Decadenza Berlusconi: il Senato dice sì2 min read

28 Novembre 2013 Politica Politica interna -

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Decadenza Berlusconi: il Senato dice sì2 min read

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Manifestazione di Forza Italia contro la decadenza di Berlusconi

Per una volta non ce l’ha fatta. Eppure all’inizio la lotta sembrava davvero impari. Da un lato l’amministrazione della giustizia, una macchina lenta e farraginosa, forte coi deboli e debole coi forti; dall’altro l’uomo più ricco e potente del paese che, a seconda delle necessità, può comprare senatori, corrompere giudici e forze dell’ordine, pagare testimoni, scatenare campagne mediatiche contro avversari e nemici, cambiare leggi sgradite, redigerne di nuove più favorevoli, avvalersi di immunità per ostacolare le indagini o invocare impedimenti più o meno legittimi per rallentare i processi.

Forse, una vita all’insegna dell’impunità ha ingenerato la certezza di essere davvero imprendibile. Forse, quando a gennaio è entrata in vigore la cosiddetta legge Severino, Berlusconi e i suoi confidavano nel fatto che il processo sui diritti Mediaset iniziato dieci anni prima, pur essendo arrivato in Cassazione, si sarebbe risolto con la solita prescrizione. Poi, a luglio, un articolo di Ferrarella sulle pagine del Corriere ricalcola i tempi e suggerisce di far presto. La Cassazione fissa l’udienza davanti alla sezione feriale e condanna a 4 anni di reclusione più interdizione dai pubblici uffici che verrà rideterminata, ma intanto si producono gli effetti della legge Severino e parte l’iter per la decadenza. La norma è chiara e imporrebbe tempi celeri prevedendo l’invio immediato delle carte alla Camera di appartenenza.

Berlusconi passa quello che definisce il periodo più brutto della sua vita e la sua cricca prova a straparlare di grazia, di ricorsi alla Corte Costituzionale e a quella Europea, pretende un voto a scrutinio segreto del Senato nella convinzione che, protetto dall’anonimato, qualcuno dell’opposizione che lo ha sempre combattuto a parole reggendogli nei fatti il sacco lo avrebbe salvato. Il quadro politico, però, è in parte cambiato e l’ennesimo imbroglio non è riuscito. Si è arrivati al voto palese di ieri e alla decadenza.

Momento simbolico forse, dall’esito scontato poiché si è trattato di applicare una legge semplice e chiara. Tuttavia nulla è finito. Berlusconi, ancora potente e rilevante politicamente, non è la causa di un male estirpata la quale tutto migliora. È l’epifenomeno di un’Italia priva di anticorpi morali che ha permesso la sua ascesa. Condizionerà e inquinerà ancora il quadro politico di un paese che per più di vent’anni lo ha voluto, votato, meritato.

Immagine| Tempi

 

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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino)
2 Commenti
  1. Davide

    Parliamo della Legge Severino, quella votata anche dagli uomini di Berlusconi, giusto? :D

  2. Pier

    Il punto è che molti italiani lo voterebbero/voteranno sempre e comunque; dici giustamente che non è lui ''la causa di un male estirpata la quale tutto migliora'', le cause sono più profonde, carsiche, affondano le loro radici nell'Italia del boom, di cui SB è plastica e tragicomica sintesi. La crisi antropologica dell'Italia di oggi viene da lì secondo me, nell'aver creduto che il benessere materiale fosse l'unica cosa da perseguire, e nell'essersi accorti che gli strumenti con cui ciò era stato fatto avevano finito per arricchire troppo qualcuno ed impoverire molti; soprattutto, è stata erosa la coesione sociale che ci aveva fatto ricostruire il paese dopo la guerra. Il punto è che anche molti tra gli impoveriti, i marginali, i rancorosi voterebbero per SB, in quanto simbolo del'unico tipo di successo che conoscono, quello -appunto -disceso dagli anni del miracolo economico.

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