Donne e fumetti: una relazione complessa5 min read

22 Aprile 2015 Cultura -

Donne e fumetti: una relazione complessa5 min read

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Donne e fumetti
@Alessandro Comuzzi

La domanda che nessuno (e non è retorica, veramente nessuno) si pone mai è la seguente: ma come reagiscono le donne quando dico loro che mi occupo di fumetti?

Ho avuto la sventatezza di preannunciare un articolo che tentasse di rispondere a questa domanda a due amiche e il risultato è stato diametralmente opposto. Un commento entusiasta sull’ironia da una parte e uno in cui la parola più carina è stata sporco sessista, dall’altra. Quindi scrivo alla cieca, guidando a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire e consapevole che, nella migliore delle ipotesi, una donna su due, dopo la lettura, mi odierà.

Insomma, se fosse un film di Tarantino sarebbe il più classico stallo alla messicana ed è inutile dire che io sono quello a cui si incepperà la pistola. Buona lettura.

Donne e fumetti: una relazione complessa

La Groupie di Zerocalcare
Ha un look che potrebbe andar bene per un concerto punk, ma anche per un vernissage a Monti o Pigneto. Nei momenti di calma e quiete si mette in un angolo a rollare delle sigarette che poi non fumerà. Ha una passione smodata per Zerocalcare e se le accenni che in passato potresti averci scambiato due chiacchiere inizia a balbettare cose del tipo:

– Insomma ti piace questo quadro?
– Ma tu conosci sul serio Zerocalcare?
– Certo questo vino sa un po’ di tappo eh?!
– Ma lo chiami Zerocalcare o Michele? è vero che teme l’avvelenamento e per questo una persona gli assaggia i plumcake che gli regalano le fan? Vorrei fare io quel lavoro, vorrei…vorrei… vorrei…
– Ma perché guardi nel vuoto? Oh, ma stai bene? C’è un medico in sala?

L’incapace di intendere e di volere
Ovvero di quelle volte che la Kabala, il destino e l’estrazione del lotto uniscono le forze e fanno in modo di farti arrivare tardi a cena e l’unico posto ancora libero è davanti a lei:

–    Ma no, nulla, io scrivo di cultura, nello specifico mi occupo di fumetti…
–    No ma dicevo che fai nella vita come lavoro vero?
–    Eh no insomma io…
–    Ma fumetti tipo Topolino? ‘Ste cose qui?
–    Beh, non solo, sai ultimamente sta prendendo piede il graphic novel che è…
–    Ah si vabbè, certo (voltandosi) ma quindi chi c’era ieri sera al Verme?

La forattiniana
Ti lascia col dubbio e non riesci a capire quanto ne sappia e quanto improvvisi… ma la cosa che disturba è quella latente forma di fascismo che alberga in lei:

–    Qualche anno fa ho scritto un libro sul rapporto tra fumetti e politica, più o meno le materie che ho studiato e con cui lavor…
–    Ah Forattini! Fai satira dirompente? Spari fiele verso la kasta?
–    Oddio in realtà non mi ero occupato esattamente di satira e poi non credo che Forattini sia esattamente…
–    Cioè non ti piace Forattini mi vuoi dire? O-mmio-ddio, ma dove vivi?

La nerd
È la donna che per una vita hai desiderato di trovare la sera nel tuo letto a parlarti di fumetti e videogiochi. Forse per lei avresti pure accettato di diventare un cosplayer. Poi per fortuna hai compiuto 16 anni e scoperto le meraviglie del gioco della bottiglia:

–    Trovo molto interessante questa nuova linea editoriale della Bonelli che è iniziata col completo restyling di Dylan Dog, e tu? Cioè mandare in pensione un personaggio come l’ispettore Bloch che era sempre stato presente nei precedenti 338 numeri è stato geniale… cioè dirompente, oserei dire!
–    Ehmm, va bene!

La porno nerd
Vedi sopra, ma con qualche sensibile variazione nei dialoghi:
–  Trovo molto interessante questa nuova linea editoriale della Bonelli che è iniziata col completo restyling di Dylan Dog, e tu? Cioè mandare in pensione un personaggio come l’ispettore Bloch che era sempre stato presente nei precedenti 338 numeri è stato geniale… cioè dirompente oserei dire! Ehi, ho l’ispettore Bloch stampato sulle mutandine, ti andrebbe di vederlo?
– Ehmm, va bene!

La figlia di Amelie, sceneggiatrice mancata
Diciamocelo una volta per tutte. Ha fatto più danni nelle trentenni di oggi Il favoloso mondo di Amelie che tutta la filmografia della famiglia Muccino. Capello corto, occhi grandi (al bisogno chirurgia estetica per ingrandirli) spalancati sul mondo, tanta voglia di sognare e magari pure di pubblicare un romanzo. E noi maschi sappiamo bene che tira più un foglio di sceneggiatura che un carro di buoi:

–    (mentre si attorciglia i capelli con l’indice) Cioè io avrei questa sceneggiatura nel cassetto, vorrei tanto farla leggere a qualcuno…
–    Ma dai?
–    Sì non è che tu avresti piacere di farlo? Sei un po’ del mestiere, del resto…
–    Oddio guarda non è proprio il mio lavoro però se vuoi…
–    Certo che voglio! Per me è importantissimo, è una storia a cui tengo tanto…
–    Guarda che il mio giudizio sarebbe più da lettore però…
–    Guardami negli occhi… guarda quanto sono grandi… ti ci stai perdendo dentro… ora tu leggerai il mio fottuto romanzo e mi dirai che è bellissimo, ok?
–    Ok.
–    Meraviglioso, mangiamo della cioccolata ora!

La confusionaria nostalgica
Perché la rincoglionita sarebbe stato il titolo più opportuno ma decisamente meno politically correct. Questa tipologia di donna pensa che i cartoni animati siano la logica prosecuzione dei fumetti e inoltre è convinta che le sigle dei cartoni siano ancora qualcosa che va di moda. Un po’ come le serate di Radio Rock a Ostia nella prima metà degli anni Zero:

–    Ma dai? Sai di fumetti? E dimmi com’è che faceva quella canzone? Ce l’ho in testa da tutto il giorno, aiutami… eh… aspetta… ah sì… vengono da lontano da una galattica civiltà nananana predatori del tempoooo…
–    No guarda questi sono cartoni animati, io…
–    Vabbè ma che c’entra? Cartoni, fumetti, alla fine stamo lì (sì ,scivolata sul romano; non è un refuso ndr)
–    No, vedi, non è che fumetti e cartoni animati sono per forza robe simili, ecco…
–    Sì ma dai ti pare che non lo sai?
–    Non sto dicendo questo, ma sto provando a spiegarti che…
–    Dai che lo sai!
–    Su una macchina lampo. Dice su una macchina lampo predatori del tempo.

(…continua. Forse.)

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Federico Vergari. 3 giugno 1981. Giornalista pubblicista. Un saggio sul rapporto tra politica e fumetto pubblicato nel 2008 con Tunué. Scrive un po’ di tutto sul suo blog ilcanedaguardia.blogspot.com. Per lenius.it si occupa esclusivamente della nona arte. II fumetto.
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