occorso al francese Jules Bianchi su Marussia. Ritirato Fernando Alonso al primo giro, mentre termina solo 12esimo Kimi Raikkonen.

La cronaca di questa gara e il successo di Hamilton sono privi di ogni significato per quello che è capitato allo sfortunato Bianchi. La dinamica dell’incidente ha dell’incredibile. La Marussia del pilota francese esce di strada alla curva 12 e va ad impattare il carro attrezzi che stava spostando dalla pista la vettura di Adrian Sutil, uscito poco prima di strada per un errore.

L’impatto è violentissimo e il rollbar della macchina del francese va in pezzi con il pilota privo di conoscenza nell’abitacolo. La gara, che si stava concludendo con una grande prestazione di Hamilton, viene opportunamente sospesa e la premiazione si svolge in un clima surreale di silenzio e preoccupazione in cui gli stessi piloti sono costretti, più per esigenze di sponsor, a rilasciare delle dichiarazioni.

L’imbrunire scende molto rapidamente e lascia spazio a tante polemiche su come si sia svolta la corsa, sui soccorsi, le regole del parco chiuso, l’ingresso ritardato dalla Safety Car. Tuttavia, più che polemizzare su quello che andava fatto, è opportuno che la FIA e tutto il circus si prendano un tempo di riflessione.

Con l’immagine di quella macchina in pezzi e il pilota esanime nell’abitacolo è come se la mente degli appassionati fosse tornata indietro di 20 anni con altri piloti protagonisti, nel terrificante week-end di Imola in cui persero la vita Ayrton Senna e Roland Ratzenberger.

Bianchi versa in condizioni critiche e ci auguriamo tutti che sappia risollevarsi da un momento così difficile per lui e per chi segue le corse con passione. È il momento del silenzio e non della spettacolarizzazione della tragedia. Forza Jules!

Immagine| www.f1fanatic.co.uk

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Nato nel “lontano” 1982, ho la qualifica di sistemista Cisco ed esperto nella programmazione informatica. Coltivo da sempre la passione nel raccontare lo sport, soprattutto calcio e motori, cercando di essere originale nell’esposizione. Gli eventi sportivi sono la mia “droga” e confesso che spesso ne abuso.
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