I figli si fanno sempre più tardi16 min read

30 Novembre 2022 Società -

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Sociologo

I figli si fanno sempre più tardi16 min read

Reading Time: 14 minutes

Età media primo figlio in Europa: i dati 2018

Nel 1995 l’età media del primo figlio in Europa si attestava in tutti i paesi dentro il presunto intervallo di massima fertilità biologica, salvo rare eccezioni. Nel 2018 solo alcuni paesi dell’Est (Polonia, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania) rimangono all’interno dell’intervallo, per quanto questo possa valere.

età donne gravidanza 2018

L’Italia ha il primato del paese europeo dove il primo figlio si fa più tardi, in media a 31,2 anni. Seguono Spagna (31) e Lussemburgo (30,9). I paesi con i dati più bassi sono invece come detto quelli dell’est Europa: Bulgaria (26,2 anni), Romania (26,7), Slovacchia (27,1).

L’età media delle donne alla nascita del primo figlio è aumentata o rimasta invariata in tutti i paesi europei rispetto al 2017. La crescita più significativa si è registrata in Lettonia e Lituania (+0,3 in un solo anno). In tutti gli altri casi si registra un aumento, anche se meno marcato. Quindi sì, possiamo dire che in Europa il primo figlio si fa sempre più tardi.

Analizzando i trend più di lungo periodo, ci rendiamo conto che ci troviamo di fronte ad un fenomeno in netta crescita ovunque. L’aumento medio in Europa dell’età media del primo figlio è di +0,5 anni negli ultimi cinque anni, +1,1 nell’ultimo decennio e +2,7 negli ultimi venti anni.

L’intensità dell’ascesa dipende principalmente dal dato di partenza. In paesi come Regno Unito, Francia, Olanda e Svezia dove già si faceva il primo figlio dopo i 27,5 anni nel 1999, l’aumento è più limitato, mentre nei paesi dove 20 anni fa il primo figlio arrivava prima, tra i 24 e i 26 anni, come Cipro, Lituania e Estonia, l’aumento è più significativo (sopra i 4 anni).

Destino intermedio per paesi come Italia e Spagna che, pur partendo da valori simili a quelli dei paesi nordici 20 anni fa (28-29 anni), hanno visto comunque un aumento significativo dell’età media primo figlio, di quasi 3 anni.

La tendenza è quindi verso una convergenza generalizzata dove un gruppo di paesi aumenta lentamente (i paesi del centro-nord Europa), un altro gruppo più velocemente, per “recuperare il terreno perduto” (i paesi del centro-est Europa), e un altro gruppo ancora sta nel mezzo (i paesi del sud Europa).

Alcune caratteristiche della società contemporanea sono quindi in gioco ovunque: la maggiore libertà di scelta naturalmente, ma anche il crescente ruolo sociale e lavorativo delle donne, il prolungamento della giovinezza (e della vita in generale), l’instabilità economica.

Altre, come la precarietà lavorativa e di vita (di tutti ma delle donne di più), la difficoltà di conciliare maternità e lavoro, il debole sostegno dei sistemi di welfare, sono più evidenti in alcuni paesi piuttosto che in altri, e questo spiega ad esempio perché, pur partendo da livelli simili nel 1990, l’età media primo figlio nei paesi del sud Europa sia aumentata molto più velocemente che in quelli del nord Europa.

La tabella riassume l’evoluzione dell’età media delle donne alla nascita del primo figlio in alcuni paesi europei negli ultimi 20 anni.

 

1999

2018

Italia

n.d.

31,2

Spagna

29,0

31

Irlanda

27,5

30,5

Grecia

27,4

30,4

Paesi Bassi

28,7

30

Portogallo

26,4

29,8

Germania

n.d.

29,7

Austria

26,3

29,5

Danimarca

27,7

29,5

Svezia

27,9

29,3

Finlandia

27,4

29,2

Regno Unito

28,9

29

Belgio

26,8

29

Francia

27,8

28,7

Rep. Ceca

24,6

28,4

Ungheria

24,8

28,2

Polonia

24,3

27,4

Romania

23,5

26,7

Bulgaria

23

26,2

Fonte: Eurostat 

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
12 Commenti
  1. Davide

    Interessantissimo!

  2. Fabio Colombo

    ne arriveranno altri simili!

  3. Luciano

    Non credo ci sia un'età giusta per fare i figli, e neppure le condizioni socio-economiche dovrebbero influire nel determinare l'età giusta. L'età giusta purtroppo ci viene imposta ed inculcata da vari fattori. I figli devono essere lo scopo principale dello stare insieme, sia da sposati che da conviventi o altro, senza fare distinzione tra matrimoni civili, religiosi.... I figli sono l'eredità che noi lasciamo per costruire il futuro migliore possibile, non è tanto quello che facciamo che lascia il segno. Se facciamo i figli da vecchi, non avremo neppure la capacità di amarli e indirizzarli a quelle che dovrebbero essere i valori fondamentali del'essere. Purtroppo è un retaggio che anche il boom economico ci ha lasciato, è una ricerca di non avere 'impicci' troppo presto, di non aver pannolini da cambiare, figli da accompagnare a scuola, ecc. ecc. Non sono un sociologo, sono un genitore che ha fatto due figlie dopo i 30 anni, ma con il senno di poi, ammetto di aver sbagliato, avrei preferito anticipare e farne 3 o 4. Solo così la famiglia si ravviva e si riunisce. Certo non sempre le condizioni economiche lo permettono, spesso però è una scusa. I poveri, sopratutto nei paesi più poveri, hanno tanti figli, anche i nostri nonni e bisnonni che erano in condizioni precarie facevano 5, 6 figli e più anche 10. Non tiriamo sempre in ballo la precarietà del lavoro, il ruolo delle donne, ecc....Negli altri paesi europei, basta andare in Francia, vedi famiglie con 3 o 4 figli. E poi più si tarda e più noi diventeremmo dei 'vecchissimi nonni' forse non più in grado di badare i nipotini e dare il giusto aiuto ai nostri figli.

    • Fabio Colombo

      Luciano, grazie per la tua testimonianza. Fondamentalmente sono d'accordo. Personalmente non leggo positivamente il ritardo del tempo sociale rispetto a quello biologico, anche se poi credo che al di là di tabelle o presunte "età migliori" ognuno debba fare come gli/le pare.

  4. Luciano

    Certo 'fare come gli/le pare'....è ormai d'uso. Fare come gli/le pare mi sta bene solo se non impatta sugli altri.....fare figli a 40-50 anni secondo me impatta sulla crescita, sulla formazione, sull'educazione dei figli....ecc. anche se l'amore dei genitori può essere sempre lo stesso. Ma è la nostra società, sopratutto gli errori di chi come me vi ha preceduto anagraficamente parlando, che ci ha portato a questo, purtroppo.... spero che voi giovani riuscirete a modificare le cose, senza solo adattarle alle proprie personali esigenze.

  5. Moma

    Poi c è anche per' chi li vorrebbe da qualche anno e a 35 suonati non arrivano...... Sarei da buttare io quindi????

  6. Antonella bizzarri

    Mia mamma mi ha avuto a 43 anni...vorrei solo piangere, sono consapevole che sono arrivata molto in ritardo

  7. Salvo

    Chiedersi il perché i figli si fanno sempre più tardi è un argomento in cui ciascuno ne giustifica le sue ragioni ma partono tutti da una premessa trascurata: è la natura che ha creato questa realtà; dopo la maturità sessuale una femmina di qualsiasi specie vivente evoluta, se fertile, è in grado di concepire e riprodursi fino a quando essa non diventa sterile. Oramai sembra voler piegare anche la natura alle esigenze delle persone, basta trovare una giustificazione attendibile.

  8. Rosy Menta

    Sondaggio difficile. La mia bisnonna ha fatto 12 figli, 2 sono morti, 10 sono vissuti a lungo. Ma erano contadini. E' vero, una volta si facevano più figli per altri motivi, non perchè mancava il televisore ... c'era una un'alta mortalità, le case erano grandi e potevano ospitare due o più famiglie, per cui gli anziani erano sempre accuditi dalle nuore o dai figli/e. In famiglia erano collaborativi e c'era maggiore coesione, si divideva tutto. Oggi è tutto complicato, non solo perchè se lavorano entrambi i genitori il figlio è affidato a baby sitter o scuole, se la madre non lavora è sempre impegnata anche a dover intrattenere i figli con varie attività (palestra,nuoto, calcetto etc.) e ciò ha anche dei costi.... Una volta c'era i cortili, i bambini giocavano fuori casa, socializzavano e facevano attività fisiche, ed erano controllati anche da altre mamme, oggi starebbero sempre davanti al pc e si deve anche controllarli (possibilmente!). C'erano meno rischi e pericoli (droga etc.). Oggi non si fanno meno figli non solo perchè si deve mantenerli (pannolini, cibo, giocattoli..) altri costi incidono sul loro mantenimento e crescita... Le madri oggi sono più "responsabili" e attente, più mature e coscienti di cosa significhi mettere al mondo dei figli... Una volta, da una certa età, i figli andavano a scuola da soli... ore devono essere accompagnati... al momento della comunione non erano coinvolti i genitori. Andavano a Catechismo e via... oggi devo essere presenti anche i genitori... Insomma, il sociale e i cambiamenti culturali incidono molto sulla decisione d'avere un figlio e tutti questi fattori dovrebbero essere tenuti in considerazione facendo dei sondaggi.

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Rosy, grazie davvero del tuo commento. Sono riflessioni importanti, sono tanti i fattori che portano a un calo della natalità, tra cui certamente quello che citi tu. Ci sono fattori legati ai cambiamenti della società: il primo figlio si fa più tardi mentre magari un tempo arrivava a 20-25 anni perché le donne studiano, lavorano e si divertono di più, e questa mi pare una cosa assolutamente positiva. D'altra parte come dici tu manca un supporto che consenta alle famiglie (soprattutto alle donne) di vivere la maternità conciliandola con il lavoro e gli altri impegni della vita sociale. A poco servono i bonus bebè su cui insistiamo a battere: meglio sarebbe estendere i servizi, come gli asili nido, che consentono una reale conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

  9. Letizia88

    Dott. Colombo “Sempre più donne hanno figli ben oltre quella soglia dei 35 anni spesso indicata come critica, e gli studi più moderni confermano che tendiamo a dare troppo peso a questo fattore.” La ringrazio per queste rassicuranti parole, i dati sul calo della fertilità femminile a questa età sono spesso allarmanti, soprattutto per una donna che vi si avvicina con l’idea appunto, di fare un figlio. Mi permetto di sottolineare come anche l’età del padre influisca sulla fertilità della coppia e sulla buona crescita del figlio (a mio avviso)incoraggiando l’aumento demografico. Un dato che non riesco a trovare è l’età media del padre italiano e la fecondità maschile in Italia, ossia quanti figli hanno in media gli uomini in Italia mentre per le donne si trovano perfino dati regionali. Volevo chiederLe cortesemente se Lei ha questi dati o sa dove trovarli. La ringrazio dell’articolo molto interessante

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Letizia, grazie mille del commento molto interessante. In questa pagina di Istat (http://dati-giovani.istat.it/Index.aspx?QueryId=10979) puoi trovare informazioni sull'età media del padre alla nascita del figlio. Il tasso di fecondità è invece un indicatore collegato alla popolazione femminile, e in effetti non si trovano dati simili relativi alla popolazione maschile.

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