Cosa vuol dire essere amiche a 30 anni5 min read

19 Gennaio 2017 Società -

Cosa vuol dire essere amiche a 30 anni5 min read

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essere amiche a 30 anni

L’amicizia è un dono prezioso, che va cercato, custodito e coltivato sempre, anche con il passare del tempo. A 15 anni l’amicizia è un mix di superficialità ed entusiastica sfrontatezza, a 20 diventa il nucleo attorno al quale ruota la nostra vita, quando ci si avvicina ai 30 inizia ad avere un sapore più vissuto e funge da necessario sostegno per il nostro percorso di vita.

Le lunghe serate di chiacchiere, la libertà di poter discutere della nostra personale visione del mondo, il vantarsi senza malizia dei traguardi raggiunti, le tisane pomeridiane infinite sul divano, i litigi che a volte ci fanno bene. Essere amiche vuol dire questo, ma anche tanto altro.

Le nostre amicizie sono pilastri indiscussi, indispensabili per il superamento delle difficoltà quotidiane e a lungo termine, ma anche per la definizione in corso d’opera della nostra identità. Per intenderci, le nostre amiche sono le persone che aiutano a rafforzare il nostro carattere, il nostro io, in maniera decisiva.

La mia personale visione dell’amicizia è mutata con il tempo, ma per me essere amiche a 30 anni vuol dire una moltitudine di cose, tutte belle e preziose.

Essere amiche a 30 anni vuol dire…

Confrontarsi e raccontarsi

essere amiche a 30 anni

In un momento tanto delicato quanto decisivo per i nostri percorsi professionali, amorosi, di vita è fondamentale avere le persone, quelle giuste, con cui parlarne. La libertà di poter discutere apertamente senza preoccuparci di mostrare i nostri punti deboli ci dà conforto e ci aiuta a migliorare la qualità delle nostre scelte di vita.

L’amicizia non deriva solo dall’empatia, ma anche dall’aiuto reciproco, dall’esserci l’una per l’altra, qualsiasi cosa accada. Per questo il dialogo con le nostre amiche diventa il momento tanto agognato della giornata: sappiamo di poter parlare con loro apertamente, senza doverci vergognare.

Avere poco tempo a disposizione ma saperlo sfruttare al massimo

Mentre una volta ci vedevamo quasi ogni giorno, oggi ci mettiamo quasi un’eternità per riuscire a darci un appuntamento. Eppure poi, quando finalmente ci vediamo, siamo capaci di rendere il tempo passato insieme unico e prezioso, e facciamo il pieno di serate “vediamoci per un aperitivo veloce perché siamo stanche e vogliamo andare a casa presto” ma che sono altrettanto intense di risate, parole e momenti bellissimi.

Oppure variamo il classico tema “andiamo a bere in centro” con programmi diversi: una mostra insieme, un film impegnato, uno shopping per la casa. La cosa importante è che, anche se il programma non è esaltante, la qualità del tempo passato insieme è di gran lunga migliorato: ora ci ascoltiamo di più l’un l’altra, ci facciamo delle sane risate, assimiliamo i loro consigli.

Esser coscienti del nostro valore indipendentemente dagli uomini

essere amiche a 30 anni

Se a 15 anni (ma forse anche a 20) la nostra soddisfazione personale derivava dal piacere o meno al ragazzo più carino della scuola, con l’età le cose cambiano. Ora la nostra personale soddisfazione deriva dalle strade intraprese da ognuna, anche se davanti a noi si prospetta un futuro incerto pieno di variabili.

Per questo ora parliamo degli uomini come se fossero le nuove donne degli anni duemila e continuiamo a prenderli in giro per le loro debolezze, utilizzando termini e nominativi che nemmeno le protagoniste di Sex and the City e Desperate Housewives avrebbero usato.

Capire che la vita non ruota tutta intorno a passeggini e pannolini

Diventare mamma è un passo che sicuramente cambia il nostro stare al mondo e ci responsabilizza di fronte alle scelte che facciamo ogni giorno: chi dice che il più delle volte è un lavoro a tempo pieno ha proprio ragione. Proprio per questo a volte è facile perdere la prospettiva, concentrandosi unicamente sulla nostra maternità.

Il mondo però non è solo questo, e una volta che i figli cresceranno faremo fatica a riconoscerci. Anche a questo servono le amiche: a ricordarci che non viviamo solo per gli altri ma anche per noi stesse, e quindi impariamo a darci valore perché solo in questo modo saremo in grado di trasmetterlo agli altri.

Prendiamoci quindi del tempo per ridere in leggerezza, per parlare anche di cose stupide: staccare la spina è lecito quanto necessario.

Sostenersi, sempre

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Essere le più grandi fan l’una dell’altra non è cosa da poco. Spesso viviamo momenti di grande conflitto con persone altrettanto importanti nella nostra vita (un famigliare o il proprio partner) e sapere di avere un sostegno anche in questi momenti di puro sconforto ha un valore inestimabile. Per questo i rapporti d’amicizia hanno un carattere più duraturo di altri tipi di rapporto, e a volte si dimostrano più solidi persino delle storie d’amore.

La qualità e non la quantità

Con il passare degli anni tutte facciamo delle scelte, e una di queste è scegliere chi frequentiamo. A 30 preferiamo avere pochi amici, ma buoni, perché sappiamo che il tempo non è infinito e passarlo con persone con le quali non abbiamo realmente voglia di passarlo non è utile a nessuno, specialmente a noi stesse.

Non sono quindi più solo gli amici a scegliere noi, ma siamo noi a scegliere loro. A 20 anni abbiamo una moltitudine di persone che popolano il nostro universo di amicizie, ma a 30 cerchiamo di restringere il campo per creare rapporti maggiormente duraturi e solidi.

Accettare le critiche

Quando arrivi ai 30 anni capisci che non è necessario andare sempre d’accordo con le tue amiche, ma che anzi a volte le critiche possono essere costruttive perché chi te le fa vuole solo il tuo bene.

Impari a gestire le emozioni e a tenere sotto controllo gli impeti dell’adolescenza. Impari a confrontarti con le loro opinioni, che sono le persone che ti conoscono meglio.

Se ti criticano forse lo fanno per spronarti a superare un ostacolo, una salita ripida, una convinzione errata.

Una seconda famiglia

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Le ferite a volte ci mettono tanto per rimarginarsi ma una buona amica è lì e ti accoglie nei momenti e nelle ore più improbabili preoccupandosi per te, e ci sono cose che non puoi certo raccontare ai tuoi genitori o al tuo compagno, quindi le tue amiche diventano una seconda casa, un rifugio accogliente nel quale cercare riparo quando tutto va male e perdi la prospettiva delle cose importanti. E a volte, in quelle giornate buie, è bello avere tante sorelle su cui contare.

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Lettrice, idealista, riservata ed amante dell'arte in ogni sua forma. Ha lavorato come guida alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, ha collaborato al Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo di Romagna, e non ha mai smesso di lavorare nel mondo dello spettacolo e nell'allestimento di mostre. E non ha mai smesso di scrivere.
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