Europei 2016: il ballo delle debuttanti8 min read
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Venticinque anni fa, nel 1991, decine di migliaia di albanesi sbarcarono in Italia, in fuga da un paese allo sbando. In quel periodo, anno più anno meno, nasceva gran parte degli attuali giocatori dell’Albania, mentre altri erano appena bambini.
Attraverso i fenomeni dell’immigrazione, dell’integrazione e della crescita economica, la nazionale odierna è figlia di quegli anni turbolenti. Non solo: numerosi convocati sono di origine kosovara, nati in Svizzera o nella ex Jugoslavia da famiglie scappate durante la guerra degli anni ’90.
Ciò che li accomuna, come ha confermato più volte il commissario tecnico, l’italiano Gianni De Biasi, è la fame agonistica, la voglia di affermarsi: oggi i migliori giocatori albanesi militano in campionati importanti, Italia compresa, come l’esterno difensivo Hysaj del Napoli, il portiere Berisha e il centrale Cana della Lazio (una sorta di allenatore in campo), Memushai del Pescara. Ben collaudato il 4-1-4-1 di De Biasi, con il compito di finalizzare affidato a Cikalleshi o Balaj, l’attaccante del Rijeka che, nel settembre del 2014, mise k.o. il Portogallo nella prima partita delle qualificazioni.
Assunto cinque anni fa, l’allenatore veneto è stato l’artefice di una totale ricostruzione della squadra, con un ringiovanimento dei ranghi e aprendo le porte ai giocatori nati all’estero. Tra le imprese, la vittoria in amichevole sulla Francia, che ritroverà nel girone insieme a Romania e, ironia della sorte, Svizzera, dove sono nati e vivono diversi elementi dell’Albania. Come Taulant Xhaka, che sfiderà suo fratello rossocrociato Granit. Le aquile non partono favorite, ma metteranno in campo tutto il loro orgoglio.
Debuttanti Europei 2016: Albania