Donne che hanno fatto, e fanno, la storia della politica29 min read
Reading Time: 22 minutes4. Tina Anselmi
Nata a Castelfranco Veneto (Treviso) nel 1927, Tina Anselmi è stata una donna di grande spessore nella politica italiana. Da giovane, si unì alla Resistenza come staffetta partigiana nella brigata indipendente “Cesare Battisti” e del Comando regionale del Corpo volontari della libertà. Dopo la guerra, diventa sindacalista nel settore tessile e porta avanti la sua militanza all’interno della Democrazia Cristiana. Nel 1968 viene eletta nella Camera dei Deputati e occuperà in maniera continuativa il suo seggio fino al 1992. Nel corso della sua carriera da deputato ha fatto parte delle Commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali, concentrandosi sopratutto sui problemi della famiglia e della donna.
Nel 1976 viene nominata ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale per il governo Andreotti III e diventa il primo ministro donna della storia italiana. In seguito ha ricoperto anche altri incarichi ministeriali: è stata tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e due volte ministro della Sanità. Fra i suoi più importanti contributi vanno ricordati la legge per le “pari opportunità” ed è stata tra gli autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 1981 viene nominata Presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli. Nel 1992 compare fra i nomi dei candidati alla Presidenza della Repubblica, lanciata soprattutto dagli autori della popolare rivista satirica “Cuore”. Nello stesso anno, esce dal Parlamento dopo essere stata iscritta di proposito in un seggio perdente da Arnaldo Fontani, allora segretario della DC. È deceduta nel 2016 e al suo funerale hanno presieduto Pietro Grasso, Presidente del Senato, e Laura Boldrini, Presidente della Camera.