Donne che hanno fatto, e fanno, la storia della politica29 min read

26 Dicembre 2020 Genere Politica -

Donne che hanno fatto, e fanno, la storia della politica29 min read

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6. Donne che hanno fatto la storia della politica: Golda Meir

Figura di spicco della politica israeliana e prima donna in assoluto a ricoprire la carica di primo ministro dello Stato di Israele. Nasce a Kiev nel 1898 come Golda Mabovitz da una famiglia di ebrei ucraini. Perseguitati dal regime dello zar, la famiglia fugge nel 1906 negli Stati Uniti a Milwaukee nel Winsconsin. Nel 1921 si trasferisce col novello sposo in Palestina in un kibbutz dove inizia la sua vera a propria formazione politica e il suo primo impegno nella causa israeliana. Nel 1924 si trasferisce con la famiglia a Gerusalemme, dove diventa segretaria dell’Unione delle Donne Lavoratrici e si scrive al neonato partito dei lavoratori che poi confluirà nel partito laburista israeliano. Con la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, grazie alle sue conoscenze familiari negli Stati Uniti, comincia a raccogliere fondi per la promozione per lo Stato Indipendente di Israele. Nel 1948, anno ufficiale della nascita di Israele, torna in Palestina e diventa uno dei membri del Consiglio Provvisorio di Stato, nonché firmataria della dichiarazione d’indipendenza.

Dal 1948 in poi ricoprirà molti importanti incarichi istituzionali: Ministro del Lavoro, Ministro degli Esteri e anche candidata Sindaco per i laburisti per la città di Tel Aviv. Nel 1955, sotto richiesta di Ben Gurion, uno dei padri fondatori israeliani, lei e altri dirigenti politici cambiano il proprio cognome per dargli un’assonanza più “ebraica”: con una certa contrarietà, Golda adotta il cognome “Meir” per cercare di mantenere il più possibile la vicinanza al cognome “Meyerson” del marito nel frattempo defunto. Nel 1963 le viene diagnosticato un linfoma e nel 1966 si dimette dal suo incarico di Ministro degli esteri pur mantenendo il suo seggio alla Knesset, il Parlamento israeliano. Nel 1968 decide di tornare attivamente in politica per evitare la spaccatura del partito laburista. Sotto la sua leadership, la sinistra israeliana riesce a vincere le elezioni e Golda viene nominata Primo Ministro. Diventa così la prima donna a ricoprire la più alta carica dello Stato israeliano.

Molto ben vista dagli altri leader internazionali, Nixon in primis, ha un rapporto molto conflittuale con la stampa estera. Probabilmente proprio per questo motivo matura un profondo sentimento di amicizia col giornalista italiano Indro Montanelli, col quale manterrà i contatti fino anche agli ultimi anni di vita. Il temperamento duro e intransigente della Meir si manifesterà appieno dopo i tragici fatti di Monaco ’72. Al tempo Primo Ministro, Golda si rifiuta categoricamente di trattare coi terroristi di “Settembre nero” che tengono in ostaggio gli otto atleti israeliani. Data la fermezza del governo israeliano, la polizia federale tedesca tenta un blitz per liberare gli ostaggi ma i terroristi reagiscono con violenza compiendo un massacro. La vendetta della Meir e di Israele si consuma ben presto nel segreto: sotto suo ordine, gli agenti del Mossad israeliano riescono a rintracciare e uccidere i responsabili della strage di Monaco. L’operazione passerà alla storia come “Collera di Dio”. Nel 1974 Golda Meir rassegna le proprie dimissioni dopo le forti accuse di inadeguatezza dopo le gravi perdite subite l’anno precedente dopo l’attacco a sorpresa di Egitto e Siria durante la festività dello Yom Kippur. Malgrado un’inchiesta interna avesse sollevato la Meir da qualunque responsabilità, non riusce a superare lo smacco subito e decide di ritirarsi dalla vita politica attiva all’età di 76 anni. Muore nel 1978 dopo essersi arresa alla leucemia in lunga una battaglia durata dodici anni.

@Government press office

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
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