Decreto legge stadi: il Daspo non convince2 min read

16 Ottobre 2014 Uncategorized -

Decreto legge stadi: il Daspo non convince2 min read

Reading Time: 2 minutes

decreto legge stadiL’approvazione definitiva in Senato del decreto legge sugli stadi prevede una serie di nuove norme che vanno dalla maggiore collaborazione tra società e polizia nella gestione della sicurezza al contributo dei club alla spese di sicurezza (tassazione dall’1 al 3% sulla vendita dei biglietti), dal cosidetto Daspo di gruppo all’introduzione della pistola elettrica in dotazione alle forze dell’ordine.

Le pene inasprite e la tolleranza zero nei confronti di cori a sfondo razziale costituiscono un tratto caratterizzante del decreto, oltre a una pesante pena a carico di chi è reo di frode sportiva ed è al centro di combine riguardanti il calcio scommesse. Parliamo di 9 anni di reclusione.

Quello che convince poco nella lista dei punti del nuovo pacchetto di legge è il Daspo di gruppo. Nel Decreto viene precisato che ai tifosi violenti lo stadio sarà interdetto più a lungo: 3 anni per coloro che sono responsabili di violenze di gruppo e da 5 a 8 anni nel caso di recidivi. Tale sanzione può essere un deterrente per la violenza associata al calcio? La risposta è no.

Nell’ultimo anno, gran parte degli incidenti che hanno visto protagonisti i supporters di differenti squadre sono state le vie e i percorsi in avvicinamento alla struttura sportiva. Il Daspo non può rappresentare uno strumento attraverso cui impedire ai ‘cosiddetti facinorosi’ di recare danno a terzi o essere responsabili di episodi di teppismo urbano. Pensiamo alla morte del tifoso napoletano Ciro Esposito, avvenuta ben al di fuori dello Stadio Olimpico di Roma.

Le perplessità rimangono per un decreto presentato come “la soluzione” ai problemi del calcio italiano ma che non riesce ad essere incisivo. A meno che non si consideri la pistola elettrica in dotazione alla polizia un passo avanti per il calcio del Belpaese.

Servirebbe maggiore risolutezza nella pena e, nel contempo, una maggiore sensibilizzazione, anche da parte degli organi competenti, per una cultura sportiva più radicata all’interno delle strutture scolastiche. Un’altra occasione persa.

CONDIVIDI

Nato nel “lontano” 1982, ho la qualifica di sistemista Cisco ed esperto nella programmazione informatica. Coltivo da sempre la passione nel raccontare lo sport, soprattutto calcio e motori, cercando di essere originale nell’esposizione. Gli eventi sportivi sono la mia “droga” e confesso che spesso ne abuso.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU