Che cosa si critica quando si critica l’Expo?4 min read
Reading Time: 4 minutes2. Expo è organizzata da un’apposita organizzazione internazionale, il Bie (Bureau International des Expositions), un’organizzazione internazionale politico-culturale (come per esempio l’Unesco) nata nel 1928 da un accordo tra stati (Convenzione di Parigi), che iniziò a dettare, attraverso un’accurata regolamentazione, requisiti e condizioni delle Expo, poi soggette a varie modifiche nel corso degli anni. Sul sito di Expo 2015 si legge che
L’Esposizione Universale è una manifestazione di natura non commerciale, mirata a creare una piattaforma per un dialogo internazionale tra i cittadini, i Paesi e le istituzioni intorno a un tema d’attualità e di interesse universale.
Come spesso accade nel campo delle relazioni internazionali, la Bie tende tuttavia a riprodurre i rapporti di forza internazionali. In questo senso è emblematico, nel caso di Expo 2015, il campeggiare di società private con veri e propri padiglioni personali, che sembrano ergersi a livello di stati creando sul piano visivo un’ambigua continuità tra l’aspetto politico-culturale e quello economico.
Cris
Per capire, valutare, entrare nello spirito del Paese rappresentato dal padiglione, cogliere il messaggio che vuole lanciare ci vuole calma e lì c'è tutto fuorché la calma. Ore e ore di coda e poi l' unica cosa che sento dire da chi ci è stato è la spettacolarità.
Chiara Vitali
indubbiamente dal 15 agosto in poi l'afflusso a Expo è aumentato molto e questo ha reso la risorsa tempo sempre più rara e preziosa per i visitatori, a cui tutti questi padiglioni e cose intorno fanno un effetto dispersivo. Diciamo che c'è una grande varietà tra i padiglioni: alcuni sono più informativi, altri più turistici, altri più interattivi, altri più centrati sul tema. Però, sì, in media la spettacolarità è sicuramente predominante. Nel prossimo post su Expo mi soffermerò di più su questi aspetti.
Pinuccia Argento
L’esposizione universale Milano 2015 è una grande opportunità di rilancio per l’Italia, per valorizzare le sue numerose eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche. Da Expo 2015 emergeranno spunti di riflessione interessanti per rispondere alle sfide alimentari del millennio promuovendo uno sviluppo rispetto alle risorse naturali e alla sostenibilità. Solo alla chiusura di Expo sarà possibile, dopo opportune riflessioni, giudicare positivamente o negativamente l’operato. Per quanto riguarda i Padiglioni ritenuti più attraenti ci fa piacere precisare che il Padiglione del Giappone progettato dell’architetto Kitigawara è stato realizzato in Italia, presso la ditta Galloppini di Borgosesia, specializzata nella lavorazione e del legno. Il disegno del Padiglione dell’Azerbaijan è made in Italy e a realizzarlo, in 18 mesi, è stato il team italiano di Simmetrico creativi project manager, architetti, ingegneri ed esperti in tecnologie multimediali.
Chiara Vitali
mi auguro che possa servire a un rilancio positivo per l'Italia, anche se non canterei vittoria troppo facilmente. Interessante notare come ai più sfugga quanto il paese ospitante abbia contribuito alla realizzazione di Padiglioni tra i più apprezzati.