Il Ddl sulla legalizzazione della cannabis spiegato in 8 punti5 min read

19 Novembre 2016 Politica Politica interna -

Il Ddl sulla legalizzazione della cannabis spiegato in 8 punti5 min read

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Il Ddl sulla legalizzazione della cannabis spiegato in 8 punti
@don goofy

In Parlamento è attualmente in attesa di discussione un disegno di legge presentato a luglio del 2015 per legalizzazione della cannabis (qui trovate il video). Il testo è stato presentato su iniziativa del gruppo parlamentare “Cannabis Legale” fondato su iniziativa del senatore Benedetto Della Vedova.

L’intergruppo che porta avanti questa battaglia è formato da parlamentari e senatori di diversi partiti politici, accomunati dal supporto alla legalizzazione della cannabis. Il ddl è recentemente arrivato alla discussione in aula, ma è stato rispedito alla Commissioni riunite di Giustizia e Affari sociali. Cerchiamo adesso di capire in 8 punti cosa comprende questo disegno di legge tanto controverso.

1. Coltivazione privata

Il ddl legalizza la coltivazione fino a 5 piante di cannabis finalizzata a scopi “ricreativi” per i cittadini maggiorenni. Rimane comunque il divieto assoluto per i minorenni di coltivazione e utilizzo dei prodotti derivati dalla cannabis.

2. Coltivazione associata

La proposta permette anche la creazione di enti senza fini di lucro per la coltivazione in forma associata. Questa formula riprende il modello dei ‘cannabis social club’ spagnoli: possono associarsi solo cittadini maggiorenni, residenti in Italia e non sarà possibile superare la quota di cinquanta associati. Sarà stabilito il limite di coltivazione di 5 piante per ogni socio. Non potranno fare parte degli organi direttivi dei club i condannati in maniera definitiva a reati classificati di maggiore pericolosità sociale, come, per esempio, associazione di tipo mafioso o reati collegati al traffico illegale di droga.

3. Detenzione di piccole quantità

Viene consentita ai maggiorenni la detenzione personale di cannabis e dei prodotti da essa derivati in piccola quantità: 5 grammi nei luoghi pubblici e fino a 15 grammi nel domicilio privato. Rimangono comunque perseguibili alcune condotte illegali stabilite dalla legge anche in caso vengano rispettati i limiti della detenzione legittima (fra queste è inclusa anche lo spaccio).

4. Utilizzo terapeutico

Viene disciplinata la detenzione personale di cannabis e dei prodotti da essa ottenuti per finalità terapeutiche. Questa dovrà sempre avvenire sotto prescrizione medica e comunque sarà limitata al quantitativo massimo indicato dalla ricetta stessa. Viene inoltre facilitato l’accesso a tali terapie che attualmente richiedono lunghi iter burocratici.

5. Divieto di utilizzo nei luoghi pubblici

La proposta di legge stabilisce disposizioni generali che vietano l’utilizzo dei prodotti derivanti da cannabis e hashish nei luoghi pubblici aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, sia pubblici che privati. Ne sarà consentito il consumo solo negli spazi privati sia al chiuso che all’aperto.

6. Monopolio per la vendita al dettaglio

Il disegno di legge prevede l’istituzione di un regime di Monopolio Stato relativo al il rilascio delle autorizzazioni per la coltivazione delle piante di cannabis, la preparazione dei prodotti da essa derivati e la loro vendita al dettaglio nel mercato legale. Nel regime monopolistico rientrerebbero anche diverse forme di autorizzazione per l’esercizio dell’attività di produzione, trasformazione e vendita della cannabis da parte di soggetti privati. Rimarrebbero comunque escluse dal regime la coltivazione in forma personale e associata della cannabis, la coltivazione per la produzione di farmaci, nonché la coltivazione della canapa esclusivamente per la produzione di fibre o per altri usi industriali. La violazione delle norme del monopolio comporterebbe, in ogni caso, l’applicazione delle norme di contrasto alla produzione e al traffico illecito di droga. Sotto il profilo fiscale, viene applicata la stessa disciplina relativa al monopolio dei tabacchi. Con questo tipo di regime, l’intento dichiarato dell’intergruppo “Cannabis Legale” è quello di soddisfare la domanda dei consumatori che attualmente si rivolgono al mercato illegale, senza però incentivare il consumo di cannabis.

7. Limiti all’utilizzo e depenalizzazioni

Il testo non prevede l’attenuazione delle norme e delle sanzioni previste dal Codice della strada per la guida in stato di alterazione psico-fisica. L’assunzione di cannabis prima di mettersi alla guida rimane quindi un comportamento perseguibile dalla legge, esattamente come avviene per l’alcol. Viene comunque depenalizzato il reato che prevede la cessione gratuita ad un altro soggetto di una modica quantità di cannabis, in quanto si presuppone rientri nella sfera del consumo personale. La cessione deve comunque avvenire fra persone maggiorenni e nel limite massimo previsto per la detenzione personale consentita.

8. La prevenzione

I proventi derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie relative alla materia oggetto della proposta di legge, saranno destinati a interventi legati alla prevenzione sul consumo di cannabis realizzati dalle istituzioni scolastiche e sanitarie. Gli interventi comprenderanno attività formative e educative rivolte a studenti, consumatori di droghe e tossicodipendenti. Infine, il 5% annuo totale di questi proventi verrà destinato al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga.

Ddl legalizzazione della cannabis in 8 punti: la svolta recente

Proprio questa settimana, la discussione del dll all’interno delle Commissioni riunite di Giustizia e Affari Sociali è stata rinviata di altri 10 giorni, in attesa dell’approvazione della legge di Bilancio. Un emendamento presentato proprio sulla legge di stabilità propone di istituire il monopolio della vendita di cannabis legale destinando una parte dei proventi in favore dei terremotati. L’intento è ovviamente quello di rilanciare il dibatti a livello nazionale, ma l’emendamento è servito principalmente come pretesto agli oppositori per far slittare ulteriormente i lavori. All’interno delle Commissioni vi è apparentemente la volontà dominante di separare in due disegni differenti la proposta di legge, scorporando la questione della cannabis terapeutica da quella sul Monopolio di Stato. Secondo Vittorio Ferraresi del M5S questa manovra potrebbe

affossare ogni possibilità di legalizzazione, portando in parlamento solo una nuova legge per la cannabis medica.

L’unica soluzione alternativa per evitare che il disegno venga snaturato del tutto, sembra essere quella di riscriverlo quasi completamente: in questa prospettiva si stanno infatti muovendo i commissari favorevoli alla legalizzazione congiuntamente ad alcuni esponenti dell’intergruppo “Cannabis Legale”. Daniele Farina, deputato di Sinistra Italiana e relatore del testo alla Commissione Giustizia, sta lavorando in prima persona per apportare una serie di piccole modifiche per riuscire a trovare una mediazione accettabile anche per i contrari: le proposte di modifica salverebbero la non punibilità della coltivazione di poche piante a uso personale, la fine delle sanzioni amministrative per i consumatori di cannabis e porterebbero alla modifica del comma V della legge 73 che disciplina i reati di piccolo spaccio.

Secondo l’opinioni di Farina, una proposta del genere potrebbe riuscire a trovare una maggioranza sia all’interno delle Commissioni che nel Parlamento stesso. Per quanto a molti la considerino una soluzione troppo a ribassi rispetto alle ambizioni del testo originale, la proposta di Farina appare al momento l’unica in grado di riuscire ad arrivare almeno alla discussione in Aula.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
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