Cosa c’è all’Hangar Bicocca: 5 motivi per visitarlo4 min read

2 Luglio 2016 Cultura Viaggi -

Cosa c’è all’Hangar Bicocca: 5 motivi per visitarlo4 min read

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cosa c e all hangar bicocca
@Luca Viscardi

Anche in Italia siamo sempre più vicini all’esempio europeo per quanto riguarda la promozione e la fruizione dell’arte contemporanea. Ne è un esempio il Pirelli HangarBicocca, edificio appartenente alla zona industriale della periferia nord ­est di Milano, che con i suoi 15.000 m² offre uno spazio grande e dinamico per mostre site specific ed eventi collaterali.

Se siete a Milano ed avete già avuto modo di visitare la città, ecco una lista di 5 ragioni per cui vale la pena fermarsi qualche ora in più e visitare l’Hangar.

Cosa c’è all’Hangar Bicocca

1. La riqualificazione industriale

È un grande esempio di riqualificazione industriale e l’aspetto esteriore della struttura lo conferma. La sua storia è fortemente legata alla società Breda che, nei primi anni 900, spostò l’azienda nel quartiere Bicocca insieme a Pirelli, Falck e Marelli, trasformandolo in un enorme insediamento industriale.

Uno degli stabilimenti industriali era proprio il Pirelli HangarBicocca che si strutturava in corpi diversi: lo Shed, un edificio industriale costruito con i classici mattoni a vista, basso e con tetti a spiovente, è il luogo dove inizialmente venivano prodotte le locomotive e i pezzi per le macchine agricole; il Cubo, edificio con volte a botte; le Navate, eretto tra il ’63 e ’65, che doveva inizialmente congiungere le due strutture ed era destinato al montaggio e alla prova delle grandi macchine, oggi ospita la monumentale opera d’arte di Anselm Kiefer, I sette palazzi celesti (2004).

Appena all’esterno, dove oggi c’è La Sequenza (2010) di Fausto Melotti, un tempo vi erano depositi e baracche.

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La Sequenza, Fausto Melotti @luca viscardi

2. Le mostre sono gratuite. Tutte.

Esatto: proprio come in alcune delle capitali europee più rinomate. Il Gruppo Ansaldo acquisì la Breda nei primi anni ’80 e iniziò un processo di dismissione delle aree industriali per fare spazio al riassetto urbanistico del quartiere. Grazie al progetto Bicocca, avviato nel 1986, la riconversione partì proprio delle aree occupate dagli stabilimenti Pirelli. Il Pirelli HangarBicocca (ex Ansaldo 17) venne acquistato da Prelios, già Pirelli RE, che nel 2004 decise di convertire l’edificio a spazio espositivo per l’arte contemporanea.

La particolarità di questo polo culturale ormai conosciuto a livello mondiale è che non solo è aperto gratuitamente al pubblico (dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 23.00) ma altrettanto gratuitamente sono disponibili dei depliant esplicativi davvero ben fatti sulle opere in esposizione. Si tratta quindi di uno spazio con enormi potenzialità, meglio ancora se fruibili gratis!

3. Le esposizioni non sono mai banali

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Sharing, di Rural Studio, in “Architecture as Art”

L’HangarBicocca offre esposizioni temporanee mai scontate e con connotati innovativi e sperimentali. Da una parte la struttura industriale dell’edificio ben si presta ad esposizioni site specific con i suoi ampli spazi, ma le scelte artistiche delle mostre non sono superficiali.

Attualmente, sotto la direzione artistica di Vicente Todolì, è in corso (fino al 31 luglio) la mostra Doubt dell’artista belga Carsten Höller, con sue installazioni provenienti da grandi collezioni internazionali. Inoltre l’HangarBicocca ospita, in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, Architecture as Art, una mostra curata da Pierluigi Nicolin che tratta appunto il rapporto tra arte ed architettura.

Dal 28 settembre potremo ammirare invece la produzione dell’artista Kishio Suga (1944, Morioka, Giappone), una delle figure di riferimento del gruppo giapponese di fine anni ’60 Mono-ha. Per finire, dal 25 ottobre al 26 febbraio 2017, avremo l’artista francese Laure Prouvost, vincitrice del Turner Prize nel 2013. Un programma niente male per un’istituzione che vanta già presenze importanti come Marina Abramović (2006), Alfredo Jaar (2008), Christian Boltanski (2010), Tomás Saraceno (2012) e molti altri.

4. I programmi didattici per i più piccoli e altri eventi

Ormai ogni realtà italiana che promuova la fruizione dell’arte contemporanea offre anche dei programmi didattici per favorire l’avvicinamento dei più piccoli a questa realtà. Anche l’Hangar Bicocca non è da meno: propone i laboratori HB Kids e HB School collegati alle mostre in corso, un’area di consultazione di riviste, libri e cataloghi (area che diventa sala di proiezione all’occorrenza) e inoltre vi sono le HB Public, rassegne d’autore realizzate in collaborazione con il MIC (Museo Interattivo del Cinema); ma frequentare l’HangarBicocca significa poter fruire anche di rassegne cinematografiche, incontri con curatori e artisti e eventi volti alla scoperta del quartiere. Insomma, un ventaglio di proposte variegato e adatto a tutti.

5. Comoda da raggiungere in metropolitana

Ultima, ma non per importanza, è la posizione facilmente raggiungibile dal centro di Milano (fermata M5 Ponale) vicina al Teatro degli Arcimboldi e al Polo Universitario. Se siete milanesi e non avete mai avuto modo di visitare l’Hangar, concedetevi anche solo una pausa pranzo al fantastico Dopolavoro, un ristorante che unisce il gusto e la creatività dell’arte, offrendo anche una selezione di piatti street food (anche take away). Insomma, un’esperienza tutta da gustare!

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@paolo mazzoleni

Informazioni

Fondazione HangarBicocca

via Chiese 2,
20126 Milano
Orari d’apertura:
Gio-ven-sab-dom: 11.00-23.00.
Lun-mar-merc: chiuso
Ingresso libero

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Lettrice, idealista, riservata ed amante dell'arte in ogni sua forma. Ha lavorato come guida alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, ha collaborato al Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo di Romagna, e non ha mai smesso di lavorare nel mondo dello spettacolo e nell'allestimento di mostre. E non ha mai smesso di scrivere.
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