Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirlo5 min read

28 Maggio 2014 Europa Politica -

Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirlo5 min read

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Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirloUna settimana fa abbiamo azzardato un pronostico sull’andamento delle europee. Diciamo subito che sui piccoli c’abbiamo quasi azzeccato, meno sui grandi, ma alzi la mano chi si aspettava i risultati di domenica notte. Partiamo, come allora, dai piccoli.

Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso

Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE) 0,7%

Ecco il primo risultato che non abbiamo indovinato. ALDE era stata da noi sovrastimata addirittura all’1,8%. Prende invece quanto compagni di partito (in Europa) dell’Idv e addirittura meno di quelli Green Italia, che trainati dai sempreverdi Boato e Bonelli, dalla mitica Susy Blady e dal verde dal cuore nero Fabio Granata raggiungono addirittura lo 0,9%. Il professor Monti perde qualcosina a favore di Berlusconi e Alfano, il resto viene fagocitato dalla macchina di consensi renziana.

Fratelli d’Italia 3,7%

I ragazzi della 3,7 C. Antieuropeisti, autoritari, autarchici prima che diventasse mainstream, ma a volte il copyright di un marchio non garantisce comunque il successo in un regime di concorrenza. La presenza in lista di Fabrizio Bracconeri certo non ha aiutato a raggiungere il 4. Come ripeteva l’indimenticabile Antonio Allocca, “Saaacchi, 3”.
Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirlo

L’Altra Europa con Tsipras 4,0 (Tre eletti)

Solo dopo un’eroica nottata insonne gli eroi del socialismo nostrano hanno potuto gettare il cuore oltre l’ostacolo, quattrovirgolazero e tre eletti freschi freschi per il GUE di Alexis Tsipras. L’unione dei partiti e dei movimenti della gauche radicale potrebbe rappresentare una speranza per la sinistra in Italia e in Europa, se non avessero già iniziato a litigare sul gruppo europeo al quale aderire, sul confronto con i risultati delle scorse elezioni, sulla vicinanza politica a Renzi piuttosto che a Grillo, sulla conduzione sovietica della guerra civile spagnola, sul colore della tovaglia da mettere sul tavolo durante la conferenza stampa.
Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirlo

Nuovo Centro Destra (NCD) 4,4 (Tre eletti)

Penalizzati dalla scarsa affluenza al sud e nelle isole e dal crollo dei consensi dei Lupi e dei Formigoni al nord, gli alfaniani, nonostante i proclami della vigilia, devono accontentarsi di aver superato lo sbarramento e sperare di sopravvivere un giorno di più della agonizzante Forza Italia. Da oggi spetta loro il ruolo di ostaggi del governo del rottamatore, ormai non più preoccupato di un eventuale confronto con le urne.

Lega Nord 6,2% (Cinque eletti)

L’unico partito della destra Italiana uscito vincitore da questa tornata elettorale. Argine antieuropeista del M5S a nord, capace di ricevere consensi inaspettati anche al sud e nelle isole. Segno che forse la campagna martellante contro l’euro e gli sbarchi dei migranti paga più del secessionismo bossiano. Marcia ingranata verso il leghismo 2.0.

Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso

Forza Italia 16,8 (13 eletti)

Porta 13 eletti al gruppo uscito vincitore dalla elezioni europee, prende il 16% nonostante i dirigenti del partito a piede libero siano ormai costretti a fare gli straordinari nei talk show per sostituire i tanti detenuti, relega al 4 e rotti per cento i traditori del NCD. Per chiunque altro una (quasi) vittoria, per Silvio invece, protagonista assoluto di un ventennio di storia italiana, essere primo è un diritto divino, essere secondo uno sprone a tornare più forte di prima, essere terzo una condanna senza appello (praticamente un processo breve). Dopo anni di vita spericolata avrebbe forse preferito un finale col botto, un’uscita di scena che ricalcasse quella del Caimano morettiano, gli tocca invece in sorte di veder erodere piano piano i suoi consensi accontentandosi di galleggiare per garantire ai suoi ancora qualche anno di benessere prima dell’inevitabile fine, per di più da una casa di riposo. Viale del tramonto.

M5S 21,1% (17 eletti)

La sorpresa in negativo di queste elezioni. Per qualunque altra forza politica presentarsi per la prima volta alle europee e prendere quasi sei milioni di voti sarebbe un successo senza precedenti. Ma se hai basato tutta la tua campagna elettorale sull’hashtag #vinciamonoi, se hai promesso marce su Roma e dato del mortozzombi a chi ti ha doppiato allora ti meriti tutti gli sfottò e i #vinciamopoi piovuti addosso nelle 48 ore consecutive al voto. Un silenzio durato quasi un giorno, le facce degli Scanzi e dei Travaglio, la latitanza dei Dibba e dei Di Maio sono lo specchio della crisi in cui è precipitato il movimento. Per fortuna è intervenuto il capo indicando chiaramente i mandanti del complotto. Bilderberg, Illuminati, Rettiliani? Si sono chiesti i militanti. No, i pensionati. Casse di maalox per pettinarsi lo stomaco.

Elezioni Europee 2014 chi ha vinto chi ha perso e chi può dirlo

PD 40,8 (31 seggi)

Il leviatano democratico ha travolto tutto e tutti. Silenzioso e invisibile si è insinuato nella coscienza degli elettori italiani ruggendo con tutta la sua potenza all’apertura delle urne elettorali. Renzi ha fatto il miracolo, come lui nessuno mai nella seconda repubblica. Il profeta di Rignano sull’Arno si è purificato dal suo peccato originale (l’essere diventato presidente del Consiglio senza essere passato dalle urne), ha doppiato il suo più pericoloso contendente, ha seppellito il caimano sdentato. In tre mosse è diventato il vero dominus della politica italiana. Se prima suscitava curiosità e diffidenza, adesso ispira ammirazione e paura. Con quel 40% di consensi e un partito ed una maggioranza di governo (ora sì) saldamente in pugno ha sulle spalle la responsabilità di salvare l’Italia e cambiare l’Europa, ma anche il potere di modificare la Costituzione e le regole condivise del vivere civile. Il suo risultato impone quel rispetto che in troppi e troppo spesso abbiamo negato di tributargli, ma anche l’attenzione e l’allerta che è dovuta a chi, in un regime democratico, detiene, da solo, il potere che dovrebbe appartenere a molti.

Immagine| Pagina Facebook Enrico Mentana

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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