Elezioni Europee, Expo e Scajola: terremoto o venticello?4 min read

14 Maggio 2014 Politica Politica interna -

Elezioni Europee, Expo e Scajola: terremoto o venticello?4 min read

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Elezioni Europee, Expo e ScajolaLe due bombe sono scoppiate lo stesso giorno nei due estremi dello stivale. La procura di Milano, con la sua inchiesta sull’Expo, ha portato alla luce la cosiddetta “cupola degli affari” capace di pilotare i principali appalti pubblici lombardi, garantendo che finissero nelle mani de “le imprese riconducibili a tutti i partiti”, dicono i magistrati. Cupola che, secondo il procuratore Bruti Liberati, ruotava attorno a Frigerio, Greganti, Grillo come organizzatori dell’associazione.

Un triumvirato che non può non dare a Gherardo Colombo, ex Pm di Mani Pulite, l’impressione che

in questo Paese nulla sia cambiato.

Greganti è infatti lo storico “compagno G”, la pecora nera o il capro espiatorio (a seconda del punto di vista), del versante PCI della celeberrima inchiesta milanese. Frigerio è un ex dirigente della DC lombarda, poi anche parlamentare di Forza Italia, anche lui pluricondannato di tangentopoli. Grillo è un ex parlamentare del Pdl. Ovvio che per descrivere il sistema criminale portato alla luce dall’inchiesta l’aggettivo più usato sia stato “bipartisan”.

Sempre l’8 maggio un’inchiesta della procura di Reggio Calabria portava in carcere l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, reo, secondo i magistrati, di aver protetto la latitanza di Amedeo Matacena, facoltoso armatore e deputato del Pdl condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Elezioni-Europee,-Expo-e-Scajola

Elezioni europee, Expo e Scajola: chi ci guadagna?

A meno di un mese dalle elezioni europee è chiaro come quello che verrà forse ricordato come il giovedì delle manette possa rappresentare una tempesta perfetta per i leader degli schieramenti in campo. Per noi comuni mortali, esclusi dalla conoscenza dei sondaggi elettorali la cui diffusione è ormai vietata sino al giorno del voto, sarà infatti difficile misurare quanto queste nuove vicende giudiziarie influiranno sul risultato della competizione, eppure possiamo farcene un’idea osservando dichiarazioni, azioni e comportamenti di Renzi, Grillo e Berlusconi, che invece potrebbero già avere fra le mani le prime rilevazioni a caldo conseguenti agli arresti.

Paradossalmente, vista la quantità e la caratura dei dirigenti del Pdl coinvolti, e la sua presenza fra gli intercettati dell’inchiesta Expo, quello più tranquillo sembra Berlusconi. L’ex cavaliere si limita a dichiararsi “addolorato” dalle inchieste affidando al portavoce Toti il solito argomento delle “inchieste ad orologeria” ma anche una velenosa sottolineatura della mancata candidatura di Scajola.

Una tattica immobilista da “un colpo alla botte e uno al cerchio” insomma, forse dettata dalla consapevolezza che, visto che se si dovesse rifare oggi la riunione fondativa di Forza Italia con gli stessi attori di vent’anni fa bisognerebbe approntare un braccio speciale di San Vittore, lo zoccolo duro del 19/20 per cento che i sondaggi garantirebbero a FI è composto da quelli che prenderebbero per buono il complotto della magistratura anche se dovessero sorprendere Silvio in piena notte nella stanzetta della loro figlia minorenne (o da quelli che ne approfitterebbero per chiedergli un favore), e che quindi, vista l’impossibilità di una rimonta, tanto vale stare fermi e accontentarsi.

Parecchio preoccupato pare invece Matteo Renzi, tanto da correre in fretta e furia a Milano a “mettere la faccia contro i ladri” (ma le partite fra riforme, elezioni e scandali cominciano a diventare davvero troppe per un uomo solo al comando). In teoria Greganti dovrebbe essere solo un semplice iscritto del Partito Democratico, ma è difficile per chiunque pensare che nulla c’entrino le cooperative e le imprese legate al partitone, e altrettanto complicata appare la posizione di Cantone, supercommissario all’anticorruzione nominato dal premier che più che un super, visti i tempi di avviamento, si è dimostrato un diesel. C’è inoltre da aggiungere che Greganti era stato avvistato in prima fila a più d’una iniziativa elettorale del candidato alla presidenza della Piemonte Sergio Chiamparino, e questo certo non gioverà alle sorti di quella che è probabilmente la più importante partita elettorale locale che si gioca in concomitanza delle europee.

Elezioni-Europee,-Expo-e-Scajola

Il più agitato di tutti, come al solito, sembra Beppe Grillo, sintomo che, seppur ancora indietro nei sondaggi, lui al sorpasso ci pensa davvero, tanto che l’accento è tutto sull’inchiesta EXPO e sul coinvolgimento del PD e di Matteo Renzi e poco o nulla viene detto dal comico su Forza Italia e sulla vicenda Scajola. Il Beppone nazionale se la prende con Cantone, Sala (commissario all’EXPO) e si arroga la paternità dell’inchiesta, sostenendo che mai sarebbe stata possibile senza la presenza sulla scena politica italiana del Movimento 5 Stelle e la visita dei loro parlamentari ai cantieri milanesi (e chissà cosa ne pensano i magistrati, poveri, costretti ad aspettare il via libera di Grillo per dare inizio ad un’indagine).

Insomma di carne sul fuoco sembra essercene tanta, visto anche il possibile allargarsi delle due inchieste in direzione di ulteriori coperture politiche (EXPO) e trame internazionali (Matacena-Scajola). Ad avere tutto da perdere è, ovviamente, il PD, soprattutto a favore dei due altri grandi partiti dati per favoriti dai sondaggi (quello dell’astensione e il M5S) ma anche della sinistra di Tsipras. In misura minore, credo, il Nuovo Centro Destra, per quanto ci stia provando Alfano, che oggi ha annunciato un inchiesta sull’uso della scorta da parte di Scajola. Da qui al 25 maggio ne vedremo delle belle.

Immagini| Ilterremoto.com

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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