Le 10 cose che più mi fanno incazzare3 min read

La rubrica “Niente è mai normale” decide di dedicarsi al post Napoli-Inter a mente fredda (più o meno) con una classifica – personalissima – delle 10 cose che fanno incazzare. Dal basso verso l’alto, ovviamente. E dettata dagli eventi degli ultimi giorni.

Cose che fanno incazzare: la top 10

10) Quando il dentifricio sta finendo e chi vive con te schiaccia il tubetto dall’alto dopo tutta la fatica che hai fatto per spremerlo per bene. Ho sentito di gente che ha ucciso per molto meno.

9) I tassisti che ti vogliono parlare. Allora, se io salgo su un taxi vuol dire che o sono in partenza/arrivo, oppure il posto dove devo andare è troppo lontano. Comunque sia, sono già stanco e mi girano le palle. Io capisco la voglia di fare salotto, ma ogni volta vorrei dirgli “no vabbè, sono arrivato, scendo qui grazie”. Figuriamoci quando lo fanno negli Usa.

8) I trailer di film che usciranno tra un anno. Va bene creare hype, ma così si esagera. Avevo già King Kong sulla spalla per Star Wars, ora ho pure la scimmia enorme per Civil War. E non so nemmeno quando esce, ma credo fra almeno un anno. Non si può mostrare mezza scena di un film e poi dire “per il resto ci rivediamo… Nel duemilamai”. È una tortura gratuita.

7) Lo shopping. Se io devo comprarmi qualcosa, parto da casa sapendo già negozio, indirizzo, modello e taglia di quello che voglio. Non è che vado in centro, entro in tutti i negozi, provo qualsiasi cosa e poi non compro nulla. Ah, le donne, valle a capire.

6) Organizzare una partita di calcetto. Praticamente impossibile. Parto da un presupposto: giocare con gente che non conosco mi dà fastidio, per cui Fubles e simili non sono le mie scelte preferite. Ma è più facile che i tuoi amici ti facciano un prestito piuttosto che ti dicano “sì” quando gli poni la fatidica domanda “vieni a giocare?”.

5) Gli aerei fatti per i sette nani. Io non sono particolarmente alto né largo (un po’ sovrappeso, vabbè, ma nulla di assurdo), sono 190cmx100kg, che non mi sembra così tanto fuori dalla media. Eppure in aereo non ci sto, non allungo le gambe, mi sale il nervoso. E 8 ore senza allungare le gambe perché magari sei seduto in mezzo a 4 persone sono il modo migliore per farsi sentire da Dio.

4) I messaggi vocali su whatsapp. Fortuna che almeno hanno aggiunto l’opzione per ascoltarli come se fossero una telefonata. Altrimenti: 1) mi vergognerei di quello che dite; 2) non li ascolterei nemmeno.

Saliamo sul podio.

3) Twitter. Serve dire altro? Non credo.

2) Quelli che, in autostrada, si piazzano nelle corsie in mezzo. Vi venisse il cagotto.

1) Prendere due pali negli ultimi 30 secondi di una partita che stai perdendo 2-1 in 10 contro 11 contro una rivale scudetto. Nel mio condominio ho sentito, all’unisono, una serie di bestemmie difficilmente ripetibili. E, se l’orecchio non mi ha ingannato, pure rumore di qualcosa che si rompeva. Una sconfitta presa bene, insomma. Guardiamo il lato positivo: no, scherzavo, non ce ne sono.

VIDEO / Napoli-Inter non è roba per cuori deboli: doppio palo al 94′ https://t.co/99n1PRHRWX pic.twitter.com/g1Js0VcofI

— Agenzia Informa (@agenziainforma) 1 Dicembre 2015