Diego Costa e la nazionale di calcio: Spagna batte Brasile3 min read

14 Novembre 2013 Uncategorized -

Diego Costa e la nazionale di calcio: Spagna batte Brasile3 min read

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diego costaNon mi ero accorto che il Mondiale di calcio ospitato dal Brasile fosse già iniziato da un po’ di tempo: a quanto pare, la Spagna si sarebbe portata in vantaggio sui verdeoro per una rete a zero segnata da Diego da Silva Costa!

Chi è costui? Conosco Fernando Torres, David Villa e Alvaro Negredo, ma nella nazionale spagnola non ne ho mai sentito parlare. Decido quindi di approfondire.

Diego da Silva Costa è il secondo cannoniere del campionato spagnolo e, da un paio di settimane, occupa tutte le prime pagine dei giornali iberici e brasiliani perché al centro di un caso di diplomazia calcistica. Milita nell’Atletico Madrid che, orfano di Radamel Falcao, in estate decide di affidare il proprio attacco a questo puntero.

Il ragazzotto nasce 25 anni fa in Brasile e la scorsa primavera gioca due amichevoli indossando proprio la maglia verdeoro. Vista la sua lunga militanza in terra iberica (in Brasile ha giocato solo una ventina di partite in un campionato minore) decide di cambiare la propria nazionalità, spingendo assieme alla federazione spagnola affinché tale passaggio possa avvenire il prima possibile. Il giocatore ispano-brasiliano si sarebbe recato in uno studio notarile per firmare un atto in cui dichiara la sua ferma intenzione di giocare per la nazionale spagnola.

Ed è così che, qualche giorno fa, si conclude la querelle legale tra le due Federazioni: Diego Costa invia in Brasile un documento in cui si dichiara a disposizione del tecnico spagnolo Vicente Del Bosque. A fugare ogni ulteriore dubbio, la stessa Federazione delle “Furie rosse” precisa che l’attaccante potrebbe giocare già nelle amichevoli di novembre: Diego Costa potrà giocare con la Nazionale spagnola sin dalla prossima partita ufficiale, per la quale è stato già convocato.

Guarda caso la prima amichevole è dietro l’angolo: il 19 novembre contro il Sudafrica, nello stesso stadio dove la Spagna vinse i Mondiali del 2010. Non un’amichevole da niente quindi, ma un evento in cui mostrare al mondo intero il nuovo pezzo da novanta dei campeones.

Uno a zero, quindi, e palla al centro. A dirla tutta, prima del suddetto caso, in Brasile non sapevano nemmeno chi fosse Diego da Silva Costa (allora non ero l’unico!), ma visto che, quando la panna monta, monta bene, ecco la dura la reazione del ct della Seleçao, Felipe Scolari:

[quote align=”center” color=”#999999″]Diego Costa sta voltando le spalle al sogno di milioni di persone. Un giocatore brasiliano che rifiuta di vestire la maglia della propria nazione deve essere automaticamente escluso. In ogni caso ci muoveremo dentro i regolamenti previsti dalla Federazione e della Fifa, ho un buon rapporto con la Federcalcio spagnola, ma il Brasile andrà avanti su questa vicenda.[/quote]

Mossa dovuta, strumentalizzazione del Brasile o scippo di una risorsa utile per un Mondiale alle porte? In un mondo sempre più globalizzato, dove i cambi di maglia sono all’ordine del giorno, tutto questo non stupisce più di tanto.

I brasiliani dovranno accontentarsi dei ‘soli’ Neymar, Fred e Hulk, con qualche speranza per i vari Kakà e Robinho, che invece vedono liberarsi un posto per un clamoroso rientro in griglia di partenza. A meno che uno scoppiettante Mino Raiola non proponga alla Federazione brasiliana ‘SuperMario’ Balotelli, per provare a vincere un Mondiale a tinte verdeoro.

Immagine| Conmebol

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Nato a Salerno qualche anno fa ma trapiantato a Milano sin dai primi dentini, cresco (si fa per dire) col pane e pallone quotidiano, accompagnandoli con una bicicletta, una racchetta da tennis, delle scarpe per correre, un costume per nuotare e tanto televideo da leggere alla pagina 200. Curioso, irrequieto, sperimentatore. Sognatore.
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