Delitto, Castigo e noi1 min read
Reading Time: 2 minutesPerché leggere oggi le oltre 600 pagine di Delitto e castigo? Perché è tante cose diverse.
È un giallo lungo e tortuoso in cui, certo, l’assassino si svela subito, ma la suspense consiste nel continuo rinvio del momento in cui Raskol’nikov confesserà. La descrizione dei due delitti è assolutamente filmica, modernissima: tu lettore sei letteralmente dentro l’azione.
È un match filosofico, in cui si scontrano teorie diverse e universali (per la cronaca, vince la squadra del Vangelo; ma non è la cosa più importante), ma soprattutto si scontrano le varie componenti della nostra psiche imperfetta.
È un training per chi tergiversa nel fare una cosa: tutta la seconda parte del libro, infatti, è occupata dai tentennamenti del protagonista: ”confesso o non confesso?”.
È una storia d’amore, tra R. e la mite, dolce prostituta Sonja. E di pazienza: i due si dichiarano a pag. 618.
È un viaggio a San Pietroburgo. Dopo la lettura, vi verrà voglia di passeggiare lungo la Neva, di ammirare il magnifico Palazzo d’Inverno, di entrare in una bettola fumosa per una vodka.
Ma soprattutto, è una storia.
Una storia talora macchinosa, con molti dialoghi come fiumi larghi e tetri, che portano tonnellate di detriti a ostacolare il proprio corso.
Una storia brulicante che ci mostra un formicaio d’uomini mai fermi, mai arrivati, che dibattono inquieti le loro idee e vi impastano le loro vite mosse e cangianti. In un’epoca stravolta, velocissima, senza certezze. E in una metropoli a più piani, stratificata, percorsa da mille energie diverse.
Non vi ricorda la nostra realtà?
Cristina
Certi libri non si dimenticano mai!
Pier
Come diceva Calvino, i classici sono quei libri che non finiscono mai di dirci quello che devono dirci, e questo li rende sempre attuali, sempre nuovi.
Fabio Colombo
urca! me ne hai messo davvero voglia!
Pier
Wow Fabio, obiettivo raggiunto allora ;)
Fabio Colombo
sì, più che altro a me piace utilizzare i libri per immaginare di viete un luogo. recentemente mi è successo con Gerusalemme, Barcellona, Lisbona. ripeterei volentieri l'esercizio con San Pietroburgo...
Carla
Nel periodo in cui mi interessavo alla letteratura russa e lessi Delitto e castigo di Dostoevski ricordo che ne rimasi colpita, stravolta. Una società ostile, i rapporti con la famiglia allentati od addirittura inesistenti e il mancato interesse verso gli altri aveva determinato una vita frenetica e squallida. E alla domanda rivolta al lettore, alla fine di questo articolo, potrei rispondere che purtroppo anche la vita che viviamo oggi, per certe situazioni analoghe, ci sgomenta, ci stravolge.
Pier
Difatti è per questo che torna utile (ri)leggerlo. E' vero che la risposta di D. è in un certo senso, prende una certa direzione - l'adesione al messaggio cristiano - ma le idee, le pulsioni, gli errori anche che si agitano nel romanzo(ne) sono piuttosto universali.
Ste
Feci un esame all’università di letteratura russa su Raskol’nikov e lo lessi talmente velocemente che non so dirti quanto è durato ma sicuramente è stato poco. Mi aveva coinvolta. Il dilemma di Raskolinkov è il bene o male, morale sociale o ragione, ed è il dilemma dell uomo. Anzi dell uomo a cui tutto e permesso per la sua realizzazione personale. Azione riprorevole ma con profitto o vita di remissioni ma nella grazia sociale e divina? Il fatto che il protagonista non riesca a vivere con le conseguenze delle sue azioni è totalmente umano. Dostoevskij è attuale xkè racconta delle vicende possibili pensiamo a quello ke è accaduto alle ragazze giovanissime che hanno deciso di prostituirsi per avere soldi x comprare cellulari o altre cose in più. In fondo hanno scelto.di agire razionalmente, credi. Dostoevskij era pur sempre un giornalista se non sbaglio. Lui prende sul serio le paturnie di Raskolnikov e le descrive minuziosamente. Sono le iniquità che fanno impazzire i personaggi di Dost. Ci sono molte interpretazioni (Malcovati o Cantoni) interessanti.
Pier
Già, le interpretazioni sono tante quanto i lettori! ed è questo il bello...quello che conta, a mio parere, non è tanto l'approdo alla redenzione di Raskol'nikov, quanto il suo sofferto cammino interiore.E' qui che diventa veramente universale, senza tempo.
Ste
Scusate era un ’credo’ e non credi come ho.scritto nel commento.
Lorenzo
La trama non è che un pretesto che consente a D. di affrontare temi universali e poichè lo fa in modo straordinariamente diretto e lucido si astrae totalmente dalla contestualizzazione nella società del suo tempo (quella sì assai lontana dall'attuale nostra società) proprio perchè quest'ultima non è che uno sfondo diafano e scolorito nello svolgersi dell'opera sicuramente più vicina a Platone che a Gogol. E ciò che più stupisce che ha tutta l'aria di averlo fatto consciamente. Un genio?
Pier
La società che il romanzo dipinge è al tempo stessa concretissima e generica. Noi percepiamo chiaramente il caldo di luglio, il tanfo dell'aria, le bettole bisunte, le mansarde opprimenti, le notti misteriose sulla Neva...e nel contempo siamo ovunque e sempre. Un genio, sì.
Ste
Un genio! vi suggerisco anche Memorie dal Sottosuolo o Le Notti Bianche...veloci oltre ke geniali :-)