Cucinare con le erbe spontanee3 min read

7 Aprile 2014 Cucina -

Cucinare con le erbe spontanee3 min read

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[divider scroll_text=”Lifestyle: cucina tradizionale con le erbe spontanee”]
Le giornate profumano di nuovo e invitano ad uscire, a godersi la natura e l’aria frizzante di primavera.

Se decidete per una bella passeggiata in campagna, mi raccomando: non dimenticate di portare con voi un cesto o una borsa e un coltellino, potrebbero servirvi per raccogliere erbe spontanee interessanti che incontrate sul vostro cammino e che potrete usare in cucina.
Ma attenti: non chiamatele selvatiche, che magari si offendono. Si dicono erbe spontanee.

E’ questo il primo avvertimento che mi danno le due esperte che ho radunato intorno al tavolo per una cena di approfondimento sulle “verdure dei campi”.
Chiara e Mariapaola mi dicono che in questo periodo ad andare per la maggiore, con piccole variazioni in base al luogo, sono alcuni tipi di radicchio spontaneo. Si possono distinguere cicoria selvatica, tarassaco e piattello.

Queste erbe hanno la caratteristica di essere più o meno amare e la tradizione popolare afferma che, proprio per questa loro caratteristica, stimolino le funzioni del fegato. Tra l’altro, mi educano le gentili signore, nella medicina cinese la primavera corrisponde per l’appunto al fegato.
Altra peculiarità di tali erbe è quella di non concedere spazio ad altre erbe o piantine nel loro raggio di azione e di ritirarsi, chiudersi in sé stesse, una volta colte.

La cicoria selvatica nello specifico, è il fiore di Bach n° 8, adatta per persone insicure, tendenti all’aggressività e possessivi. Vi è venuto in mente qualcuno a cui propinarla a cena?

In alternativa, anche se l’effetto non è pari a quello delle gocce erboristiche, potete fare una bella insalata di valeriana, utilizzata appunto come calmante, rilassante, coadiuvante del sonno. Ricordo che da bambina una delle nonne ci faceva la frittata, mentre l’altra il risotto. Io mangiavo entrambi. Vorrete mica far torto alle nonne?!

@Sir_Iwan
@Sir_Iwan

Altra prelibatezza del momento, da trattare con riguardo, sono le ortiche, le prime (i germogli) squisite anch’esse per risotti e frittate o per minestre. Un amico le mangia addirittura crude, finemente tritate e mescolate ad altra verdura o ad una mela grattugiata. Non ho ancora sperimentato, ma mi incuriosisce.

Ci sono poi delle erbe un po’ discusse, ossia che alcuni considerano nocive, mentre altri no. Si tratta ad esempio dell’artemisia, utilizzata per infusi, dalle forti proprietà depurative e diuretiche. Si dice sia così intenso l’effetto, che è vivamente sconsigliata in gravidanza, perché potrebbe causare aborti, o a persone con pressione bassa.

Altro caso è quello della vitalba, che in alcuni libri viene indicata come tossica, mentre la tradizione popolare la riabilita e anzi la consiglia. Anch’essa fa parte dei fiori di Bach, stimola il radicamento, il ritrovare e l’affrancare le proprie radici per poter così tendersi verso l’alto.

@lanonnaeli
@lanonnaeli

Se poi vi è rimasto ancora posto nel cesto, potreste cogliere selene, aglio orsino, foglie di margherite, …

Insomma, armatevi di un libro di erbe spontanee o assicuratevi la compagnia di un/a esperto/a e partite alla scoperta.

Là fuori c’è un mondo bellissimo e buonissimo!

Foto in copertina | born1945 e Stacy Spensley (Insalata di primavera)

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Di professione curiosa e istigatrice tale; di aspirazione narratrice; di indole sognatrice; impegnata in condivisione e comunicazione. Appena posso, viaggiatrice. Laureata in economia dello sviluppo internazionale, senza necessità di collegamento tra il titolo di studio e ciò che svolgo. Seguo la mia strada e mi piace incontrarne tante altre, diverse. A volte mi faccio domande; per fortuna, non ho tutte le risposte.
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