Diario da Gaza: 14°-15°-16° giorno Operazione “Protective edge”6 min read

23 Luglio 2014 Mondo Politica -

Diario da Gaza: 14°-15°-16° giorno Operazione “Protective edge”6 min read

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Diario da Gaza: 14°-15°-16° giorno Operazione “Protective edge”

La speranza di ricevere buone notizie da Gaza è stata vana. Gli aggiornamenti ci dicono che le cose, se possibile, stanno peggiorando ulteriormente. Le compagnie aeree stanno cancellando tutti i voi su Tel Aviv, come annunciato ieri da Haaretz e confermato su Twitter

Si parla anche di un possibile soldato israeliano preso in ostaggio da Hamas, anche se è una voce non confermata. Il nome del militare manca, non è dato sapere se sia scomparso negli scontri o sia stato catturato.

Gli aggiornamenti da Gaza ci parlano di oltre 600 morti, migliaia di feriti e una situazione a cui il mondo assiste senza fare nulla, vergognosamente. Vediamo il diario degli ultimi giorni.

Gaza, 21 luglio 2014 – 14° giorno Operazione “Protective edge”

La giornata orribile di ieri non potrà essere dimenticata dalle centinaia di persone che sono riuscite ad uscire dall’inferno di Shajayya, dove, dalla notte precedente hanno vissuto ore di distruzione e morte dentro le loro case. Il maledetto numero sempre in aumento di vittime, le immagini dei feriti che sfilano nelle ambulanze, i corpi ammassati morti dissanguati, perché le ambulanze sono riuscite ad entrare solo molte ore dopo, quando ormai era troppo tardi, da il quadro disperato e quotidiano della situazione a Gaza.

101 i morti totali solo ieri, centinaia i feriti. Non è stata proprio una “operazione chirurgica e mirata”; addirittura l’americano Kerry ha dovuto commentare l’esagerato attacco. Ma l’operazione va avanti, anche ieri sera, dopo l’ftar (alle 20 locali), quando era da poco finita la giornata di digiuno per il Ramadan, una intera palazzina di 4 piani è stata fatta saltare nella zona di Khan Younis: Bani Sweilah; il proprietario, un poliziotto di Hamas, non particolarmente ricercato; dentro le case le famiglie, 27 morti, 17 dei quali bambini. Ancora scavano tra le macerie. Altre operazioni su case (molte delle quali evacuate) in tutte le aree della striscia di Gaza (Bureij, Magazi, Deir el Balah (area del centro della striscia) Rafah (sud); e anche combattimenti e scontri tra esercito e combattenti delle brigate.

Uccisi 10 militanti del Qassam che si stavano infiltrando in Israele. La popolazione delle zone limitrofe a Gaza (Sderot, Kissufim) dove vivono gli israeliani, è stata avvisata di rimanere nelle proprie case, mentre continuano a suonare le sirene dei missili che vengono lanciati sulle città di Israele (dalle 22 di ieri sera a questa mattina alle 6 ne sono stati lanciati 31); 57 invece i raid aerei israeliani, 225 i missili lanciati dai carri armati e 130 dalle navi sul territorio palestinese di Gaza.

Intanto Israele smentisce la cattura del soldato Shaul Aron come è invece stata riportata e confermata ieri sera dalla Brigata Al Qassam. Molte le manifestazioni di protesta nelle aree israeliane contro l’operazione militare a Gaza; scontri ad Haifa e Tel Aviv. Convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Intanto in questo momento continuano pesanti bombardamenti su tutta la striscia. 510 i morti, 3150 i feriti palestinesi 85.000 le persone sfollate nelle strutture UNRWA.

Gaza, 22 luglio 2014 – 15° giorno Operazione “Protective edge”

Bombe e continue cannonate su tutta la striscia, sulle case, ospedali, moschee e soprattutto civili. Nessuno può sfuggire alla furia dei militari. L’artiglieria non ha mai spesso di sparare su ogni cosa intorno ai confini e fin dove possono arrivare, senza guardare in faccia a nessuno. Ognuno qui dentro è bersaglio, non valgono bandiere o segni di riconoscimento.

Gli ospedali pieni di feriti schiacciati e bruciati dal fuoco dell’esercito. Tutta la notte la gente ha cercato di lasciare molti dei luoghi dove sono più forti gli attacchi dell’artiglieria. Il terrore ha attraversato per tutta la notte la striscia di Gaza.

Per questa mattina era stata chiesta una tregua umanitaria di qualche ora per riuscire ad estrarre i corpi ormai senza vita dalle case e dai palazzi bombardati. Non è stata concessa, respinta da Israele; si continua a scavare e salvare i civili sotto il fuoco. Tanti i giovani volontari che prestano soccorsi e aiuti alla popolazione che fugge, ai bambini che urlano, alla gente che non può muoversi autonomamente.

L’esercito che senza vergogna va avanti, non curante delle conseguenze, della strage che sta commettendo, non da il tempo di fuggire. In questo momento stanno attaccando altri stabili dei Media, anche la TV Al Jazeera e altre internazionali. Ogni cosa è sotto attacco.

La gente sfollata sta riempiendo le scuole dell’UNRWA e ogni spazio possibile per ripararsi. La situazione per il momento è questa dobbiamo avere la decenza di chiamarla con il suo nome, un CRIMINE UMANITARIO. CHi la ferma?

Gaza, 23 luglio 2014 – 16° giorno Operazione “Protective edge”

“Non è garantita la sicurezza per nessuno in tutta la Striscia di Gaza”, queste le parole dell’esercito Israeliano date ai Consolati dei paesi riguardo agli internazionali presenti nella striscia. Chiunque può essere target e colpito in ogni momento durante la propria mansione. Dal medico, all’ambulanza, al giornalista, all’operatore umanitario che distribuisce gli aiuti alla popolazione civile. Gaza è una zona di guerra e nessuno è autorizzato a girare nel territorio.

I cittadini di Gaza sono ormai diventati il tiro al piattello preferito dell’esercito e non c’è tempo di verificare di chi si tratta. Uno schiaffo al diritto di aiuto umanitario, di protezione e di informazione. Ma soprattutto un annunciato tentativo di perpetrare crimini lontano dagli occhi della comunità mondiale. È sancito dall’andamento dei fatti che i cittadini di Gaza, non hanno diritto a difendersi, non hanno diritto a chiedere aiuto agli organismi internazionali, e sono condannati al fuoco indiscriminato e alle bombe dell’esercito occupante.

Tutta la giornata di ieri e la notte è stata caratterizzata da attacchi lungo il confine e distruzioni mirate continue di case e di strutture già bombardate almeno 10 volte.

A Kuza’a, villaggio nel confine a sud della striscia (Khan Younis), è stato attaccato questa notte dal fuoco dell’artiglieria. Telefonate disperate della popolazione che chiedeva aiuto per uscire dalle proprie case. Le ambulanze che hanno raggiunto il posto sono state attaccate non hanno avuto via libera per soccorrere i feriti. Ad ora ci sono problemi a raggiungere l’area.

Dalle 6 alle 8 di questa mattina sono stati 5 gli attacchi aerei con 10 missili su diversi obiettivi random in diverse aree; sparati 220 tank shells distrutte 3 case; uccisi 3 palestinesi e altri 10 feriti. Da Gaza in queste due ore sono partiti 3 missili verso Israele.

Dei 130.000 sfollati, alcune famiglie si sono rifugiate in case e appartamenti delle zone interne più riparate dal fuoco dell’artiglieria diretta, dell’esercito sul confine. Hanno necessità primarie per l’approvvigionamento di cibo, acqua, materassi e coperte. Nelle scuole dell’UNRWA sono iniziate le prime distribuzioni e soprattutto ci sono molti giovani volontari che prestano attività di animazione con i bambini, durante la distribuzione del cibo.

Il consiglio internazionale per i diritti umani si riunisce oggi per discutere la crisi di Gaza.

La speranza rimane appesa alla soluzione della grave situazione ed è nelle mani della Comunità Internazionale affinché possa fermare la strage dei civili e si arrivi alla soluzione richiesta dai palestinesi per terminare embargo e assedio e dare il via ad una tregua duratura.

Purtroppo ancora adesso gli aerei volano minacciosi, i droni controllano, l’artiglieria sgancia e chiude i passaggi verso i border conquistati. Gaza è ZONA di GUERRA – Military close area.

Immagine| Belal Khaled

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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